Salve...
Come promesso (nonostante sia venuta a farmi visita la musa dell'angst, doh!), eccovi una fic divertente (spero ^^'')
Questa è giusto un giochino, da un'idea che mi era venuta parecchio tempo fa ^^
Titolo: Showers (ovvero: cinque idol e tre docce)
Gruppo: Kanjani8
Paring: Yasuba* vs Yokohina*... ma il vero protagonista è Ryo XD [*per quanto possibile, ho cercato di lasciare indefinita la natura del loro rapporto... interpretatelo come volete XD] + hint OkuraXcibo
Genere: Comico (ci prova), inevitabilmente fluffoso
Ratig: PG per nudita XD
Disclaimer: Nessuna intenzione di violare la privacy o i sentimenti di nessuno...
Warinig: hum... nessuno in particolare... nulla che non abbiate già sentito al recomen, o letto nelle interviste XD Ah, si, non sono riuscita a contenere il linguaggio di Ryo (ma come dargli torto? XD)
Nota: lo shampo alle erbe da 7000 yen esiste davvero O_O (l'editing finale mi salta gli spazi tra i paragrafi... perdonate i segni tra uno e l'altro, spero non siano troppo fastidiosi -_-)
Showers (ovvero: cinque idol e tre docce)
Okura e Maru, così come sarebbero usciti per primi dal palco durante il concerto per cambiare vestiti, avevano avuto l'ok del coreografo a lasciare la sala prove prima degli altri.
Ma quando finalmente anche gli altri cinque furono liberi di raggiungere i camerini, i manager avevano in serbo per loro una non troppo entusiasmante sorpresa.
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-Ci hanno chiamato dallo studio fotografico... hanno avuto un problema e dobbiamo anticipare di mezz'ora...
-Quanto tempo abbiamo?
-Dieci minuti e dovete essere sul minivan...
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Arrivati di corsa al camerino comune, qualcuno di loro borbocchiando qualche lamentela che la professionalità gli impediva di formulare ad alta voce, sfilarono davanti a Maru ed Okura, tranquillamente intenti a finire di preparare le loro borse, afferrando al volo il necessario per lavarsi.
Hina, Yoko, Subaru, Ryo e Yasu si fermarono di fronte alle tre porte delle altrettante docce.
In fila uno accanto all'altro, si guardarono con aria di sfida.
-Dieci minuti e due turni doccia?- Commentò Yoko.
-Impossibile.- Chiarificò Ryo.
Yasu si affacciò in avanti, finchè il suo sguardo non incrociò quello di Subaru.
Subaru lo vide, e balzò verso di lui afferrandogli la mano.
-Noi facciamo in un turno unico...- Canticchiò, trascinandosi dietro Yasu e balzando dentro la doccia di sinistra.
Appena i tre si ripresero dall'essere stati superati così facilmente, Ryo, che in anni di attività in due gruppi aveva elevato il risparmio del tempo ad un'arte, saltò dentro la doccia centrale, senza aspettare la reazione degli altri due.
Trovatisi da soli, Yokohina non dovettero nemmeno consultarsi, prima di gettare i pugni uno davanti all'altro. Forbice Hina, carta Yoko.
Lasciando che il mugolio “non è validooo” restasse a fargli da colonna sonora, Hina prese la doccia di destra.
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Buttandosi sotto il getto della doccia, Subaru socchiuse gli occhi.
-Che meraviglia...- Mormorò.
Yasu, nonostante avesse già finito di spogliarsi nell'antidoccia, rimase per qualche secondo a fissare le gocce rimbalzare su di lui e scivolare lungo il suo corpo.
Subaru alzò gli occhi su di lui, per quanto l'acqua gli permettesse di tenerli aperti. Prese la sua mano e lo spinse a se.
Yasu saltellò dentro la doccia con un “ahh” divertito. Anche lui si lasciò bagnare dall'acqua calda.
-Huu... l'acqua è bella calda!- Non si trattenne dall'osservare.
Fare la doccia insieme era un po' scomodo, anche se loro due riuscivano comunque a stare perfettamente nello spazio ristretto. Quando Yasu voleva pensare a qualcosa, gli faceva piacere trovarsi isolato e con il solo rumore dell'acqua. Ma così, nella fretta tra un lavoro ed un'altro, fare la doccia con Subaru era sicuramente più divertente.
