" Bless his ever loving heart + pwp " - ヘタリア Axis Powers, Spain/Prussia

Sep 04, 2009 20:26

Titolo: Bless his ever loving heart
Fandom: ヘタリア Axis Powers (Axis Power Hetalia)
Personaggi: Prussia, Spain (Gilbert Weillschmidt, Antonio Fernandez Carriedo)
Pairing: Spain/Prussia
Beta: non betata, as usual
Rating: R
Conteggio Parole: 739 (word)
Note: AU, palesemente AU.

Strinse le mani tra le sue, entrambi erano della stessa grandezza.
Se ne era accorto un giorno, mentre l'aveva visto in cortile mentre dava da mangiare ai conigli; le sue mani stringevano quelle creature con la stessa delicatezza con cui in passato accarezzava Ludwig quand'era bambino. Li teneva stretti con una sola mano, senza né farli tremare né scappare via.

"Uhm...che ore sono?" Antonio si mosse, scoprendo un fianco dal leggero lenzuolo e allontanando la presa dalle sue mani, fece scivolare i polpastrelli della sinistra su quel fianco nudo, sentendo in tutta risposta un grugnito.
Gilbert non era un tipo che amava certe cose, non così palesi, non così affettuose eppure in tutti questi anni Antonio non aveva neanche una volta provato a venirgli in contro; non aveva mai fatto come l'altro desiderava, eppure il tedesco non aveva mai smesso di amarlo.
"Troppo presto." Sussurrò contro la pelle calda dell'amante, facendo scorrere le dita verso il basso, dove le lenzuola potevano coprire, anche se era palese dove volesse andare a parare.

Gilbert gli dava le spalle perché faticava a dormire abbracciato a qualcuno, l'unica persona la cui presenza non era una noia per il sonno era quella del fratello; purtroppo lui era cresciuto ed evitava certi contatti come la peste. Lo spagnolo non si era mai lamentato di dormire come i vecchietti, uno da un lato opposto del letto, dandosi le spalle; trovava questo gesto tremendamente "suo" che non aveva mai speso domande su questa faccenda.
"In effetti, lo é per--" Gilbert strinse le dita ai lembi del cuscino facendosi sfuggire un qualcosa che si avvicinava a un guaito che a un gemito.
Le dita scure di Antonio erano esperte con il suo corpo, aveva subito trovato il modo per farlo godere, senza doverlo far cambiare di posizione o aprigli le gambe. Era sempre tutto così semplice per lui.
"Vuoi un caffè stamattina?" Serafico gli sussurrava nelle orecchie, incurante dei polpastrelli che accarezzavano l'asta dell'erezione - in pieno vigore mattutino.
"S-Sembra che tu voglia qualcosa prima n-no?" Era sempre dannatamente maldestro con lui, perché era quella voce e quei modi così leggeri con cui compiva le cose più ardite lo frastornava, peggio delle alzate a suon di un inno marziale (maledetto Ludwig).
"Volevo semplicemente coccolarti, perché devi sempre pensare male?" Rise divertito Antonio, stringendo la presa sull'erezione che era diventata più solida delle idee di un certo inglese.
"Certo che sei proprio un ragazzo malizioso..." Sentirsi leccare una guancia fu piacevole, come il resto. Le sue labbra erano morbide, non avevano nulla di particolare - tranne quando mangiava troppi pomodori, o beveva. Socchiuse gli occhi e accostando la schiena contro il suo busto lasciò che l'altro continuasse a baciarlo, senza dire nulla, mormorando di tanto in tanto qualche parola che all'amante non entrava nelle orecchie.

"E' duro." Antonio scoppiò a ridere e Gilbert si issò a sedere, guardandolo con un’espressione scontenta. Perché doveva sempre ridere in quel modo? Si era lasciato scappare un commento estemporaneo, e come sempre faceva scoppiare l'ilarità del ragazzo.
"Anche io mi sono svegliato." Affermò tranquillo lo spagnolo, che straiato su un fianco osservava il compagno dall'alto verso il basso. Da sotto le lenzuola svettava il suo sesso. In effetti, si era proprio svegliato.
Spostò lo sguardo verso qualcosa nella stanza. Detestato questi contatti, aveva sempre temuto di sentirti troppo vulnerabile, o semplicemente un idiota.

"Ti amo."
"Cosa?" Non gli sembrava di aver sentito bene, forse si sbagliava, sicuramente aveva ancora le orecchie tappate.
"Lo sai." Sorrise Antonio in risposta a quell'espressione smarrita, un po’ sorpresa. Come sempre era troppo "lui" per riuscire a non liberarsi di certi blocchi mentali.
"Si, credo." Borbottò Gilbert grattandosi la nuca e sentendo l'erezione pian piano diventare meno intensa. Era in un certo senso una salvezza, né avrebbe sofferto se non avessero fatto nulla.
Antonio scivolò vero di lui, spostando le coperte e mostrando alla fioca luce di una domenica mattina il suo corpo: abbronzato, solido e cesellato da varie cicatrici (come del resto il suo) così bello che al solo spostamento dell'aria il tedesco sentì l'erezione diventare turgida come prima.

Si baciarono di nuovo. Le labbra non si toccarono neanche, la bocca di entrambi assaggiò il corpo di ognuno con leggeri morsi e succhiotti ma quando le tumide e scure labbra sfiorarono le guancie di Gilbert lui avvampò, desiderando che questo momento non finisse; che quell'uomo non smettesse di stargli vicino. Di farlo sempre sentire così strano.

Fandom: ヘタリア Axis Powers (Axis Power Hetalia)
Personaggi: Prussia, Spain (Gilbert Weillschmidt, Antonio Fernandez Carriedo)
Pairing: Spain/Prussia
Beta: non betata, as usual
Rating: NC-17
Conteggio Parole: 122 (word)
Note: PWP, palesemente PWP. Scritta per un "Truth or Dare".

"Sei più stretto del solito da quant--"
"Tre settimane..."
Il lubrificate fu inutile, dovette comunque entrare con la forza, spingere sui gomiti sentendo l'ano dell'amante aprirsi lentamente, e la sua erezione farsi spazio.
Il prussiano era solitamente abituato a star sopra, a fare il lavoro più interessante, provando solo piacere. Ora si sentiva decisamente strano.
"Sarà più di qualche settimana..." Antonio diede una spinta, unica e secca, tanto forte da sentire il corpo sotto di sé contorcersi e mugugnare. Gilbert non avrebbe gridato, non lui.
Lo spagnolo gemette sonoramente, provando una particolare goduria in quel sedere così stretto e bianco, mordendosi le labbra con la voglia far sentire quella sensazione a tutto il corpo. E continuare finché non l’avrebbe fatto gridare.

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