Apr 24, 2008 18:55
Oh, santo cielo! Eccola di nuovo! XDDD
Posto giusto per dirvi che questo weekend parto (verde e pacifica pianura padana, aspettami! =____=") quindi non sarò molto presente con commenti alle vostre stupende ficcine... ç___ç Ma prometto che quando torno mi rifaccio con gli interessi! *___*/
Sabato, per altro, vedo l'altra mod, quella che da 2 mesi è senza internet ^^ Ovviamente le racconterò con le lacrime agli occhi come la community vada avanti benissimo e come ci manca! Ve la saluterò! ^()^
Ed ora ecco la seconda parte di Retanzu ^^
Questa è una delle mie preferite *____*
DOUZO!
-Beh, ma… perché ti sei fatto trovare da me?- chiese Sho in macchina.
Jun lo guardò stupito e disse: -Perché eri lì. All’inizio avrei preferito comparire magicamente a pranzo, visto che lo sapevo che vi incontravate tutti a casa di Ohcchan e Nino. Poi però ho pensato che andava bene anche se prima incontravo te, in modo tale che se gli altri svengono, tu puoi chiamare l’ambulanza- spiegò.
-Anche tu puoi chiamare l’ambulanza- disse Sho perplesso.
-Sì, hai ragione- ammise Jun -Ma tu sei il più grosso e li puoi sostenere prima che cadano-.
Ci fu una breve pausa durante la quale Jun si studiò attentamente le unghie e sospirò.
-Smalto?- chiese Sho.
-Ne hai un po’?- chiese Jun iniziando a rovistare in giro per l’auto.
-Ovviamente no!- esclamò l’altro.
-Lo sai che giorno è oggi, Shochan?- chiese improvvisamente Jun, serio.
Sho tornò a guardare la strada e mormorò: -Il 23 gennaio, il giorno della tua morte. Perché?-.
-Volevo sapere se eri attento- sbadigliò Jun.
-Uffaaaaa! Neanche mi hai fatto i complimenti! Non trovi che mi sono scelto un corpo perfetto?- chiese poi, muovendosi un po’ sul sedile.
-A me sembra identico a quello di prima- borbottò Sho.
-Hai ragione, ma potresti mentire!- sbottò Jun -Per esempio: ho un gran bel culo!-.
Sho sospirò e ringraziò il cielo perché erano arrivati a casa di Ohno e Nino. Ma c’era davvero bisogno di ringraziare il cielo con Jun, fantasma, angelo o quant’altro, nella sua auto?
-Farai per sempre schifo come amante, se non sai fare i complimenti…- lo rimproverò Jun.
Ohno aprì la porta sorridendo.
-Ciao, Toshi… scusa se sono un po’ in ritardo…- disse Sho entrando e togliendosi le scarpe.
-Non fa niente! Non abbiamo ancora iniziato…- rispose Ohno prendendogli il cappotto e sparendo in soggiorno, dal quale arrivavano le voci degli altri 2. Sho fece entrare Jun e richiuse la porta, guardandolo male.
-Sei sicuro? Guarda che se poi gli viene un infarto…-
-Non gli verrà un infarto! Sono capace di predire l’immediato futuro e so che nessuno si sentirà male- fece Jun.
-Sei in grado di predire il futuro?- chiese Sho sorpreso.
-No. 3 a 1 per me, palla al centro!- esultò Jun spingendolo avanti.
Sho entrò in salotto e salutò tutti gli altri, restando vicino alla soglia.
-Siediti, Shochan… sennò non posso servire i piatti!- disse Ohno.
-Ah… prima ho una cosa da dirvi. Allora… non so giusto come spiegarlo…- iniziò, titubante.
-Hai messo incinta una, hai appiccato un incendio o ti servono soldi per pagare la mafia?- chiese Nino. Jun rise nella manica del maglione.
-Nessuna delle 3. Ecco… oggi… non so come dire…- mormorò.
-E sbrigati- gli sussurrò Jun alle spalle.
-Ci sto provando!- rispose lui, fra i denti.
-Parli da solo?- chiese preoccupato Aiba.