Subaru si spostò da un lato, per prendere lo shampo. Ne versò una piccola quantità sulla sua mano, per poi passare la bottiglia a Yasu.
Yasu si insaponò i capelli guardando Subaru fare lo stesso.
-Sto pensando di tagliare i capelli...- Disse casualmente Subaru.
-Eh? Non vuoi farli crescere?- Chiese Yasu, un po' deluso.
-Perchè, ti piaccio coi capelli lunghi?- Il sorriso di Subaru aveva un che di sfida, che lasciava intuire un qualche significato nascosto in quella domanda.
-Sì. Mi ricorda quando eri più giovane - E qui Subaru commentò con un “oi”, che Yasu lasciò completamente ignorato, continuando la frase senza interruzioni- e giravamo per il nostro primo tour di successo.
-E coi capelli corti non ti piaccio?- Chiese ancora Subaru, sciacquandosi i capelli.
Yasu buttò la testa sotto la sua metà d'acqua e pensò un poco prima di rispondere.
-No, anche coi capelli corti mi piaci. Mi ricorda quando eri ancora più giovane, e ti guardavo cantare da dietro il palco.- “e ancora non sapevo che un giorno lo avremmo condiviso” lasciò interrotto, perchè al posto delle parole il suo sorriso si esprimesse per lui.
Anche Subaru sorrise al ricordo di quel periodo. E mentre Yasu gli spostò dolcemente una ciocca umida da sopra l'occhio destro, Subaru lo afferrò dietro la nuca, spingendolo a pochi centimetri dalla sua testa. Rimasero così per qualche secondo, in silenzio, sotto il getto dell'acqua, con l'unico contatto delle loro fronti premute una contro l'altra a fissarsi intensamente negli occhi.
-Non abbiamo molto tempo...- Gli ricordò Yasu, pur non spostandosi di un millimetro.
Subaru ringhiò prima di chiudere gli occhi e lasciarlo andare.
Si girò su se stesso, senza chiedergli nulla ne dargli indicazioni, ma Yasu capì comunque che Subaru si aspettava che gli venisse lavata la schiena.
Prese un po' di bagnoschiuma dalla bottiglia, strofinò le mani per impastarlo con l'acqua, e poi iniziò a massaggiare la schiena di Subaru.
Nel frattempo, Subaru aveva preso la boccetta e si stava insaponando da solo braccia e gambe, senza preoccuparsi di come i suoi movimenti continui potessero rendere più difficile il lavoro per Yasu.
Una volta risciacquato da quasi tutta la schiuma, Subaru si girò di nuovo verso Yasu e con un colpo di mento gli fece cenno di voltarsi.
Appena rivolto il viso verso la parete della doccia, sentì le mani di Subaru premere su di lui con una piacevole forza.
-Mi piace la tua schiena...- Commentò Subaru.
-Eh?- Chiese Yasu divertito.
-Sì... anche se sei piccino, la tua schiena sembra così larga...- Disse, mentre le sue mani si spostavano verso le spalle e poi giù verso la parte bassa.- E... muscolosa...
-Sotto la tua pelle invece si sentono direttamente le ossa.- Ridacchiò Yasu, girando quanto possibile la testa.- ...ma non per questo non hai una bella schiena.
Subaru ridacchiò a sua volta, continuando a muovere le dita su di lui, andando lentamente verso la pancia di Yasu, per poi salire improvvisamente fino a toccargli i capezzoli.
-Kyaaa!!- Squittì Yasu.- Che diamine stai facendo?
Subaru rispose solo in una risata, continuando ad accarezzarlo e solleticarlo in quello che sapeva benissimo essere il suo punto debole.
-Shi-bu-yan...- Per le risate quasi Yasu non riusciva a parlare.- Dove - tocchi - Shibuyan... Ti preg... smettila Shibu...
Subaru restò completamente indifferente alle proteste di Yasu, che anzi, ormai faceva fatica a respirare, tra il ridere e l'acqua che gli entrava in bocca.
-Shubu... basta... puh.. dai, che ci sentono...- La voce di Yasu rimbalzava tra le pareti strette.
A quel punto Subaru lo lasciò, ma quando Yasu si girò verso di lui, aveva un sorriso maligno che non prometteva nulla di buono.
-Oh, si, Shota si!!!- Subaru si mise ad urlare, battendo il pugno sul muro.- Ancora, di più, Shota, di più!
