Considerando che harin mi ha promosso mood in sua assenza fino a domani mattina, devo essere io la prima a non trasgredire a nulla quindi, avviso che questo capitolo contiene una parte NC-17 abbastanza leggera * se vi state già agitando felici non esagerate xkè magari non vi piace*.
Questo dovrebbe essere il penultimo capitolo se non mi dilungo ulteriormente, presto finalmente vi libererete di me *ma io vi tormenterò con qualcos'altro XD*
BUON DIVERTIMENTO XD
Il giorno della dimissione di Jun alla fine arrivò e Sho era al settimo cielo non ce la faceva più a vederlo in quel letto.
Intano Nino aveva organizzato tutto, non aveva voluto spiegargli bene il piano ma aveva assicurato che avrebbe funzionato, ora l’unica cosa di cui si doveva preoccupare era di Jun, quella sera sarebbe finito tutto e poi sarebbero stati felici.
Durante il percorso in macchina rimasero entrambi in silenzio, chissà perché non riuscivano a parlarsi, era come se lasciando l’ospedale si era creata intorno a loro un atmosfera molto più tesa.
Salirono fino all’appartamento di Jun e dopo che aperì la porta si fermarono a guardarsi.
-Sho rimani un po’?- chiese Jun timidamente.
Sho lo abbracciò teneramente e lo bacio per la prima volta da quando si erano lasciati la sera dell’incidente.
-Certo- sussurrò tra le sue labbra.
Entrarono in casa e Jun andò in camera a posare la borsa con la sua roba.
-Hai fame?- chiese Sho quando tornò in salotto.
-Non molta- rispose Jun.
-Però dovresti mangiare qualcosa, devi rimetterti ancora- disse apprensivo.
-Sho sto bene, non devi preoccuparti così tanto; non sono mica un bambino- disse un po’ contrariato.
-Jun sei stato in coma per giorni e senza una causa specifica, il dottore diceva che stavi bene e che era un cosa psicologica. Eravamo tutti in ansia perché non capivamo il perché non ti svegliassi- disse alzando il tono della voce.
-Lo so e mi spiace di avervi fatto preoccupare. Io non so perché ma forse era come se in quello stato mi sentissi protetto da qualsiasi cosa. Forse… anzi sono sicuro che ero io che non volevo svegliarmi.
Credo di avervi anche sentito che mi parlavate, come se stessi in un sogno. Quando mi sono svegliato ho sentito che qualcosa mi aveva scosso emotivamente, ma non ricordo assolutamente cos’è stato- disse corrugando le sopracciglia cercando di ricordare.
“Possibile siano state le mie parole?” si chiese Sho, poi decise di lasciar stare.
-Ok, facciamo così se non vuoi mangiare almeno mettiti sul letto e riposati-
-Ma Sho sono stato a letto fino a 1 ora fa, non ti sembra che mi sia riposato abbastanza?- disse contrariato da quella assurda richiesta, ma dopo aver visto la faccia corrucciata di Sho, sospirò rassegnato non volendo cominciare un'altra discussione e si diresse vero la camera da letto.
Sho lo seguì, poi si ricordò di una cosa e disse:
-Jun ti devo confessare una cosa-
Jun che aveva appena posato a terra la sua borsa dal letto si rialzò guardandolo in silenzio.
-Io ho fatto una cosa che non avrei dovuto forse- disse piano.
-Sarebbe?-
-Quando sono venuto a prendere le tue cose a casa… per caso ho aperto il cassetto del tuo comodino e… ho trovato il diario-
-Lo hai letto?- chiese d’un fiato Jun.
-Non volevo, però l’ho fatto mi dispiace- disse inchinandosi profondamente.
-Sho era una cosa privata, perché lo hai fatto? Non sono bastate le pagine che avevi già letto?- chiese arrabbiato, ma anche troppo deluso per alzare la voce.
-Mi dispiace veramente Jun, però sono felice di averlo fatto, ho letto delle cose che tu non avresti mai avuto il coraggio di dirmi- spiegò determinato a dire come la pensava.
Jun rimase in silenzio per un po’ scrutandolo, poi disse:
-La cosa non mi fa piacere e me ne vergogno di quello che ho scritto-
-Perché dovresti, io… lo confesso, quando l’ho letto… ho pianto- disse le ultime parole in un sussurro.
-Pianto?- chiese Jun sbalordito ad alta voce.
-…si…pianto; perché in tutto questo tempo non ti ho mai capito minimamente, e adesso voglio rimediare, voglio che qualsiasi cosa tu pensi me la dica direttamente senza scriverla su un diario-
Jun lo guardava interrogativo come se non credesse alle sue orecchie, poi Sho continuò a parlare facendogli una domanda.
