Rieccomi di nuovo, sto cercando di procedere più velocemente possibile con la fict nuova che sto scrivendo sennò finisco di farvi leggere questa che quella sta ancora in alto mare, ma anche se gli esami mi alitano sul collo ce la farò, una mezz'ora almeno la sera ce la dedico quindi pian pianino procede.
Ma torniamo a noi, abbiamo lasciato uno Sho arrabiato e un Masa disperato che ha quasi tentato il suicidio, ora vediamo cosa succede... (sembro la voce che fa il ripilogo della puntata precedente XD)
Titolo: Angel & Devil
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst ma anche comica a volte XD
Raiting: PG-13
Pairing: no pairing principale; sakuraiba, con piccolissima implicazione sakumoto (ma davvero piccola piccola *non ne può fare a meno*)
Desclaimes: se anche solo il diavolo fosse il mio diavolo, anche io sarei cattiva come lui XD
Capitoli precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9 Capitolo 10
Erano passati due giorni e Sho non era più andato a lavoro, l’angelo si era ripromesso di lasciarlo stare per un pò, in modo che magari potesse riflettere sul suo comportamento, ma si stava cominciado a preoccupare così decise di andare a vedere come stava.
Non voleva controllarlo di nascosto, così andò a casa sua come suo collega, arrivò davanti la porta, era buio ormai e le luci dalla finistra stavano a significare che sicuramente era in casa, anche se non gli serviva vedere quelle luci per sapere che ci fosse, lo sapeva e basta.
Bussò un paio di volte ed attese, nessuno venne ad aprire.
-Sono Ohno! Sakurai-san sei in casa?- domando ad alta voce per farsi sentire... nessuna risposta ne rumori di qualcuno che si avvicinava.
Cosa poteva fare? Diventare invisibile ed entrare comunque o insistere per farsi aprire?
Mentre rifletteva imbambolato davanti alla porta notò che questa in realtà non era chiusa, ma solo accostata, e ora che fare? Non era certo carino che un Angelo si introducesse in casa d’altri in quel modo.
“Cosa devo fare?” chiese poi guardando in alto, un secondo dopo la porta si aprì di uno spirarglio in più; “lo prendo per un consenso allora, io entro è!”
-Si può?- chiese entrando.
Si tolse le scarpe e si affacciò in casa.
-Che diavolo vuoi?- chiese una voce; seduto a terra e semi-appoggiato a un tavolino, Sho stava bevendo una birra, che però sembrava non essere la prima della serata e neanche l’ultima.
-Prima di tutto lasciamo sogetti indesiderati fuori dalla conversazione- disse riferendosi al “diavolo” nominato poco prima.
-Eh?- chiese Sho girandosi finalmente a guardarlo.
-Come mai non vieni a lavoro? Stai male forse?- chiese l’angelo.
-Vattene non ti riguarda- rispose sgarbatamente.
-Mi riguarda invece, sono un tuo superiore ora- disse facendo leva sulla posizione che aveva acquisito creando tutto quel caos.
-Licenziami allora- disse portando la bottiglia di birra alle labbra.
L’angelo era talmente contrariato da quel suo atteggiamento che con semplicemente uno sguardo alla bottiglia trasformò il contenuto di essa in tè, che Sho sputacchiò appena si accorse del cambio del contenuto, ma era troppo ubriaco per dare peso allo strano evento.
Ormai l’angelo era veramente stufo del suo comportamento, gli angeli hanno pazienza infinita, però quando è troppo è troppo anche per loro.
-Smettila di comportarti in questo modo!- lo riprese.
-E’ Masaki il problema giusto? E’ inutile che davanti a lui fai il superiore se poi ci stai male perchè ti ha lasciato. In fondo ha avuto le sue ragioni-
-Mi ha tradito- protestò.
-Tradito? Oh, ti assicuro che non lo ha fatto, e poi parli tu che lo tradivi con chiunque ti capitasse a tiro! Se lo ami dovresti dirglielo, se lo ami sul serio e non lo vuoi perdere del tutto cambia, smettila di pensare solo a te stesso, prova a pensare anche a chi ti sta intorno, prova a pensare a come Masaki si è sentito ogni volta che ti sei inventato una scusa per uscire con qualcun’altro, ogni volta che lo hai trattato in modo freddo- mentre parlava, Sho lo guardava senza mutare espressione sul viso, sembrava perso in mille pensieri che affollavano la sua testa.
-Se vuoi assere amato devi anche dimostrare di saper amare- disse infine Satoshi, poi senza aspettare nessuna risposta uscì da quella casa.
Il diavolo cominciava ad essere preoccupato, da quella sera i suoi poteri sembravano essersi affievoliti, la sua temperatura corporea si era abbassata, aveva provato in tutti i modi a far bollire l’acqua nella teiera come faceva sempre, ma invece che pochi secondi, adesso gli ci volevano almeno 5 minuti, riusciva a produrre solo piccole fiamme che però si estinguevano in fretta; era davvero preoccupato, possibile che quello che aveva fatto aveva portato a quelle conseguenze? In fondo aveva salvato Masaki dal commettere il peccato più grade, senza neanche pensarci, era stato un riflesso incondizionato, lui non voleva salvarlo intenzionalmente, era rimasto sconvolto lui stesso da quello che aveva fatto.
Ma se il motivo era quello, il fatto che aveva fatto un azione... buo... buona, il solo pensiero lo faceva innorridire; c’era una sola maniera per rimediare, doveva portare Masaki al male il più presto possibile; doveva fargli fare un azione veramente cattiva, non era una cosa facile, ma ci avrebbe dovuto provare, ne valeva della sua reputazione di diavolo, non poteva fallire così, non dopo che si era lasciato sfuggire un occasione del genere... un suicidio.
E' un pò cortino scusate -___-' ma mettetela così capitoli corti ma dura di più la fict così XD *è un patetico modo per non farvi arrabiare* ^^
Alla prossima *fugge*