[ Different Ways ]

Feb 02, 2010 03:05

Se non ricordo male, è quasi finita *_______*!

Titolo: Different Ways (ho lasciato quello originale per faticaaah)
Fandom: Kis-My-Ft2
Genere: Angst/AU
Raiting: Nc-17
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke.
Desclaimer: Non sono miei e blablabla?
Note: E' suddivisa come quella del telefono, una parte di Hiro e una di Taisuke XD
Ch.1, Ch.2, Ch.3, Ch.4, Ch.5, Ch.6

"Perchè stai piangendo Tai-chan?"

"Non è niente Ryo-chan"

Magari sul momento non era stato niente, quando poi si era reso conto di quanto gli avesse fatto male il comportamento di Kitayama, qualcosa di grave lo era diventato. Poi era ovvio che non lo andasse a dire al fratello minore, non era così stupido.

"Non devi piangere"

E gli aveva dato un bacio stampo sulle labbra, esattamente come faceva con la madre ogni volta che tornava a casa.
Non era poi così difficile da capire che Ryosuke lo avesse preso come punto d'appoggio, vero? Che sarebbe successo quando avrebbe dovuto andare all'università? Quella che aveva scelto con Goseki era fuori città e non è che poteva fare avanti ed indietro ogni volta.
Tra l'altro stava iniziando a chiedersi seriamente se sua madre tornava mai a casa realmente o meno, perchè erano un paio di giorni che vedeva il padre strano, solo che non sapeva come chiedergli le cose.

"Perchè non sei a scuola Taisuke?"

"A-ah...io..."

Che gli poteva dire?
Uscirsene col fatto che non voleva vedere Kitayama non gli avrebbe risparmiato la ramanzina da parte del padre...e poi perchè lui era a casa? Non doveva essere a lavoro a quell'ora?
Alzò lo sguardo verso il padre e lo vide in compagnia di un altro uomo ben vestito, sembrava tanto un avvocato a dire il vero. Non che poi gli avvocati avessero un segno di riconoscimento o simili, solo che quell'uomo aveva proprio la faccia da avvocato!
Stava succedendo qualcosa che non sapeva? Perchè altrimenti non si spiegava un avvocato in casa e suo padre che saltava il lavoro.

"Puoi andare in camera tua Taisuke? Del perchè non sei andato a scuola ne riparliamo dopo"

"O-ok"

Chissà perchè, ma era ancora più sicuro di prima che ci fosse qualcosa che non andava.
Era ritornato in camera come il padre gli aveva detto, ma cercava in tutti i modi di sentire qualcosa da sotto, non era più un bambino e se i suoi avevano qualche problema, potevano dirglielo liberamente, avrebbe capito almeno lui.
Tanto il problema sarebbe stato Ryosuke, anche se sembrava aver superato il distacco dalla madre, come non la vedeva Taisuke, non la vedeva neanche il più piccolo.
Che diavolo era successo? Non era tanto pretendere uno stralcio di spiegazione, no? Nel pessimo caso, avrebbe potuto cambiare università e stare più vicino alla famiglia, in fondo bastava che si laureasse, dove non importava granchè, no?

"Andiamo Tai-chan, potresti diventare quello che hai sempre desiderato!"

L'idea di diventare un giocatore professionista lo aveva attratto parecchie volte, quello si, ma c'erano cose più importanti alle quali doveva pensare, no? Era il figlio maggiore, se avesse mollato tutti così com'erano, di sicuro si sarebbero creati altri problemi, in più Yuusuke lo avrebbe solo detestato ancora.
Non aveva superato lo shock della litigata tra il fratello e il padre, si sentiva così in colpa per quello stupido schiaffo, solo che non ci poteva fare nulla.
Non era colpa sua se era bravo a giocare.
Non era colpa sua se la gente pensava a lui come a un qualcosa di più di un giocatore delle superiori.
Non era colpa sua se voleva sul serio continuare a giocare fin quanto poteva.
Se ci fosse stato Koichi con lui, gli avrebbe sicuramente detto qualcosa come : "Segui i tuoi sogni Tai-chan", ma non avrebbe potuto farlo, giusto? Se i suoi avessero divorziato, chi avrebbe pensato a Ryosuke?