-Sho, muoviti a parlare! Mi stai rovinando la sorpresa!- protestò Jun in un soffio.
-Falla tu se sei tanto capace!- sbottò Sho guardandolo male.
-Non è che ci vuole tanto, eh?- fece Jun incrociando le braccia.
-Te l’avevo detto che per me non era una buona idea!- esclamò Sho.
-Ma ora hai rovinato tutto, guarda!- disse il più giovane facendogli notare che Nino, Aiba e Ohno guardavano Jun ad occhi sbarrati.
-S-sei… sei davvero…- tentò di dire Aiba senza respiro.
-Sì… cioè… l’idea che avevo io era molto più spettacolare, ecco…- disse piano Jun avvicinandosi.
-Come…?- mormorò Ohno.
Jun alzò le spalle e girò un po’ la testa di lato.
-Mi siete mancati, si può dire?- sussurrò come solo lui sapeva fare quando era in imbarazzo.
Ohno e Aiba lo abbracciarono in lacrime mentre Nino gli affondava il viso nel maglione.
-Ecco, per esempio… Aiba è più bravo di te… mi ha detto che sembro più bello- disse piano Jun mentre tornava con Sho verso l’auto. Avevano passato un intero pomeriggio tutti e 5 insieme a parlare e piangere. Non sapeva come spiegarlo… ma tutto il dolore per la morte di Jun che avevano provato 3 anni prima e che col tempo si era placato, era tornato prorompente durante quelle 6 ore e se n’era per sempre andato.
-Mancavi davvero tantissimo a tutti…- fece Sho.
Jun sorrise e annuì.
-E’ vero che sembri più bello, comunque…- mormorò piano Sho, cercando di non farsi sentire. Ma Jun lo guardò sorpreso e iniziò a punzecchiarlo con un dito.
-Ci è voluto un giorno intero per sentirtelo dire, eh?- scherzò -Ora posso vantarmene!-.
-Beh, ciao- mormorò poi Sho salendo in macchina.
Jun lo guardò sorpreso e disse: -Ciao- per niente convinto.
Neanche 5 secondi e Sho se lo ritrovò in macchina.
-Scusa???- chiese sbalordito.
-Mi vuoi abbandonare qui così??? E’ ovvio che vengo a casa tua!!! Non ho altri posti dove andare per ora! Mi avete venduto la casa!- protestò Jun.
-Vuoi davvero venire da me?-
-Se non tieni coccodrilli o altri tipi di rettili nell’armadio, allora sì-
-Non li tengo. Ma c’è il poster degli X Japan sulla parete del salotto-
-Ah, quello lo conosco. Le buone abitudini non cambiano mai, eh?- scherzò Jun guardandolo con un ghigno. Sho sospirò e mise in moto.
-Oggi è il mio complemorte…- sussurrò Jun dopo un bel po’, come se stesse pensando ad alta voce. Stava giocando con l’unico anello che aveva. Sho se ne era già accorto… l’unico da cui Jun non si sarebbe mai separato, per nulla al mondo. Anche dopo la morte, a quanto pareva.
-Complemorte?- chiese Sho divertito -Come in Harry Potter?-.
-Io lo chiamo così perché mi piace!- sorrise Jun -Per 2 anni ho fatto delle feste, ma questa volta sono qui e non posso festeggiare…-
-Lo dici come se un po’ ti dispiace…-
-Un po’ sì- ammise Jun.
La macchina entrò nel box e si fermò. Entrambi scesero mentre Sho gli sorrideva.
-Allora stasera possiamo festeggiare assieme. Auguri- disse.
-Grazie- rispose Jun lasciandosi guidare in casa.
Non l’aveva mai vista completata.
Sho l’aveva comprata poco prima della sua morte e Jun era riuscita a vederla solo ricoperta di teloni e completamente vuota. Ogni tanto aveva buttato un occhio su come se la stesse passando Sho, soprattutto nei primi momenti dopo la sua morte, quando lo sentiva piangere molto spesso.
Raggiunsero la cucina dove Sho iniziò a trafficare con bicchieri e alcolici.
-Oh, non posso bere- esclamò, scusandosi -Ci sono un po’ di cose che non posso fare, mi dispiace-.
