Esp 2!

Feb 14, 2010 15:41


Eccomi di ritorno ^o^
In teoria avevo detto che avrei ripostato presto...  >__>
Le vacanze per me sono iniziate oggi *-* E la cosa bella è che sono a casa tutta settimana prossima <3 Quindi, oltre la marea di compiti che mi tocca fare, pensavo di scrivere un sacco in questi giorni *__* Speriamo di riuscirci!
Buon San Valentino a tutte e auguri alle Valentine! ^O^

Titolo: Esp 2 (il fu "Capitolo Extra" -___-)
Gruppi: Arashi, un NewS, un Kattuno, un Tokio, un HSJ, gente a caso ed ora anche un Kanjano nuovo! 
Rating:  Pg-13 con qualche picco di R
Pairing: Sakumoto, Aimiya... altri a seguire *coooouuugh*
Consigli per gli acquisti: Se non avete letto Esp 1... che aspettate a farlo? *minacc minacc*
Disclaimers: L'ultima volta che ho controllato tutti 'sti bei fioli non erano miei, ecco... >__> Però so di per certo che la storia originale è di Jinny, quindi tutti i credit a lei! *e se non vi piace, è pure colpa sua xD*
Note: tutto è iniziato quando ho letto Esp e mi è venuta la malsana idea di scrivere un capitolo extra per soddisfare la mia anima sakumoto... poi ci ho preso la mano, le mie due aguzzine mi hanno costretta ed eccomi qui con una intera seconda serie çOç *chi è causa del suo mal, pianga se stesso*
Special thanks: alle mie due amate aguzzine Vampiretta e Jinny, l'una perché è mia moglie e l'altra perché... sì *coccol coccol*
Già postati: Cap1 Cap2 Cap3 Cap4  Cap5  Cap6

-Bene, ripeto il piano, per tutti. Per l’ultima e che sia l’ultima volta- fece nuovamente Nagase, stizzito. Finalmente anche Nino e Aiba si sedettero al loro posto nella sala riunioni della base alleata, dopo che il sensei era stato interrotto per ben due volte dall’arrivo di Takky e da quello di Tsubasa, ancora mezzi addormentati.
-Le nostre tre spie si infiltreranno nel laboratorio con lo scopo di liberare i prigionieri usati come cavie- srotolò una mappa planimetrica e aggiunse: -Saliranno all’ingresso esterno del secondo piano dell’ala est, percorreranno i corridoi fino alla nord. Lì si trovano le stanze-.
Jun, Ryo e Jin erano seduti in prima fila, e annuivano.
-Akanishi può rimanere in contatto mentale continuo con Matsumoto, quindi ritengo che sia meglio che quest’ultimo rimanga indietro e abbia un collegamento con uno di noi- continuò Nagase. Fece per allungare una ricetrasmittente a Jun, ma quello rifiutò.
-Tenete Sho con voi e non ci saranno problemi- sorrise.
Aiba trattenne a stento un sospiro da fan girl.
-Bene. Ohno entrerà negli archivi e con questa- mostrò una specie di leva -Prenderà tutte le nuove informazioni che possono servirci. Ti basta schiacciare questo pulsante tenendo questo schermo su fogli o qualunque altro oggetto e ne scatta una foto praticamente perfetta e in 3D-. Satoshi prese l’arnese e lo studiò, curioso.
-Noialtri saremo divisi fra monitoraggio e diversiva- fece Nagase.
-In cosa consiste la diversiva?- chiese Sho, con un tono piuttosto interessato, tanto che Jun gli infilò le unghie nella carne del braccio, sibilandogli un “Sei pazzo???”.
-Vanno posizionate un po’ di cimici in giro per i laboratori e sgombrate le zone interessate dall’azione delle nostre spie… con una specie di esca. Un paio di persone si faranno sentire poco lontane da qui- spiegò il professore.
-Contate su me e Nino- sorrise Aiba: un sorriso quasi agghiacciante.
Jun sospirò e Sho fu quasi sicuro che se Nino e Aiba non si fossero proposti li avrebbe costretti a calci. Si arrese a restare al semplice monitoraggio con Nagase sensei.