"Togliti, devo andare"

C'era rimasto male, talmente tanto che aveva sentito qualcosa dentro che si spezzava.
Non era stata tanto la frase in sè a farlo stare male, tanto il modo in cui l'altro l'aveva detta...era stato come un calcio dritto sullo stomaco, si, qualcosa che gli aveva tolto il respiro per qualche secondo e aveva dovuto lottare contro se stesso per evitare di scoppiare a piangere in faccia al compagno, era stato abbastanza patetico di suo...
Taisuke aveva sempre pensato che innamorarsi o prendersi una cotta per un' altra persona non potesse fare così male, credeva che avrebbe provato cose belle, tipo le classiche farfalle nello stomaco, solo che lui nello stomaco sentiva solo qualcosa che si rivoltava ogni volta che pensava a quello che aveva fatto con Kitayama.
Non che non gli fosse piaciuto, a dire il vero era tutto il contrario, però non capiva come una persona potesse cambiare così tanto da un luogo all'altro...a Kyoto Hiromitsu non era stato così cattivo con lui.
Lo aveva coccolato;
Gli aveva sussurrato cose dolci all'orecchio;
Lo aveva persino rassicurato, si, perchè se lo ricordava ancora che il più basso si era accorto che aveva paura e lui gli aveva detto che sarebbe andato tutto bene...
...quindi perchè il giorno prima lo aveva trattato a quel modo?

"Taisuke...vai giù."

"Chissà che avrà pensato..."

Era convinto che Kitayama avesse pensato qualcosa in quel momento, ci avrebbe scommesso tutto quello che aveva, però...però nonostante lo avesse trattato come un oggetto, Taisuke sapeva che Hiromitsu non era sul serio così vuoto. Non poteva dirlo con sicurezza eh, anche perchè il comportamento dell'altro faceva presupporre tutt'altro, solo che era convinto che il vero Kitayama era quello uscito a Kyoto, si.
Avrebbe continuato a farsi male pur di dimostrare che aveva ragione.

"Per non vederlo non sono neanche andato a scuola"

Avrebbe dovuto pure cercare una scusa plausibile con suo padre, non poteva di certo dirgli la verità, sarebbe stato traumatico.
Già per spiegare il perchè avesse il collo pieno di lividi era ricorso a tutta la sua fantasia, come diavolo avrebbe spiegato che non voleva vedere Kitayama perchè ci aveva fatto sesso? Alla fine non era neanche una cosa da andare a dire in giro, non ai propri genitori.

"Tai-chan, torna giù!"

"Haaai!"

Scese di nuovo nel piccolo soggiorno e vide il padre completamente solo.
Il tizio era già andato via? E perchè il padre sembrava stare peggio di come lo aveva lasciato?

"Papà...mi spieghi che succede?"

"Niente, non preoccuparti...Perchè non sei andato a scuola?"

Gli rispondeva con un'altra domanda addirittura! Se non era un cercare di cambiare argomento quello...
Taisuke si mise seduto cercando le parole adatte e una scusa rapida, notando anche dei fogli davanti al padre; quindi il tizio che s'era portato dietro era sul serio un avvocato?

"E' successo qualcosa con la mamma?"

"Stiamo divorziando..."

E ci voleva tanto a dirglielo?
Non era un bambino che non poteva capire che tra due persone l'amore poteva finire, sapeva quanto i suoi si erano amati ma...tutto ha una fine, no? Anche il matrimonio più bello prima o poi subisce un arresto, ci sono persone che ignorano e continuano a stare insieme e ci sono persone che cercano altre soluzioni e magari un'altra felicità, era normale, no?

"Perchè non volevi dirmelo?"

"Perchè so che stai pensando di cambiare università di nuovo e non voglio che ti prenda la responsabilità che dovrebbe essere di tua madre"

Di certo non gli era sfuggito il modo in cui il padre aveva detto quella frase, sembrava tanto arrabbiato con la moglie; che avessero problemi già da tempo? Però Taisuke non aveva mai notato nulla di strano, a parte il fatto che sua madre lavorava fino a tardi...