-Jun è tanto che me lo chiedo, qual è il regalo che non mi avresti mai dato?-
Jun rimase un attimo spiazzato, poi si allontano dirigendosi verso l’armadio e dal fondo sotto una montagna di vestiti tirò fuori, un piccolo pacchettino.
-Sono un cretino al negozio quando mi hanno chiesto se era un regalo ho detto di si e mi hanno fatto pure il pacchetto, l’ho detto anche se sapevo che non te lo avrei dato- disse consegnandoglielo.
Sho lo prese dalle sue mani e lo osservò; era piccolo e rettangolare, sembrava un cd.
-Posso?- chiese.
-Certo è tuo dopotutto- rispose Jun.
Sho lo scartò rapidamente e ne uscì fuori proprio un cd, con una copertina nera con dei fiori rossi a formare una X.
-Endless Rain!- disse Sho sorpreso.
-Si, quando l’ho visto ho pensato a te, ti sono sempre piaciuti gli X Japan e questa canzone rispecchiava il mio stato d’animo- disse Jun guardando fisso il disco che Sho teneva tra le mani.
Sho lo aprì e poi chiese:
-Ti va se la sentiamo?-
Jun annuì e Sho si avvicinò allo stereo, lo accese e subito si sentì quello strano formicolio che producono le casse appena accese, inserì il cd e spinse play rimanendo fermo davanti allo stereo.
La musica aveva un tono basso che si alzava progressivamente, dava come una sensazione di nostalgia...
Sto camminando nella pioggia
Nonostante tutto sembri ferirmi per qualche ragione
Non c’è nulla
Uccidimi ora… mentre vago per sempre
Finché non dimenticherò il tuo amore
Era una canzone triste, rispecchiva un amore non corrisposto.
Dormire per me è confusione, anestetico
Calma il mio cuore che batte
Tutto l’amore sembra fluire via dal mio corpo come il cuore percepiva la memoria
Terrò per me l’amore che provo nei tuoi confronti
“E’ così che Jun si sente?” si chiese continuando ad ascolatre parola per parola.
Pioggia infinita, cadi sul mio cuore, sulla mia anima ferita
Fammi dimenticare, tutto l’odio, tutta la tristezza
Giorni di gioia, giorni di tristezza passano lentamente
Come ho cercato di raggiungerti, sei svanito di fronte a me
Sei solo un’illusione
Quando mi risveglio, le mie lacrime hanno asciugato le sabbie del sonno
Sono come una rosa che sboccia nel deserto
Stava cominciando a sentirsi veramente in colpa per tutto quello che Jun aveva passato che gli si stringeva talmente tanto il cuore nel petto da fargli quasi male.
È un sogno, sono innamorato di te
Abbracciami con calore tra le tue braccia.
Mi risveglio dal mio sogno
Non riesco a trovare la mia strada senza di te
Jun era rimasto immobile a guardare le sue spalle e quando Sho si girò improvvisamente sussultò per lo spavento, poi Sho si avvicinò e lo strinse forte a se circondandogli con un braccio le spalle e con l’altro tenendogli la testa.
Il sogno è finito
Non sento più la voce delle tue dolci parole
Lacrime fluttuanti macchiano i muri
E così, svegliandomi nel mattino, tornerò nel mio sogno
Finchè non potrò dimenticare il tuo amore
-Jun...- sussurò Sho con voce delicata al suo orecchio.
Jun sentiva il cuore battergli frenetico nel petto.
Pioggia infinita, cadi sul mio cuore, sulla mia anima ferita
Fammi dimenticare, tutto l’odio, tutta la tristezza
Pioggia infinita, cadi sul mio cuore, sulla mia anima ferita
Fammi dimenticare, tutto l’odio, tutta la tristezza
Pioggia infinita, fammi restare per sempre nel tuo cuore
Lasciami afferrare le tue lacrime, i tuoi ricordi
Poi la musica finì e Sho lasciandolo andare lo guardò negl’occhi e disse:
-Mi piaci-
Jun lo guardava quasi senza capire tanta era la felicità che provava dopo quelle parole, Sho gli accarezzo una guancia e poi avvicinò le sue labbra posandole in un bacio delicato e dolce, le braccia di Jun si cinsero dietro la sua schiena e schiuse le labbra approfondendo il bacio.
Quei baci erano così morbidi che sembrava di essere in un sogno, l’unica cosa che gli dava la certezza che era tutto reale, erano le carezze e il contatto dei loro corpi.