Piegato in due dalle risate, Yasu non aveva quasi la forza di farlo smettere.
-Basta, Shibuyan...- Lo pregò, troppo divertito lui stesso perchè la sua voce potesse essere convincente.- Poi gli altri pensano male...
-APPUNTO!- Urlò la voce di Ryo dall'altro lato della parete.
Azzittitisi entrambi di colpo, Yasu e Subaru si guardarono, entrambi coprendosi la bocca con una mano, cercando di trattenersi per evitare che Ryo si arrabbiasse ancora di più.
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Hina stava strofinando la saponetta sotto l'acqua per ammorbidirla un po', quando la porticina dell'antidoccia si aprì di scatto.
Istintivamente, balzò verso l'angolo opposto, dando la schiena all'eventuale intruso. Subito, però si girò, per cercare di capire che stesse succedendo.
Dietro di lui, Yoko entrò, abbassando la testa quasi a chiedere il permesso con un inchino.
-Che diavolo ci fai qui?- Gli chiese.
-Beh, non voglio essere l'unico a far ritardare gli altri solo perchè non mi avete lasciato la doccia.- Spiegò Yoko, facendosi strada a forza dentro il cubicolo, evidentemente troppo piccolo per entrambi.
-E per questo ti sembra il caso di entrare nella mia doccia?- Si lamentò Hina, cercando di compattarsi verso la parete per evitare il contatto con Yoko.
-Cosa vuoi che ci sia di male, per una doccia... Yasu e Subaru lo fanno sempre...
-Sì ma... la privacy?
-Che, sei diventato Okura, adesso?- Lo prese in giro Yoko.- Come se non te lo avessi mai visto...
-Si ma noi qua dentro non ci stiamo. -Si affrettò a fargli notare Hina, per coprire l'imbarazzo della stupidità del cercare di nascondersi agli occhi di una persona con cui aveva condiviso più di metà della sua vita, e molto più che qualche nudità. -Se non te ne sei accorto noi non siamo esattamente come Yasu e Subaru...
-Stai dicendo che sono grasso?- Chiese Yoko con tono offeso.
-Sto dicendo che non siamo piccoli come loro...- Chiarificò Hina, con un sospiro.
-Dai, dai, invece di perdere tempo in chiacchiere...- Lo esortò Yoko, iniziando ad insaponarsi velocemente il corpo.
-E io che speravo di potermi sgranchire un po'...- Sbuffò Hina, passandosi la saponetta lungo le braccia.- Ho i muscoli a pezzi...
-Eh?- Si stupì Yoko.- Dopo solo una sessione di ballo?
-No, mi fanno male da ieri...
-Ieri non avevi giorno libero?
-Sì, e infatti ho giocato a futsal...- Hina si girò verso Yoko sorridendo.
Ma lo sguardo di disappunto con cui l'altro lo guardò, lo bloccò dall'inziare a spiegare come fosse stato stancante, ma ne fosse anche valsa la pensa, visto come avevano stracciato la squadra avversaria.
-Hina, nei giorni liberi non faresti meglio a riposarti?
-Cosa c'è, adesso non posso neanche farmi una partitella?
-Non se il giorno dopo ti ritrovi tutto indolenzito. Ricorda che non hai più venti anni, e con un programma di impegni come il nostro...
Hina si girò completamente verso Yoko, troppo spazientito per preoccuparsi dell'essere nudo.
-Andiamo, se non posso neanche giocare a calcio un paio di volte alla settimana, come potrei fare concerti da tre ore!- Gli urlò contro.
-Hey, hey, hey...- Cercò di calmarlo Yoko, a sua volta visibilmente irritato.- Io mi stavo solo preoccupando per te, perchè so che tendi a strafare...
Hina si rigirò verso il suo angolo, riprendendo a lavarsi.
-... e poi non mi faccio certo dire cosa devo fare da uno il cui massimo di attività fisica è schiacciare i tasti di una playstation...- Continuò a borbottare.
-Va bene, va bene, va bene...- Lo azzittì Yoko.
E dopo questo per quasi un minuto tra i due cadde il silenzio.
Finchè il gomito di Yoko non andò a sbattere con violenza sulla schiena di Hina.
-Oi, che fai?- Lo sgridò Hina.
-Sto cercando di lavarmi la schiena... Non è colpa mia se non c'è spazio.