"Ma non mi pesa cambiare università"

"Pesa a me però! Mi credi uno stupido, eh Tai-chan?"

"Uhm?"

Come mai il suo tono era diventato così dolce?
Gli stava per dire qualcosa di importante e voleva sembrare meno arrabbiato di quanto fosse? Perchè tanto Taisuke lo sapeva che al padre non andava giù il divorzio nè tanto meno il fatto che non fosse a scuola.

"Cosa vorresti fare da grande?"

"Cosa farai da grande Tai-chan?"

"Il giocatore di basket!"

Era la stessa identica domanda che gli aveva fatto una volta, quando era piccolo.
Se la ricordava ancora quella sera perchè suo padre lo aveva portato a mangiare un gelato dopo che aveva vinto una partita a mini-basket, con la squadra delle elementari.
Erano passati un sacco di anni a dire il vero, ma la risposta rimaneva la stessa, eh?

"Il...il giocatore di basket"

"Ascolta Taisuke, non devi rinunciare alla tua vita solo perchè tua madre è un'irresponsabile o perchè Ryosuke è ancora piccolo.
Hai un così grande talento che non sarebbe giusto sprecarlo per fare qualcosa che non vuoi, no? So quanto ti piace giocare, lo vedo guardandoti durante le partite oppure quando ti alleni a casa. Hai qualcosa negli occhi quando giochi che...che fa capire al volo quello che davvero senti quando sei in campo...Non voglio che sprechi la tua vita per stare dietro a me o ai tuoi fratelli"

Pure il padre se n'era accorto, quindi voleva dire che si vedeva sul serio quanto tenesse e si impegnasse per quello sport, eh? Non era solo Goseki ad averglielo fatto notare, solo che alla fine non era la cosa che lo avrebbe convinto a provarci sul serio.

"Era per questo che non volevo dirti niente finchè non saresti andato sul serio all'università"

"Ma Ryosuke..."

"Ryosuke ha una madre, più o meno, e poi ha sempre me.
So quanto si è attaccato a te, non fa altro che cercarti quando arriva da scuola, solo che non sei sua madre"

"Mi stai rimproverando?"

Perchè sembrava tanto che il padre ce l'avesse con lui per quello che aveva fatto in quei mesi in cui la madre pareva sparita.
Aveva solo cercato di non far mancare niente al fratello più piccolo, voleva solo che stesse bene e che non sentisse il peso della mancanza della mamma...

"No, ovvio che no! Se non fosse stato per te a quest'ora avrei perso 100 kg...Voglio solo che tu viva la tua vita"

"Anche se vorrei sul serio diventare professionista, non posso.
Sai quanto costano le scuole di quel tipo, no?"

In quel momento, vide il padre picchiettargli una busta bianca sulla fronte e Taisuke l'afferrò più per evitare di farsi ancora male che altro.
Che roba era? C'era persino scritto il suo nome...

"E' arrivata questa mattina"

"Che...che cos'è?"

"Non l'ho aperta, aspettavo che lo facessi tu"

Giustamente era roba sua e il padre non aveva l'abitudine di rufolare tra le sue cose.
Guardò quella busta un po' spaventato a dire il vero, non poteva essere una borsa di studio, vero? Insomma, sarebbe stato come l'avverarsi di un sogno e per come si stavano mettendo le cose nella sua vita, un vero e proprio miracolo.

Si mise a leggere la lettera e ad ogni riga che passava, il suo cuore batteva sempre più forte. Non era proprio una borsa di studio, era più che altro un'offerta per entrare a far parte di una squadra professionista.

"N-non ci credo"

"E' una bella notizia?"

"E'-è-è-è..."

"E' ?"

"Di una squadra professionista...loro...mi vogliono in squadra finite le superiori"

Solo in quel momento si accorse della presenza di Yuusuke; era uscito prima da scuola?
Taisuke abbassò lo sguardo iniziando a mordersi nervosamente il labbro inferiore, adesso il fratello gli avrebbe detto qualcosa di acido oppure una qualunque frase che avrebbe spento il suo entusiasmo.
Se avesse saputo che Yuusuke poteva sentire tutto, non avrebbe mai aperto quella lettera subito.

