Soltanto Ti Amo

May 26, 2010 23:11

Rieccomi, dopotutto avete letto tutti e jinny mi dice che le va di rileggere XD quindi andiamo avanti che abbiamo lasciato un Jun piangente...

Titolo: Soltanto Ti Amo
Fandom: Arashi
Raiting: PG-15
Pairing: Sakumoto, Aimoto, Ohmiya (ho fatto un bel miscuglio sta volta XD)
Desclaimer: In questo caso vorrei che mi appartenesse solo Jun XD ma non è così ahimè ç______ç
Ringraziamenti: Ad harin e jinny che l'hanno già letta tutta, in particolare ringrazio harin di averla letta anche se inizialmente era contraria alla situazione di Jun, ma alla fine credo abbia cambiato idea XD
Capitoli precedenti: Intro, Cap.1, Cap.2, Cap.3, Cap.4, Cap.5, Cap.6 , Cap.7, Cap.8, Cap.9, Cap.10, Cap.11, Cap.12, Cap.13, Cap.14

Capitolo 15
Quelle due ore seguenti furono le peggiori di tutta la sua vita, tutti gli altri colleghi non facevano altro che guardarlo, ovvio anche, dato che aveva gli occhi rossi per il pianto e una faccia orribile e gonfia, ma per lo meno non fecero domande, e alle 3 in punto Jun scappò subito via. Andò solo a comprare i pannolini alla bambina e poi tornò a casa, il latte per Asu l'aveva e lui non aveva fame e seppure si sarebbe arrangiato. La babysitter andò via poco dopo il ritorno di Jun, Asuka stava facendo il pisolino pomeridiano e dormiva tranquilla nel suo lettino, Jun si stese sul letto ripensando a quella giornata, adesso voleva solo dormire e dimenticare.
Ma quando stava per seguire Asuka nel mondo dei sogni, il campanello lo destò completamente.
Erano solo le 4, chi poteva essere? Andò alla porta ed aprì automaticamente, forse era solo Masaki, anche se aveva le chiavi, quando però si trovò di fronte un uomo e una donna che conosceva anche troppo bene, Jun sentì che quella giornata stava davvero diventando la peggiore della sua vita.

