Angel and Devil

Apr 29, 2009 22:13

Eccomi come promesso, posto stasera xkè domani parto e vado a Milano dalla moglie (aka harin), che è mortificata per non essere presente su pasticceria, ma il computer gli fa le storie e non ce la fa ad accedere spesso e quando ci riesce non la fa commentare ç__ç.
Vabbè torniamo a noi posto il 6 con la fine della parte sakumoto e spero vi piaccia, io lo adoro il diavolo, ma voglio bene anche all'angelo XD
Insomma buona lettura e a lunedì, buon primo maggio a tutti ^O^

Titolo: Angel & Devil
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst ma anche comica a volte XD
Raiting: PG-13
Pairing: no pairing principale; sakuraiba, con piccolissima implicazione sakumoto (ma davvero piccola piccola *non ne può fare a meno*)
Desclaimes: se anche solo il diavolo fosse il mio diavolo, anche io sarei cattiva come lui XD
Capitoli precedenti: Capitolo 1, Capitolo 2, Capitolo 3, Capitolo 4, Capitolo 5


Capitolo 6

Erano rimasti a parlare per tutto il pomeriggio, e alla fine decisero di cenare insieme; quel ragazzo aveva veramente un cuore d’oro, era pronto ad aiutare chiunque, anche chi non conosceva affatto, aveva un anima pura e candida, tanto che pensava sarebbe stato uno stupendo angelo; l’idea che quel dolce ragazzo amasse una persona che non riusciva minimamente ad essere altruista, lo rendeva veramente triste, questo però lo convinceva sempre di più a fare tutto il possibile per far trovare a quel ragazzo la retta via.

Erano seduti al loro tavolo a parlare quando all’improvviso suonò il cellulare di Masaki, il ragazzo lo tirò fuori dalla tasca e leggendo il messaggio che gli era appena arrivato gli si illuminarono gli occhi dalla felicità.

-Scusa devo andare- disse subito con un inchino alzandosi dalla sedia; -offro io, grazie per la compagnia spero di rivederti presto- aggiunse sorridendogli.

-Grazie a te, è stato un piacere- disse salutandolo.

Doveva essere di Sho quel messaggio, era l’unica persona che anche solo quando ne parlava gli faceva illuminare gli occhi a quella maniera, ora però nonostante la sua missione riguardasse solo Sho, si sentiva in qualche modo di dover proteggere Masaki perché non voleva che quella purezza fosse macchiata dal dolore, così anche se non avrebbe dovuto decise di seguirlo.

Quando tornò gli porse la birra e gli si sedette accanto, neanche cercò di intavolare una conversazione un po’ corposa, poggiò subito una mano sul suo ginocchio mentre sorseggiava la birra.

“E’ diretto più di quello che pensassi, approccia subito senza perder tempo. Ehm… meglio così di tempo potrebbe essercene poco” in reazione a quella riflessione, si girò a guardarlo e lui si fece subito più vicino per poterlo baciare.

Le sue braccia gli cinsero i fianchi, la lingua che cercava prepotente la sua, quello era un gioco che gli piaceva molto.

-Dov’è la camera da letto?- gli chiese staccandosi da lui.

Sho si alzò subito e lo condusse nella stanza da letto, non era molto grande ma almeno c’era un letto matrimoniale, odiava i letti singoli, troppo pudici per i suoi gusti.

Lo spinse sul letto facendolo cadere, Sho gli sorrise divertito dalla sua iniziativa, si spostò indietro sul letto per fargli spazio e Jun si sedette sopra di lui, chinandosi poi di nuovo sulle sue labbra, baciandole in un bacio quasi rovente senza controllarsi.

-Ehi come sei irruento, che succede?- chiese Sho quando Jun gli diede modo di respirare tornando a controllarsi.

Si era per un secondo lasciato troppo andare, tornò padrone della sua mente e tornò al suo obbiettivo, cominciò così a slacciare la camicia del ragazzo sotto di lui, per poi una volta aperta cominciare a baciarne il petto, il collo, mordicchiando qua e là in modo sensuale continuando a guardarlo, mentre piccoli gemiti di piacere gli uscivano dalle labbra.

-Hai… hai… le labbra bollenti- sussurrò con voce spezzata.

Jun fece un sorriso malizioso, poi gli morse il capezzolo facendolo gemere; era vero le sue labbra erano molto più calde del normale, ma per un diavolo quella temperatura era ancora assai tiepida, poteva essere molto più caldo.

Si tolse la cravatta e slacciò la sua camicia lasciandola poi cadere sul letto accanto a loro, Sho gli portò subito le mani al petto nudo accarezzandone la pelle e scoprendo che era calda come le labbra; Jun ne ripercose di nuovo il petto ricoprendolo di baci fino ad arrivare al bordo bei pantaloni e a cominciare a slacciarne la cinta e abbarssare la lampo per...

Non si aspettava un messaggio, di solito quando lavorava poi non lo chiamava mai, ma quella richiesta improvvisa lo fece felice, corse fino all’edificio in cui abitava, neanche gli era passato per la mente di prendere un taxi, ma in fondo non era lontanissimo e non ci mise tanto ad arrivare, salì al piano e si fermò un secondo a riprendere fiato, poi bussò… nessuna risposta, eppure aveva detto di essere a casa… decise di entrare e magari aspettarlo lì, tiro su il vaso vicino alla porta e prese una piccola chiave, la girò nella serratura ed entrò.

Le luci erano accese quindi doveva essere in casa, si guardò intorno e si diresse verso la camera da letto da cui proveniva una tenue luce, dalla porta semi accostata.

-Sho-chan ho bussato non hai senti…- disse entrando, ma la frase gli morì in gola per quello che vide, Sho era sul letto, la camicia slacciata i pantaloni aperti e sopra di lui c’era un ragazzo a torso nudo.

Vide Sho alzarsi su gomiti e notarlo, shoccato dal vederlo lì.

-Ma…- provò a dire, ma come sentì la sua voce, Masaki scappò via di corsa.

-Scusami- disse Sho a Jun facendolo scendere da sopra di lui per poi correre dietro a Masaki, mentre cercava di rivestirsi.

“Che scena divertente” pensò tra se il diavolo compiaciuto, quando vide qualcuno affacciarsi alla porta, rimase immobile riconoscendo il ragazzo per quello che era.

-Un angelo!- -Un diavolo!- esclamarono i due all’unisono.

-Cosa ci fa un diavolo a casa di uno che è già cattivo a tal punto da non aver bisogno della tua presenza?- chiese l’angelo perplesso.

-Lui infatti non è il mio incarico, ma forse… è il tuo; ma è troppo fedele al male perché tu riesca a farlo diventare buono- disse sorridendo compiaciuto.

-Questo vuol dire forse… che è Masaki il tuo incarico?- chiese spaventato.

-Esatto! Quel ragazzo è schifosamente buono, ma saprò farlo diventare cattivo- rispose.

-Come puoi fargli questo? Sei stato tu a organizzare tutto vero? E’ un ragazzo così dolce perché farlo soffrire così?- disse attaccando il diavolo, ma mantenendo la gentilezza che un angelo deve avere sempre.

-Sono un diavolo, questo è il mio lavoro. E ora devo andare- annunciò dopo essersi riinfilato la camicia e ricomposto i capelli.

-Tutti hanno un lato buono, anche i diavoli!- gli urlò l’angelo mentre se ne andava, ma lui rise semplicemente a quella frase mentre scompariva in un guizzo di fiamma.

r: pg-13, g: arashi, gnr: au

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