"Fa' vedere"

"Cosa?"

"Come cosa? La lettera, no?"

Yuusuke non poteva strappargliela, vero? Insomma, non era così tanto cattivo, no? Era pur sempre suo fratello!
Vide il più piccolo iniziare a leggere e sperava sul serio che arrivato alla fine, gli porgesse quel pezzo di carta tutto intero.

"E' davvero una squadra professionista..."

"Uhm"

Mica se le inventava le cose!
Tra l'altro, sarebbe andato agli allenamenti per due motivi adesso:
- Per non farsi rimproverare ancora da Nikaido
- Per dire sempre a Takashi di quella stupida lettera.
Takashi sarebbe stato contento per lui, no? Il compagno sapeva quanto impegno ci volesse e quanta passione Taisuke ci metteva, era lo stesso anche per lui del resto, quindi avrebbe apprezzato quel pezzo di carta più di chiunque altro.
Se Koichi non fosse stato a scuola, lo avrebbe sicuramente chiamato per primo!

"Vado a farmi una doccia"

La reazione di Yuusuke era sul serio stata così pacata?
Taisuke si aspettava grida e acidità a tutto andare a dire il vero, non certo un "vado a farmi una doccia". Forse stava lentamente accettando il fatto che fosse più bravo? E non era perchè lo dicesse lui, ma Taisuke sapeva vedere quando un giocatore era bravo o meno e a Yuusuke mancava un sacco la tecnica. Non voleva dire che fosse una schiappa, quello no, però non era neanche Nikaido.

"C'è ancora una cosa che devo dirti Taisuke"

"Cosa?"

Era sicuro che riguardasse ancora la madre, in fondo c'erano così tante cose che il padre non gli aveva detto e che probabilmente non avrebbe mai confessato.
Era sempre stato così l'uomo, tanto chiuso quanto poco incline a far pesare le situazioni sulla sua famiglia, solo che prima o poi si sarebbe spezzato, Taisuke ne era certo.

"Lei vive con un altro, non è vero che lavora, sai?
Quando è venuto Nikaido a cena, l'ho dovuta praticamente pregare di farsi viva...non volevo che un tuo compagno di classe credesse chissà cosa.."

"Papà..."

Quindi gli avevano sempre mentito e avevano messo su pure una farsa? Per cosa poi, a lui non sarebbe interessato della presenza della madre o meno se avesse saputo la verità, probabilmente si sarebbe fatto anche meno paranoie con Takashi visto quanto c'era stato male il giorno dopo per quella storia.
Sinceramente non sapeva più cosa pensare, di chi era la colpa quindi?
Per come la vedeva lui, la madre aveva lasciato il tetto di casa senza dire nulla e neanche si era fatta più viva, quindi doveva avercela con lei? Non tanto per il fatto che non si era più occupata di lui, tanto per il fatto che non aveva minimamente pensato a Ryosuke.

"Va' agli allenamenti adesso, non vorrai mica deludere le aspettative di quella squadra che ti vuole, eh?"

"Uhm, torno per l'ora di cena"

"Perchè non rimani fuori con Koichi? Uscire un pochino ti farà bene"

"Ma-"

"Nessun ma, dei tuoi fratelli mi occupo io!"

Anche il padre s'era accorto che qualcosa non andava, vero?
Da quando Taisuke era tornato da Kyoto, si era sempre sforzato di stare bene, non voleva far preoccupare nessuno non per una cosa stupida come quella che era successo. Se non avesse mai fatto sesso con Kitayama nelle docce, a quest'ora avrebbe superato qualcosa in parte, anche se poi i sentimenti per l'altro ormai erano usciti allo scoperto.

"Allora vado..."

"Vai vai!"

"Usciamo insieme stasera, che ne dici?"

"Ah, è la prima volta che mi chiedi di uscire per non fare sesso, sai Hiro-chan?"