Presto senza neanche accorgersene finirono sul letto continuando a baciarsi, si staccavano solo per riprendere fiato; continuarono così per quelli che sembrarono interminabili minuti, poi Jun infilò le mani sotto la maglia di Sho accarezzandone la pelle e Sho si fermò di scatto allontanandosi.
-Jun che fai?- chiese guardandolo sotto di lui.
-Quello che ho sempre voluto da tantissimo tempo- disse alzandosi sui gomiti per avvicinarsi alle sue labbra e sussurragli a pochi millimetri -fare l’amore con te-, lo baciò con trasporto e Sho corrispose ma quando si divisero rimase a guardarlo.
-Che c’è? Mi fai sentire a disagio se mi guardi così. Se non vuoi, lasciamo stare- disse Jun provando a spostarsi, ma Sho gli rimaneva addosso non facendolo muovere più di tanto.
-Jun ne sei sicuro? Io non voglio forzarti- disse con aria seria e preoccupata.
-Sono io che te lo sto chiedendo- gli fece presente Jun, poi aggiunse sorridendo -piuttosto questa è come se fosse la tua prima volta, sei sicuro di sentirtela?-
-Se fai il sarcastico, stai meglio di quello che sembra- disse sorridendogli e abbassandosi di nuovo su di lui per baciarlo.
Cominciarono a rotolarsi sul grande letto, invertendo in continuazione le posizioni e continuando a baciarsi, quando a un certo punto Jun non si ritrovò sopra Sho e si alzò sedendosi sul suo addome in modo che Sho non potesse di nuovo invertire la situazione.
Lo guardava dall’alto mordendosi il labbro inferiore, poi avvicinò le mani alla propria camicia cominciando a sbottonarla, quando Sho afferrandogli una mano lo fermò.
-Posso?- chiese riferendosi a quello che Jun stava facendo, gli fece segno di si e si sposto leggermente in dietro per dar modo a Sho di mettersi seduto.
Le mani lentamente sbottonarono tutti i bottoni finche non furono finiti e gli sfilò lentamente la camicia per poi lascarla cadere a terra vicino al letto; quando fu a petto nudo Jun afferrò immediatamente i lembi della maglia di Sho cominciando a sfilarla e lui lo assecondò alzando le braccia.
Quando furono entrambi a torso nudo Jun spinse Sho sul letto e ricominciò a baciarlo, scendendo poi lungo il collo lasciandogli piccoli segni rossi, a ogni bacio Sho fremeva per il piacere ed era sempre più eccitato e Jun lo poteva sentire chiaramente, continuò scendendo sempre più e quando arrivò al bordo dei pantaloni slacciò la cintura sfilandola completamente, poi il bottone e fece scivolare i pantaloni lungo le gambe.
Sho approfittando del fatto che Jun si era tolto da sopra di lui per sfilargli i pantaloni , si sposto prendendolo poi per le spalle e ricadendo entrambi sul letto, risero divertiti dalla complicità con cui giocavano, era bello stare così insieme.
Tornarono a baciarsi mentre una mano di Sho andava ai pantaloni di Jun e li slacciava, Jun gemette nel bacio e Sho si allontanò qualche secondo sfilandoglieli lui ora, si divertivano a fare le cose alternativamente e con lentezza godendosi ogni singolo istante.
Ma ormai erano rimasti tutti e due in boxer e il gioco stava per giungere al termine.
-Jun ne sei davvero sicuro?- chiese di nuovo Sho indugiando se andare avanti oppure fermarsi.
-Mai stato così sicuro- rispose guardandolo con occhi dolci.
Sho indugiò ancora un po’, poi vedendo il desiderio negl’occhi di Jun, scese a baciarlo di nuovo e con una mano si insinuò nei suoi boxer accarezzandolo piano, Jun fremeva a ogni tocco e cominciava a ansimare sempre più pesantemente.
-Sho ti prego toglili- chiese quasi supplicando Jun a occhi chiusi e mordendosi le labbra mentre Sho gli baciava il collo.
Sho si fermò e cominciò a sfilarli mentre Jun inarcava la schiena aiutandolo, quando fu libero Jun quasi sospirò per il sollievo, poi Sho si alzò e sfilò anche i suoi portandosi di nuovo sopra di lui.
-Ho paura di farti male- confessò a voce bassa Sho.
-Non me ne farai, ti prego vai avanti non ce la faccio più- disse Jun muovendosi verso di lui per incontrare il suo bacino.