Sho scosse la testa e prese delle bibite dal frigo, sorridendo.
-E quali sono queste cose che non puoi fare, sentiamo…-.
Jun sorrise sedendosi al tavolo della cucina e iniziò ad elencare:
-Non posso bere, non posso uccidere, non posso fumare, dire cose che non c’entrano con questo mondo, rivelare la mia identità, non posso commettere alcun tipo di crimini e non posso fare l’amore-.
Sho lo guardò sorpreso e fece: -Oh-.
-Sei triste perché non posso fare l’amore?- chiese Jun con un sorriso malizioso.
-No!!!- si affrettò a dire Sho diventando tutto rosso.
-Mi sembrava…- fece Jun guardandosi le unghie -Mi sembrava di sì…-.
Sho si chinò per cercare qualcosa in un cassetto della cucina e, dopo un po’, mormorò: -Beh, forse sì…-.
-AHA!- fece Jun ridendo.
Poi lo guardò e chiese: -Davvero?-.
-Davvero- rispose Sho sospirando.
-Sho,4 a 1 per me, era una bugia. Mi perdoni?- chiese Jun dolcemente.
-Non ti perdono!!! Ti ammazzo!!!- esclamò quello tirandogli un pacchetto di patatine.
-Sono già morto!- scherzò il più giovane correndo ad abbracciarlo.
Sho sentì il corpo caldo e morbido di Jun fra le sue braccia e il suo respiro sul collo e le lacrime gli salirono agli occhi.
-Da quanto tempo non… non ti tenevo più così…- mormorò.
-Stai piangendo?- chiese Jun, senza muoversi.
-Tento di non farlo…- sorrise.
-Volevo tornare anche per questo, Sho… non abbiamo mai inaugurato il tuo nuovo letto, no?- sorrise.
Sho annuì, stringendolo forte a sé.
-Sarà difficile alzarsi dal pavimento…- rise poi.
Jun lo prese per mano e si alzò assieme a lui, portandolo in corridoio e… -Ehm…-.
-Oh, caspita!- esclamò Jun aprendo una porta e ridendo -Credevo fosse la camera da letto!-
-E invece è il bagno…- fece notare Sho sorridendogli.
Lo accompagnò dolcemente verso la sua stanza e lo abbracciò stretto una volta entrati, appoggiandogli le mani sui fianchi.Jun lo baciò sul collo e sulla guancia prima di guardarlo negli occhi e sorridergli.
Sho lo baciò più volte sulle labbra, chiudendo gli occhi.
Lo fece sdraiare sotto di sé sul suo letto e iniziò a spogliarlo, baciando ogni punto di quel corpo che era rimasto suo per quei lunghi anni. Jun lo baciò con passione, stringendolo forte a sé, come se avesse paura di vederlo andare via.
-Ti osservavo, sai?- disse piano Jun, appoggiato al suo petto -Ti osservavo e speravo con tutto me stesso che mi dimenticassi e ti trovassi un altro, dopo la mia morte-.
-Perché avrei dovuto? Io ti amo. Continuo a farlo ancora adesso, pensavo ne fossi felice- disse Sho, tirandosi a sedere e girandosi a guardarlo. Jun era serio e lo osservava nella luce lunare.
-Non lo sono del tutto- disse.
-Jun, è una mia scelta. Dopo lo scandalo, non mi sembra il caso di sollevarne altri. Tu non ci sei più ed eri tu quello che volevo- spiegò sospirando.
-Forse ti ci vorrà ancora del tempo, per dimenticarmi…- mormorò Jun.
-Ma io non voglio farlo!- esclamò adirato girando la testa verso la finestra.
Tornò per un secondo il silenzio durante il quale Jun guardò l’ombra di Sho sulle coperte e le sua ampia schiena.
-Io non voglio vederti passare la vita come se stessi aspettando solo il momento in cui mi potrai rivedere, anche se ti avevo promesso che saremmo stati insieme. Tu sei vivo, Sho. Devi cercare di spendere questa opportunità come meglio puoi, devi essere felice. E’ per questo che ti chiedo di mettermi da parte, amore…- spiegò Jun, alzandosi e abbracciandolo stretto.