Aveva ripensato a quella scena almeno 300 volte da quando aveva iniziato ad allenarsi, con la conseguenza che aveva di nuovo scaricato tutta la rabbia buttando la palla dentro quel canestro. Pareva anche psicopatico a dire il vero, tanto che l'allenatore gli aveva chiesto più volte se ci fosse qualcosa che non andava e ovviamente gli aveva risposto di no, mica poteva dirgli che provava l'istinto di staccare la testa del capitano della squadra di calcio e poi buttarla dentro al canestro, lo avrebbe preso per pazzo.
La cosa assurda, era che continuava a vedere Kitayama con quella...gli aveva dato proprio fastidio, anche perchè sapeva che la tizia era quella che gli aveva portato via Hiromitsu il giorno prima.

"Togliti, devo andare"

Più ci pensava più gli faceva male, aveva provato a fingere che quella frase non gli avesse fatto nessun effetto ma la verità era tutt'altra.
Stava male per come si comportava Kitayama con lui.
Stava male per il fatto che lo usasse come se fosse una semplice bambola.
Stava male perchè si era reso conto che provava sul serio qualcosa per quel nano e adesso non poteva ributtare tutto indietro.
Quanto voleva risentire le labbra del compagno sulle sue? Sentire ancora quel sapore dolce che avevano e che Taisuke sperava fosse anche dentro Hiro.

"Uhm"

Nikaido era strano quel pomeriggio, era stato tutto il giorno ad aprire quella bocca senza dire una parola, che avesse qualche problema con suo padre? Tra l'altro si chiedeva se il compagno più piccolo fosse a conoscenza del fatto che sapesse della sua situazione famigliare o meno, probabilmente Taisuke sarebbe passato anche da impiccione ma non era stata colpa sua, il preside lo aveva informato.

"C'è qualcosa che non va Nika?"

Tanto valeva rompere il silenzio e farlo parlare, stare a fissarlo aprire la bocca non era di certo il miglior passatempo del mondo.
Poi parlare un po' avrebbe fatto bene ad entrambi, magari sarebbe riuscito a dire a Takashi della lettera e forse di Kitayama.

"Uhn, no, tu?"

"I miei stanno divorziando, pare che mia madre abbia un altro, credo"

Non sapeva neanche perchè glielo avesse detto, proprio a Nikaido poi.
Di solito queste cose le diceva a Goseki, era il suo migliore amico in fondo, solo che non voleva che Takashi pensasse seriamente che avesse una famiglia perfetta, magari si sarebbe anche sentito meno solo...
Era strano il fatto che non gli facesse poi tanto male pensare al distacco dalla madre, voleva dire che c'era abituato? Alla fine erano mesi che non la vedeva.

"Mi...mi dispiace Taisuke"

"E' tutto ok Nika! Sto benone"

L'ultima cosa che voleva fare era mettere a disagio il più piccolo e di certo mostrarsi con la faccia cupa non lo avrebbe aiutato, poi il divorzio dei suoi non era affare suo, erano grandi abbastanza per decidere se stare insieme ancora o meno.
Lui doveva solo pensare a come portare la squadra ai campionati nazionali, voleva lasciare un bel ricordo di sè ai compagni di squadra e di certo non voleva deludere tutti quelli che avevano sempre creduto in lui e continuavano a farlo, primo fra tutti Ryosuke.

"Tai-chan è il miglior giocatore del mondo!"

"Sai, mi hanno offerto un posto in una squadra professionista"

"Ah! Sul serio?"

"Uhm"

Forse doveva essere un po' più felice nel dirlo, eh? Perchè sembrava che non gli importasse nulla quando poi era quello che aveva sempre voluto.
Per un paio di secondi aveva anche pensato di rifiutare l'offerta e rimanere fedele all'idea di andare all'università con Koichi, ma poi ne sarebbe valsa sul serio la pena? Era come diceva il padre in fin dei conti, avrebbe sacrificato la sua vita solo per non far sentire abbandonato il fratello e magari non era neanche giusto.
A Taisuke piaceva giocare, ma farlo a casa era decisamente diverso che farlo davanti a centinaia di persone.