Sho si posizionò meglio tra le sue gambe e cominciò a spingersi lentamente all’interno di Jun per fargli meno male possibile, sentiva le unghie di Jun che gli graffiavano la schiena e i suoi gemiti misti tra dolore e piacere; poi quando fu completamente dentro si fermò lasciando a Jun il tempo di abituarsi e nel frattempo ne baciava le guance e il corpo, finchè non riapri gli occhi e allentò la presa, sulla sua schiena.
Si baciarono ripetutamente poi fu Jun a muoversi contro di lui; sembrava quasi che gli desse istruzioni su cosa fare e Sho non se lo fece ripetere 2 volte cominciando ritmicamente a entrare e uscire da lui, aumentando il piacere a ogni spinta, finchè entrambi non raggiunsero il limite venendo insieme, poi Sho baciò ancora una volta Jun liberandolo dalla sua intrusione e sdraiandosi accanto a lui.
Presero tempo per riprendersi, ansimavano cercando di calmare i loro cuori che battevano frenetici, Jun cerco la mano di Sho e lui la strinse nella sua.
-Ho come la sensazione che sia stato qualcosa che hai detto la notte prima che mi svegliassi che mi ha convinto a tornare alla realtà; però non ricordo cosa sia- confessò Jun assumendo un espressione riflessiva.
-Forse erano queste le parole che pensi di aver sentito…- cominciò a dire spostandosi su un fianco per avvicinarglisi più che poteva; -…Ti Amo-
Jun sentì il cuore accelerare di nuovo i battiti, non sapeva se piangere o ridere per la felicità; poi Sho lo baciò e dopo che si furono coperti entrambi sotto le coperte si strinsero in un tenero abbraccio.
-Ora dormi sarai stanco- disse Sho premuroso.
-Si,…però… posso chiederti una cosa prima?-
-Dimmi- disse baciandogli la fronte mentre lo teneva abbracciato.
-Hai raccontato tutto agl’altri?- chiese Jun.
Sho allentò l’abbraccio tirandosi leggermente in dietro per poterlo guardare in viso e poi disse:
-Jun vedi io… non ho potuto non dirgli cosa stava accadendo; mi spiace so che non volevi-
-No, non fa niente, in fondo è giusto così; avevo capito da come si comportavano che sapevano già tutto e se non lo avessi fatto tu, credo glielo avrei detto io-
-Però non gli ho detto di quando ti ho trovato nel bagno con…- non riusciva a finire la frase, il pensiero che se non fosse arrivato magari Jun adesso non sarebbe lì accanto a lui, lo sconvolgeva.
-Per questo ti ringrazio, non volevo che lo sapessero- disse sollevato, poi chiese preoccupato:
-Ma come hanno reagito?-
-Si sono veramente arrabbiati, Aiba era nero penso che sarebbe corso ad ucciderlo con le sue mani, Oh-chan cercava di trattenere la rabbia ma sul viso aveva un espressione spaventosa; quello che mi preoccupa però è Nino- confessò in fine Sho.
-Perché?- chiese Jun avendo uno strano presentimento.
-Ha detto che se ne vuole occupare lui della faccenda, penso che ormai avrà attuato il suo piano, qualunque esso sia-
-Dobbiamo fermarlo- disse Jun spaventato tentando di alzarsi, ma Sho non lo lasciava andare.
-No lascialo fare- rispose Sho stringendolo più forte.
-Ma potrebbe accadere qualcosa di pericoloso, ho paura che si caccino in qualche casino- rispose Jun agitato.
-Jun ormai è tardi, e poi non credo che si farà beccare da qualcuno, a noi ci ha sempre fregati con i suoi scherzi e comunque a detto che non avrebbe usato la violenza ma che lo avrebbe colpito a livello morale quindi stai tranquillo e dormi-
-Come posso dormire? Sono troppo preoccupato-
-Rilassati andrà tutto bene vedrai- disse baciandolo teneramente sulle labbra.
-Come posso rilassarmi? Rimarrò in ansia comunque tutta la notte-
-E tu non ci pensare; pensa a me- disse baciandolo di nuovo.
-Ma Sho…- cerco di protestare Jun ma le sue labbra furono di nuovo ricoperte da quelle di lui.
-Pensiamo solo a noi adesso- gli sussurrò Sho tra le labbra, poi lo sentì cedere e contribuire al bacio portando di nuovo entrambi a concentrarsi sulla soglia del piacere.
Il testo in romaji della canzone lo potete trovare e ascoltarne la musica qui:
http://www.jpopasia.com/lyrics/5878//x-japan/endless-rain.html Come al solito spero vi sia piaciuto, xkè a me piace ma ero in dubbio sulla vostra opinione (?).
Il prossimo capitolo lo inizierò stasera spero di non metterci molto a scrivere.
Alla prossima, mi raccomando commentate^^