Nagase gli spiegò in breve come funzionasse quella parete di aggeggi elettronici che aveva di fronte. La cosa che più lo divertiva era il radar, perché le figurine mostrate avevano ognuna un proprio colore e Jun era tendente al rosa.
“Ricordami di spezzarti una gamba, quando torno” gli disse il suo ragazzo nella mente.
-Sensei, le spie sono in contatto- disse lui, senza badare alla minaccia.
-Ottimo, dove sono arrivate?- chiese Nagase.
“Jin e Ryo sono entrati un attimo fa. Io mi sto accertando che il percorso che devono fare sia libero” spiegò Jun. Riferì al professore.
-E’ una cosa utilissima che tu e Jun possiate comunicare in questo modo- sorrise allora l’uomo, allontanandosi per dare istruzioni a Ohno.
“Che fai, tu? Oltre a fissare la mia sagomina rosa?”
Mi annoio…
Prese a tamburellare con le dita della mano sul piano in legno che sorreggeva i monitor e le pulsantiere. Voleva davvero partecipare all’azione… ma davvero davvero.
“Perfetto, sono entrato. Su con il morale, Sho…” lo riprese il suo ragazzo.
Vide Jun muoversi sullo schermo con una velocità sorprendente.
Pensò che forse gli conveniva studiare meglio la carta planimetrica per capire gli spostamenti giusti. “Ottima idea” gli fece il suo ragazzo, ridacchiando.

-Bene, amore… pronto?- chiese Nino, dopo aver posizionato le ultime trappole a cerchio, intorno a dove si trovavano loro: una piccola piazzola per gli autobus.
-Pronto… Ah, aspetta un attimo!- disse Aiba, prendendolo per mano e avvicinandolo a sé. Si baciarono. -Volevo dirti che ti amo e di stare attento- sorrise.
Nino sollevò un sopracciglio, sospirando. Lo baciò ancora.
-Ogni tanto fa anche comodo che tu mi ricordi queste cose ovvie- disse, facendo ridere il proprio ragazzo -Iniziamo- fece poi.
Con un solo gesto incendiò alcuni oggetti a caso, qua e là, mentre Masa ne distruggeva altrettanti… in breve tempo vennero circondati da strani individui armati e dall’aria per nulla amichevole.
-Buon divertimento- disse Kazunari al suo ragazzo, prima di partire all’attacco, con il suo solito adorabile sorriso. Masaki rise.

-Toshi, mi ricevi?- chiese Sho, parlando nel microfono che aveva di fronte.
-Forte e chiaro… forse un po’ troppo forte- rispose Ohno, abbassando il volume della sua ricetrasmittente. Controllò che non ci fosse nessuno alla fine del corridoio e, trovata la porta dell’archivio, vi passò attraverso.
-Ahi!- sentì Sho nelle cuffie, allarmandosi.
-Cos’è successo???- chiese, spaventato.
-Ma si può sapere chi lascia degli scatoloni in giro per le stanze?- borbottò Satoshi, probabilmente tirando un piccolo calcio a ciò contro cui aveva cozzato.
Poi si girò e prese ad ispezionare la stanza.
-Ohno, sono Nagase. Ascoltami, devi cercare la struttura chimica del 35ED. Cerca nella parete destra, ci dovrebbe essere uno scaffale. Lì, una serie di cartelle…-
-Una serie? C’è la libreria piena!-
-Avrai di che passare il tempo, allora…- scherzò il professore -E’ sotto il codice “QY32RT”-.
Ohno accese la torcia e iniziò a cercare fra le targhette dello scaffale.
-Buona ricerca, Toshi…- gli fece Sho.
-Grazie, Shochan…- sospirò Ohno.