"Non sembri molto felice"

"No, lo sono! E' che-"

Lo aveva visto, eh? Che diavolo ci faceva fuori dalla palestra quel nano?
Che sperasse di trovarlo ancora sotto la doccia così poteva prenderselo come voleva?
Vide Kitayama sparire velocemente verso il campo da calcio e si ritrovò a fissare la sua schiena che si faceva sempre più piccola e lontana.
Possibile che ogni volta finiva per sentire come una stretta al cuore? Era normale che essere innamorati facesse così male?

"Non capisco la tua voglia di essere amico di Kitagashi"

"Eh?"

In realtà, ora come ora, voleva essere qualcosa di più per Kitayama, probabilmente gli sarebbe andata bene anche essere la sua valvola di sfogo, era pur sempre un modo per averlo, no? E poi non credeva sul serio che Hiromitsu fosse così cattivo come sembrava, doveva per forza esserci una parte di lui che era buona, c'era in tutte le persone, quindi perchè non in lui?
Magari poi si comportava così perchè aveva qualche problema e nessuno lo sapeva, le persone reagivano in modi diversi ai traumi, no?

"So che è uno stupido arrogante, ma secondo me c'è qualcosa in più"

"Dici che gli hanno tolto qualcosa dall'altezza e messa chissà dove?"

Neanche Takashi lo aveva molto simpatico, eh?
Non è che Hiromitsu ispirasse simpatia a vederlo sinceramente, se la tirava come poche persone al mondo, per cosa poi? Perchè era il capitano del club di calcio e allora? Non a tutti piaceva rincorrere una palla e prenderla a calci, c'era poco di cui vantarsi.

"E' anche un gran bastardo..."

"Ed io che pensavo che di grande avesse solo l'ego"

Odiava parlare di Kitayama, gli veniva sempre voglia di piangere, anche perchè ripensava alle cose che erano successe tra di loro e doveva sforzarsi di non crollare ogni volta.
Stava per succedere anche in quel momento, se non avessero cambiato argomento al più presto, Taisuke sarebbe scoppiato in lacrime dal nulla facendo anche la figura dell'idiota. Poteva sentire persino gli occhi iniziare a bruciare leggermente ed era certo che si fossero arrossati.

"Sto insieme a Senga"

Eh?
Che gli aveva detto?
Senga non era il tizio in classe di Nikaido? Quello tenero che lo andava sempre a vedere agli allenamenti, si, lo aveva notato anche il giorno prima fuori dalla palestra.
Magari era perchè stavano insieme che Senga si era avvicinato a Takashi una volta che lui era sparito nelle docce...

"Davvero Takashi?"

"Uhm"

Beh che "uhm" non era una risposta così esauriente eh, era anche vero che da uno come Nikaido non poteva aspettarsi un "Si! Ed è una cosa bellissima".
Chissà da quant'è che stavano insieme, chissà se si erano già baciati!
Chissà com'era stare con una persona dolce come Senga, perchè per quanto aveva visto, Senga era davvero dolce.

"Vi siete già baciati, eh Takashi?"

Vide il compagno più piccolo arrossire e sorrise come un ebete; era un si?
Adesso voleva sapere tutti i dettagli, non capitava mica tutti i giorni che Nikaido confidasse a qualcuno qualcosa di così personale, voleva dire che di lui si fidava, no? E sapeva a cosa sarebbe andato incontro con quella confessione, tutti sapevano quanto curioso fosse Taisuke.
Quando Nikaido stava per aprire di nuovo bocca, Taisuke si sentì chiamare da Goseki..si era quasi scordato che doveva vederlo.

"Ne riparliamo Nika, adesso devo farmi una doccia veloce e andare"

"Uhm"

Sperava solo di non ripensare a quello che era successo con Kitayama.