“In realtà lo è” Pensò Hina. Che invece, non senza un sospiro, capì che non aveva molta scelta se non cercare una soluzione o ritrovarsi con la schiena a pezzi.
-Forza, girati che te la lavo io.
Con solo un “grazie” appena sospirato, Yoko passò il bagnoschiuma ad Hina, per lasciarsi lavare.
Appena toccata la pelle di Yoko, l'iniziale imbarazzo del trovarsi sotto la stessa doccia, sparì completamente, per lasciar posto ad una piacevole sensazione di vicinanza.
-Faresti degli ottimi massaggi...- Commentò Yoko, spingendo indietro le spalle per seguire il movimento delle sue mani.
-Sicuramente migliori di quelli che potresti fare tu.- Rispose di impulso Hina, spostandosi per quanto possibile indietro, per cercare di vedere se aveva tralasciato qualche parte, nonostante l'acqua che continuava a cadere su di loro.
Yoko non rispose alla provocazione. Scrollò le spalle per aiutare la schiuma a scivolare via, per poi girare la testa.
-Vuoi che ti aiuti io, adesso?- Gli chiese.
-No, non ce ne è bisogno.- Rispose Hina, pentendosene subito, rendendosi conto che la parete dietro di lui gli avrebbe impedito qualsiasi tentativo di raggiungere la sua schiena.
-Ah. Ok.- Fece Yoko. E il suo tono quasi deluso, lo fece pentire ancora di più di non aver accettato.
Lasciando perdere sia la schiena, che Yoko, Hina passò allo shampo. Sentendo che per quanto agitasse la boccetta, non stava andando nulla sui suoi capelli, fu preso da un dubbio.
-Maledizione.- Disse, portando un occhio verso la bocca della bottiglia.
Dall'altro lato della doccia, Yoko non ebbe alcuna reazione.
-Oi, Yoko!- Lo chiamò allora.- Prestami un po' del tuo shampo.
-Eh? Il mio shampo?- Yoko, con la testa piena di schiuma, e gli occhi mezzi chiusi per non far entrare il sapone, cercò a tentoni la bottiglia appoggiata ai suoi piedi.- Va bene, ma vacci piano, con quel che costa...
Hina guardò la boccetta che Yoko gli stava tenendo.
-Perchè, quanto puoi averlo pagato uno shampo così piccolo?
-7000 yen.
-7000 yen?- Gli fece eco Hina.
-E' uno shampo speciale alle erbe.- Spiegò Yoko.
-E' uno shampo da imbecilli...
-Non è da imbecilli. E' anticaduta.
-No, ti sei fatto fregare come un cretino da una truffa.
-Aver cura dei capelli per un idol è un investimento sul lavoro.- Continuò Yoko offeso.
-Mah, dovresti avere più cura di come spendi i soldi...- Lo riprese Hina, allungandosi per arrivare alla bottiglia.
Ma appena le sue dita stavano per toccarla, Yoko la aveva spostata di scatto.
-Che diavolo fai?
-Hai detto che è uno shampo da imbecilli.- Gli ricordò Yoko.
-Sì, ma adesso ne ho bisogno.
-No. Se credi che sia una truffa, non te lo faccio usare.
-E che dovrei fare? Dai, passami quello shampo.- Lo pregò Hina.
-No.
-Dai...
-Noo.- Ripetè Yoko, col tono di un bambino delle elementari.
-Dai, che non abbiamo molto tempo.
-Scordatelo.
-Su, Yoko, non...
-E PASSAGLI QUEL CAZZO DI SHAMPO!- A sentire la sua voce, Ryo non suonava esattamente contento.
Sgranando gli occhi, Yoko passò la bottiglia ad Hina. Che la prese, non prima di averlo tsukkomato.
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Okura stava finendo lo spuntino che si era concesso, una volta lasciato solo da Maru in giro chissàdove a cercare soggetti da fotografare, quando si vide arrivare Ryo dalla zona docce.
Con addosso solo un asciugamano arrotolato intorno ai fianchi, si avvicinò con espressione terribile.
-Tutto bene, Ryo?- Okura osò chiedergli, pulendosi la bocca con il fazzoletto di carta che teneva tra le mani.
-No.- Rispose secco Ryo.- Ho appena fatto la doccia tra il secondo mese ed il ventesimo anno di un matrimonio.
Come sempre, grazie tantissimo per i commenti... <3