“Leader, abbiamo superato il cortile e addormentato le due guardie dell’ala nord. Tu a che punto sei?” fece Jin.
Posizionò le ultime due cimici rimaste e aprì la finestra, sollevandosi fino al davanzale. Si lasciò cadere fino al suolo, scivolando poi fra le ombre del giardino.
-Eccoti- sorrise Ryo vedendolo arrivare.
Jun fece segno di non parlare, con l’indice sulle labbra.
“Da qui in poi non ho più bisogno di restare indietro. Andate a destra e troverete una porta chiusa. Io ve la aprirò dall’interno” spiegò a Jin.
“Come fai ad entrare?”
“Dalle finestre del secondo piano”
“Non abbiamo controllato, può darsi che ci sia qualcuno a controllare” fece saggiamente notare il kohai. Jun sorrise e mostrò una pistola caricata a proiettili soporiferi.
“Non ho ancora usato la mia scorta” disse.
Ryo intuì e sussurrò: -Stai attento-.
Annuì e si allontanò.
“Sho, ho bisogno del tuo aiuto. Guarda la piantina e dimmi come sono posizionate le scale del secondo piano” pensò.
Sho guardò la sua posizione sul monitor, poi sovrappose la cartina.
Due rampe e un ascensore, la prima è esattamente di fronte alla seconda finestra alla tua destra. Probabilmente ci sono due guardie alla fine del corridoio.
“Perfetto, a che distanza?”
Tale che possono sicuramente vederti o sentirti se sali rompendo il vetro.
“Tenterò di fare meno rumore possibile…” sospirò lui.
Controllò che Jin e Ryo avessero superato le porte esterne e si sollevò fino a raggiungere il davanzale esterno del primo piano; si sollevò e vi salì in piedi, controllando che nessuno dall’interno potesse vederlo. Sollevò lo sguardo e calcolò quanto potesse saltare per raggiungere il secondo piano.
“Mi permette, capo, di dirle che è un po’ troppo lontano?” fece Jin, scettico.
Jun sorrise e, con un solo salto, rimase appeso al cornicione.
“Dicevi, Akanishi?” scherzò.
Sho borbottò qualcosa a riguardo di quanto fosse sollevato dal fatto che Jin avesse torto.
Si sollevò sulle braccia e osservò il corridoio dalla finestra. La aprì piano e entrò silenziosamente, accucciandosi dietro una sporgenza del muro.
Vide muoversi la prima ombra e, appena fu abbastanza vicino, sparò il primo colpo: la guardia cadde a terra con un tonfo.
-Che c’è? Cosa ti è successo?- fece l’altra, allarmata.
Raggiunse il compagno a terra e Jun lo colpì di spalle.
Attese, ma non sentì nessun’altro avvicinarsi.
Si spostò verso le scale, le scese e aprì le porte, sorridendo a Jin e Ryo.
Proseguirono fino alle porte delle celle e addormentarono anche le sentinelle lì appostate, poi giunsero al corridoio su cui si aprivano le stanze dei “detenuti”.
-Siete venuti ancora?- chiese una voce.
Jun osservò il ragazzo che aveva parlato e chiese: -Ancora?-.
-Tu sei buono o cattivo?- fece ancora il ragazzo, perplesso.
Jun sorrise e si presentò.
-Io sono Nakajima Yuto. E non mi sembri cattivo…- sorrise di rimando.
“Leader, le celle sono chiuse con un sistema di allarme. Dobbiamo trovare il codice per far sì che non suoni” lo richiamò Jin.
Si avvicinò ai due compagni e osservò l’impianto che avevano di fronte: c’erano una serie di cifre e una tastiera di numeri.
“Sho, sei bravo con gli indovinelli matematici?” chiese, speranzoso.
“Ti pare?” rispose il suo ragazzo, stizzito.
-Sono questi i momenti in cui servirebbe…- iniziò Ryo, ma venne interrotto da uno strano movimento alle loro spalle. Si girarono di scatto, puntando le pistole.
-Ehi, con calma. Sono qui per aiutare- sorrise l’uomo appena arrivato, sollevando le braccia in tono di arresa.
-Parli del diavolo e spuntano le corna…- sospirò Jin, sollevato.
-Yoko!- esclamarono Jun e Ryo.
L’uomo si avvicinò all’impianto di sicurezza e lesse il codice numerico.
-Siete in collegamento con la base?- chiese, rivolto a Jun.
-Sì, per così dire…- rispose lui, lievemente imbarazzato.
“Ehi…” fece Sho, che non si era perdonato la svista della sagoma nera che si era avvicinata ai tre, sul monitor. Per fortuna era pressoché innocua.
-Allora chiedi di fare questa serie di calcoli al computer per me…- disse Yoko, e iniziò a dettarli.