"E sinceramente non capisco cosa passi nella testa della gente ultimamente!Davvero io potrei essere amico di Fujigaya?Ma non farmi ridere Nikaido"

Lo aveva detto ad alta voce di proposito, in modo che tutti sentissero che mai e poi mai lui si sarebbe abbassato a parlare con uno come Fujigaya.
Era stato un modo come un altro per evitare che la gente prestasse troppa attenzione sul perchè Nikaido fosse là davanti a lui.
Hiro aveva sentito delle cose poco piacevoli da quando era tornato da Kyoto con Fujigaya, non sapeva chi, ma qualcuno aveva messo in giro la voce che tra loro ci fosse qualcosa e l'unico modo che aveva trovato per far tacere quelle voci, era dire che con Taisuke non avrebbe mai parlato. Probabilmente era anche per quello che lo aveva trattato a quel modo in palestra, era per quello che cercava di farsi vedere dall'altro con qualunque ragazza gli capitava a tiro.

Qualcosa lo aveva colpito dritto in faccia, che diavolo era stato?
Concentrandosi capì che era stato un pugno di quella stupida matricola ad arrivare nel suo perfetto viso.
Come s'era permesso quello? Un'asociale con chissà quali problemi mentali aveva avuto l'impudenza di colpirlo! Lo guardò pure mezzo sconvolto, come se non credesse a quello che era appena successo, in fondo non gli capitava mica tutti i giorni che una matricola lo colpisse.
Evitò di reagire a quell'affronto perchè lui, Kitayama Hiromitsu, non si abbassava ad usare le mani quando qualcuno osava insultarlo a quel modo.

"Ti ha mandato qui lui, eh?"

Era sicuro che Fujigaya avesse lagnato di fronte a Nikaido, già poteva vederlo dirgli: "Oh Nika-chan, Hiromitsu mi tratta così male" oppure "Nika-chan, puoi chiedere a Kitayama cosa prova per me?", gli aveva visti parlare in palestra prima che si avviasse al campo da calcio.
E dire che era andato là solo per scusarsi con Taisuke per come si era comportato, poi gli aveva visti parlare e la gelosia si era fatta strada dentro di lui...
...non era colpa sua se Fujigaya gli piaceva.

"No"

"Raccontala a qualcun altro, dovevo immaginarmelo che la puttana avrebbe parlato e non sarebbe stato zitto..."

"Bada a come parli"

Eh beh, che aveva detto di così sbagliato da fare arrabbiare Nikaido ancora di più?
Quello stupido asociale aveva visto benissimo quello che era successo nelle docce, aveva visto come Taisuke si era lasciato spingere fin tra le sue gambe e aveva anche visto come succhiava contento, quindi aveva tutto il diritto di chiamare o etichettare una persona con la parola giusta...puttana nel caso di Fujigaya.

"Sai una cosa? Potrà essere una puttana, ma il tuo amichetto fa dei bocchini da favola, hai visto anche tu, potresti fartene fare uno, dato che siete tanto amici, invece di venire a interrompere i miei allenamenti!"

Non che poi volesse sul serio che Taisuke toccasse Nikaido, era suo no? Solo che quella frase gli era scappata da sola, più per vedere se quello lo avrebbe lasciato in pace che altro. Si era stufato di starlo a sentire e di vederlo comportarsi come il cavaliere impavido della principessa Fujigaya Taisuke, aveva di meglio da fare insomma. Poi non sopportava quando la gente lo interrompeva durante gli allenamenti, se quello scemo voleva tanto difendere il suo capitano, poteva farlo benissimo in un altro momento.

Non passò neanche molto dalla sua stupenda frase, che un altro pugno di Takashi gli arrivò addosso.
Stavolta però era decisamente più violento del primo visto che Hiromitsu poteva assaggiare il sapore aspro del sangue. Si era spaccato un labbro? Evidentemente si e il sangue stava colando verso il suo mento.
Non aveva nessuna intenzione di fargliela passare liscia di nuovo, un pugno lo poteva sopportare ma due diventavano troppe.

Quando stava per scagliarsi contro Nikaido con tutta l'intenzione di colpirlo, qualcuno dei suoi compagni lo afferrò per il busto cercando di allontanarlo dall'asociale.
Non potevano stare in disparte come prima?
Che bisogno avevano di impedirgli di raddrizzare i denti a Nikaido?"