-E' una casa molto grande- disse la donna seduta sul divano mentre si guardava intorno.
-Si lo è- rispose Jun.
-E come te la puoi permettere con lo stipendio di un commesso?- chiese l'uomo, ma la moglie lo interruppe.
-Abbiamo visto che c'è un altro nome oltre il tuo sulla porta, hai un coinquilino?- chiese lei.
-E' il proprietario dell'appartamento, non lo usa e mi ha proposto di utilizzarlo- ripose lui.
-E non vive qui con te?- domandò ancora.
-No- rispose Jun.
-Quale persona offre qualcosa senza volere nulla in cambio- disse l'uomo guardando Jun con disprezzo.
-Cosa volete?- chiese Jun ignorando la risposta del padre di Harumi.
-Lo sai benissimo, vogliamo che Asuka venga a vivere con noi- rispose la donna.
-E' mia figlia e la crescerò da solo, ve l'ho già detto!- rispose Jun, era stanco di dover lottare con quelle persone, le odiava per come avevano trattato la loro figlia e per come si erano sempre comportati dalla sua morte.
-E' vostra nipote potete venire a trovarla quando volete, ma non me la porterete via- aggiunse severo.
-Come può vivere con uno come te!- urlò la donna alzandosi in piedi, subito si sentì Asuka cominciare a piangere per essere stata svegliata così bruscamente, Jun ignorò la donna e andò in camera a prendere la piccola.
-Non lascerò vivere mia nipote con un padre che si prostituisce e che va a letto con gli uomini!- urlò ancora la donna dal soggiorno, Jun rimase nel buio della stanza cercando di calmare Asuka che continuava a piangere.
-Credete che si sia divertito? Non pensate che forse è colpa vostra se si è dovuto abbassare a fare una cosa del genere? Che razza di persone siete!- la voce di Masaki risuonò nell'appartamento e Jun tornò in soggiorno con la bambina in braccio che ora che era tornata un po' di calma si era tranquillizzata, rimanendo però attaccata al collo di Jun.
-E lei chi è? Come si permette!- disse l'uomo mettendosi davanti alla moglie e affrontando Masaki.
-Solo un amico. Un amico che conosce bene Jun e sa quanto è importante per lui sua figlia! E quante cose sta sacrificando per crescerla al meglio!- rispose Masaki, sembrava più a alto del solito e quell'espressione seria e arrabbiata era davvero spaventosa.
-Masaki lascia stare- disse Jun; -E adesso per favore andate via- disse Jun ai genitori di Harumi, ma rimanendo calmo e in modo educato.
-Non finisce qui- disse l'uomo spingendo la moglie verso l'ingresso.
-Non lascerò che la bambina cresca con te- disse la donna.
Quando la porta si chiuse, Jun sospirò poi tornò in camera per cambiare Asuka, ma Masaki lo seguì...
-Perchè ti fai trattare così?- chiese Masaki ancora arrabbiato.
-Ci sono abituato ormai- rispose Jun mentre metteva Asuka sul fasciatoio e gli tirava su la gonnellina del vestitino.
-Ti danno della puttana! Come puoi non reagire?- chiese Masaki.
-Mi passi un pannolino?- chiese Jun allungando la mano e Masaki gli passo un pannolino pulito dalla confezione.
-Comunque non che non abbiano ragione, dopotutto è quello che ho fatto fino a 3 settimane fa- rispose Jun.
-Non avevi altra scelta!- protestò Masaki.
-Lo so, ma comunque te l'ho detto ci sono abituato, fanno sempre così, hanno detto la stessa cosa di Harumi quando è morta perchè non credevano fossi io il padre, dato che sapevano benissimo che ero gay, disprezzano questo fatto ed è per questo che me la vogliono portare via, non perchè realmente tengono a lei, perchè in quel caso sarebbero venuti più spesso a trovarci, invece lo fanno solo per sputarmi addosso il loro odio- rispose Jun.
-Non è giusto- sussurrò Masaki, abbassando lo sguardo, era tornato il Masaki di sempre finalmente.
-Non ti preoccupare- disse sorridendogli, -Piuttosto scusa per ieri, io...-
-No scusami tu, non avrei dovuto reagire così, so benissimo che non corrispondi i miei sentimenti, sono io ad essermi illuso troppo- disse Masaki.
-No sono io a dovermi scusare, ho accettato la tua proposta credendo che sarei riuscito a ricambiarti, in realtà ti voglio bene e sei davvero un amico, però...-
-Niente di più vero?- chiese Masaki precedendolo.
-Scusami- rispose Jun.
-Non ti preoccupare, mi riprenderò!- disse Masaki facendogli un sorriso, ma si vedeva comunque che era un sorriso forzato.
-Tra qualche giorno torno nel mio appartamento- disse poi Jun.
-Perchè?- chiese Masaki improvvisamente confuso e sorpreso.
-E' meglio che non rimanga qui- rispose Jun, dopotutto come poteva rimanere ancora a casa di Masaki dopo che lo aveva rifiutato?
-Se è per me... non devi preoccuparti- disse subito Masaki.
-Ma è casa tua dopotutto e non ho diritto di stare qui- rispose Jun.
-Se sei tu che ti senti a disagio e pensi che sia meglio così non ti costringerò a rimanere, ma davvero se è per me che lo fai, non ti devi assolutamente preoccupare-
Jun sospirò -Ok ci penserò. Rimani a cena?- chiese poi.
-No, vado dai miei, ero passato solo per scusarmi e per chiarire- disse Masaki.
-Ok- rispose Jun.
-Ora vado... ciao- salutò Masaki.
-Ciao- rispose Jun, in realtà però era un addio, non che non si sarebbero rivisti, ma... Masaki stava dicendo addio a Jun in maniera diversa, stava rinunciando completamente a lui.

-E' tutto pronto ormai, la prossima settimana ci sarà la presentazione- disse l'editore entusiasto.
-Hai- rispose Sho.
-Sakurai-san che le prende non è contento?- chiese l'uomo.
-Mi scusi, si certo sono felice- rispose.
-Vedrà il libro sarà un successo, ha avuto un idea diversa e innovativa, avremo un sacco di consensi, forse potremmo puntare anche a farne un film-
-Un film?- chiese Sho senza il minimo entusiasmo.
-Si certo! Ora si prepari un bel discorso per la presentazione mi raccomando, e si curi un po' di più deve essere al meglio!-
Curarsi un po' di più... in realtà avrebbe voluto lasciar perdere tutto, il solo parlare del suo libro lo faceva star male, all'editore era piaciuto solo perchè era un tema diverso, la vita di un giovane padre solo che tentava di crescere sua figlia era una cosa innovativa non come i soliti romanzi.
Ma era Jun che lo aveva ispirato a scrivere quel romanzo e ora... ora il solo pensiero lo faceva stare male.
Dopo quello che aveva detto Ohno, era andato di nuovo al centro commerciale, ma non aveva mai avuto il coraggio di parlare ancora con Jun. Ormai non era sicuro che lo avrebbe ascoltato di nuovo, che avrebbe creduto a quel “Ti amo” che ora voleva dirgli.


g: arashi, r: pg-15, p: ohmiya, p: sakumoto, p: aimoto

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