-Ohno, a che punto sei?- chiese la voce di Nagase.
-Mi sto un attimo stancando, ecco… e non sapevo di essere allergico alla polvere- spiegò, starnutendo ancora -Come se la cavano gli altri?- chiese.
-Ninomiya e Aiba si stanno tutto sommato divertendo… mentre le tre spie hanno quasi terminato… vedo Sakurai che litiga con il computer- fece il professore.
-Professore, è probabile che il codice “QY32RT” fosse in realtà “QY32RV”?- chiese Satoshi all’improvviso.
-Sì, è possibile…- mormorò Nagase.
-Ottimo. Ho completamente sbagliato scaffale-
-Rinnovo l’augurio di buona fortuna, Ohno-
-Grazie, sensei-.

-Bene, ringrazia a tuo modo il tuo ottimo ragazzo- scherzò Yoko, dopo aver inserito il codice giusto nel pannello di sicurezza. Jun pensò al complimento più appropriato.
“Grazie… amore” pensò Sho, completamente rosso.
Le porte delle celle si aprirono e i ragazzi si radunarono fuori: erano in totale 9.
-Seguiteci e non parlate. Saremo fuori di qui in brevissimo tempo- spiegò Ryo.
-Io vi lascio, ho una brutta sensazione- disse Jun.
Yoko lo avvicinò e gli disse qualcosa all’orecchio. Jun sorrise e ringraziò, sparendo.
“Ho capito il piano, ma stai attento…” sospirò Sho, rassegnato a restare in ansia ancora per un po’. Spostò lo sguardo sul monitor di Masa e Nino e li vide soli.
-Tutto bene?- chiese nel microfono.
-Ci siamo stancati di colpirli ad uno ad uno e… in un colpo solo sono finiti- piagnucolò Aiba, come per scusarsi. Sho scosse la testa.
-Restate fermi ancora per un po’, se qualcuno dei vostri è tornato indietro vi chiederò di andare a recuperarlo prima che intercetti i ragazzi- disse.
Non trovò nessuno che non fossero Ohno e il suo ragazzo, nel terzo monitor.
Ma…
“JUN!” pensò, allarmato.
“Lo so, lo so!” fece quello, correndo più veloce.
-Ohno, non ti sembra strano che non sia ancora arrivato nessuno a controllare?- chiese in quell’istante Nagase, dalla ricetrasmittente. Ohno si guardò attorno ed evitò per un pelo lo sparo, nascondendosi dietro le scrivanie al centro della stanza.
-Merda, vieni fuori!- gridò la guardia.
Satoshi non fece in tempo a sollevare con il pensiero uno degli scatoloni sparsi per la stanza che la guardia era stramazzata al suolo.
-Toshi, sono io- fece Jun, tentando di riprendere fiato per la corsa.
Satoshi sospirò e qualcosa gli cadde in testa, dalla scrivania.
Lo sollevò: era una cartelletta con il codice “QY32RT”.
-Hai trovato le formule?- chiese Jun, vedendolo raggiungerlo sulla porta.
-Ora sì- fece Ohno, brevemente.
“Sho, stiamo rientrando tutti” ridacchiò Jun, seguendolo in corridoio.

Uhuh, la prima missione! *__* E un nuovo personaggio xD
A presto!

g: hey!say!jump, p: aimiya, g: tokio, g: arashi, p: sakumoto, ff: esp, g: news, r: pg-13, g: kanjani8, g: kattun, r: r

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