-Come puoi dire tutto ciò e chiamarmi “amore” nella stessa frase??? Non sei coerente con te stesso!- protestò Sho in un soffio.
-Lo so, scusa…- sorrise Jun, affondando una mano nei capelli spettinati di Sho.
-E poi è una scelta mia… ho deciso così e basta- disse Sho.
-Ok, ok…- fece Jun, sospirando -Sho, me le fai vedere quelle foto?- chiese poi.
Sho annuì e si alzò lentamente sparendo nel buio del corridoio per tornare con una rivista in mano. Si sedette sul letto e la passò a Jun che intanto gli aveva appoggiato la testa sulla spalla.
-Le hanno pubblicate qualche mese dopo la tua morte, sono 5 o 6… le tenevo sempre con me nel portafoglio, ma ovviamente è sparito insieme ad esse ed è tornato solo dopo la pubblicazione. Il capo non ha potuto fare nulla- spiegò Sho.
Jun conosceva benissimo quelle foto.
Una l’aveva scattata Nino quando avevano fatto un concerto in Corea, nel 2006, se si ricordava bene. Con addosso i vestiti del reportage nella foresta di bambù, stava dando un bacio sulla guancia a Sho che lo teneva in braccio mentre parlava con Ohno.
La seconda e la terza erano autoscatti di prova per la nuova macchina fotografica di Aiba. Per scherzo si erano sdraiati assieme sul suo letto e avevano iniziato a baciarsi e in una Sho gli stava chiaramente infilando le mani sotto la maglietta. C’era stata una lotta tremenda per riuscire a sottrarle a Masaki.
In un'altra c’erano tutti e 5 gli Arashi su un divano, ma era stato impossibile pubblicarla su una qualunque rivista perché lui e Sho si tenevano per mano. Era sempre stato difficile per loro vivere vita sentimentale e vita pubblica in modo così diverso, così separati ma così vicini. Odiavano sentirsi lontani, ogni tanto.
L’ultima l’avevano scattata in vacanza. La prima vacanza dopo 2 anni insieme. Guardavano entrambi sorridendo in camera e Sho lo teneva stretto a sé, intrecciando le dita delle mani con quelle del suo ragazzo.
Jun sfogliò le pagine e lesse quello che c’era scritto. Sho doveva essersela passata davvero brutta, in quel periodo. Non solo lui era appena morto, ma c’erano anche le minacce e le discriminazioni.
-In realtà, mi è andata bene. Tu eri morto, e la gente non ama parlare male degli scomparsi. Eri e sei un esempio per tutti i Juniors, te l’ho detto… e c’erano un sacco di persone che ti volevano e ti vogliono ancora bene. In parte hanno sorvolato, in parte hanno fatto scenate senza però concludere niente. Anche il capo è stato molto clemente, perché sapeva che se mi fosse successo qualcosa gli altri avrebbero dato le dimissioni e avrebbe perso soldi a palate- spiegò Sho abbracciandolo come nell’ultima foto.
-L’ultima cosa che mi può interessare è quanti soldi ha perso il vecchio!- fece Jun con un po’ di risentimento. Sho rise e lo baciò.
-Sei stato bravo, però…- disse Jun -Se ti avessi perso pochi giorni prima del mio compleanno e nel pieno di uno scandalo credo che avrei tentato l’insano gesto…-.
-Io non potevo perché c’era chi contava su di me. E perché tu me l’avevi proibito, pure- disse Sho chiudendo gli occhi.
-Intendi che sono sempre stato bravo a dare ordini?- chiese Jun sorridendogli e sdraiandosi di nuovo sul letto con lui, dando un calcio alla rivista per farla cadere a terra.
Sho ricominciò a baciarlo finché non si accorse che si era addormentato.
-Sarebbe stato tutto più facile se non fossi morto, amore- sussurrò, accarezzandogli i capelli.
-Per esempio ora avrei la vana speranza di poterti tenere per sempre-.
Saluti a tutte! ^()^
Harinchan.
r: pg-13,
gnr: angst,
g: arashi