"Adesso smettetela voi due!!"

"Vai a farti fottere Nikaido!!"

Era stata l'unica cosa che era riuscito a gridare, forse non faceva male quanto un pugno ma l'ultima parola doveva essere la sua.

"E lasciami andare idiota"

Tanto non era neanche nuovo a rigirarsi ai propri compagni di squadra, non era scemo e aveva notato benissimo che nessuno di loro lo sopportava, se avevano cercato di fermare il suo litigio con la matricola era solo per non farlo finire nei casini con la scuola, mica perchè gli volevano bene eh, solo per il fatto che se fosse mancato lui potevano bellamente dire addio ai campionati.

"Vedi di darti una calmata, le hai appena prese da una matricola non credo sia il caso di fare tanto l'arrogante"

"Fottiti"

Hiro si pulì il labbro, che ancora sanguinava, con il dorso della mano e decise che era nettamente il caso di dare una piccola lezione anche a Fujigaya.
Quella zoccola doveva imparare a tenere la bocca chiusa, la poteva aprire solo per mugolare il suo nome e per succhiare una parte di lui che non gli faceva schifo. Se in quello schifo di scuola la gente si fosse fatta gli affari propri, lui a quest'ora non avrebbe voluto spaccare sia la faccia di Nikaido che quella di Taisuke.
Se il capitano della squadra di basket avesse sorvolato su tutto quello che era successo e avesse continuato a comportarsi come se niente fosse, era sicuro che Takashi non lo avrebbe mai affrontato...ma no, quell'idiota doveva mettersi a piangere come una ragazzina delle medie ogni volta che lo vedeva o che il nome di Kitayama sfuggiva dalla bocca di qualcuno, poi era ovvio che la gente capisse che qualcosa non andava.

Arrivò velocemente in palestra cercando di ignorare il dolore al labbro, ma sopratutto gli sguardi e le parole della gente.
Erano tutti là pronti, lo aveva sempre sospettato, tutti aspettavano la discesa di Kitayama come se fosse stato un dittatore a capo di uno stato.

"Fujigaya!"

Quando lo vide con Goseki lo afferrò per un polso portandolo più lontano dalla palestra e dalla gente, con la speranza che quel rospo conosciuto come Goseki non li andasse dietro. Purtroppo per lui era stata solo una falsa speranza visto che quella zecca era di nuovo con loro. Avrebbe potuto gridargli di andarsene e di farsi gli affari suoi? Ma magari poi poteva sembrare che avesse sul serio un affare con Taisuke e non voleva aumentare dell'altro quella voce insistente che già circolava a scuola.

"Che...che c'è Kitayama?"

"Che diavolo hai detto a Nikaido?!"

Aveva persino iniziato a stringergli il polso e poteva vedere un barlume di paura nell'espressione dell'altro.
Era così spaventoso, eh? Se lo avesse spaventato a morte probabilmente sarebbe uscito dalla sua vita, in fondo ci avrebbero guadagnato entrambi se fosse andata così, si, lui non avrebbe più avuto nessuno che l'ossessionasse e Fujigaya avrebbe potuto riprendere la sua schifosa e perfetta vita.

"Non gli ho detto niente...mi stai facendo male Hiro"

"Non prenderti tutta questa confidenza con me, il fatto che ti scopi non ti da il diritto di-"

Con molte probabilità quella non era la sua giornata fortunata.
Delle volte c'erano giorni in cui nessuno alzava le mani su di te, anche anni, e c'erano quei giorni invece in cui il mondo sembrava volerti picchiare fino ad ucciderti. Ecco, quello che stava vivendo era uno di quei giorni.
Taisuke gli aveva mollato un calcio dritto alle parti basse, non credeva neanche possibile che Fujigaya potesse farlo.
Lasciò andare la presa sul polso del ragazzo e si chinò quasi subito, gli aveva fatto male sul serio e dire che l'abitanti di "là sotto" gli servivano ancora!

"Sei un idiota Kitayama-kun"

Quella era stata la fine degna della sua bellissima giornata. 

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