Diario di uno squillo...non troppo per bene #3

Feb 24, 2013 22:51

Titolo: Diario di uno squillo...non troppo per bene #3
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: PG-13
Genere: Angst, Fluff
Pairing(s):  Hikaru/Inoo, Yabu/Inoo
Wordcount: 1541 fiumidiparole
Prompt: "Il matrimonio del mio primo amore"
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella 24days di 365days_fic
Introduzione: Gli anni passati di Kei non sono molto rosei, anzi, se dovesse esprimerli con un colore, sicuramente, avrebbe scelto il nero, ma quel buio non è destinato a durare per sempre, seppur permanente nella mente del giovane che però, nel giorno più bello della sua vita, gli fa comprendere quanto sia fortunato ad essere accanto alla persona amata.

Quel giorno lasciai Yabu Kota lì, sdraiato a terra, sorpreso dal gesto inaspettato di uno sconosciuto. Me ne andai soddisfatto, mi sentivo come se mi fossi liberato di un peso nel mio cuore, ma la sofferenza, in fin dei conti, era ancora lì, anche il giorno del matrimonio di Hikaru, l'undici marzo, aveva anticipato la festa di addio al celibato due mesi prima per motivi di lavoro e tutta questa attesa mi aveva distrutto lentamente.
Guardai allo specchio il mio riflesso elegante, pronto per andare alla cerimonia. Il mio volto, come sempre, era triste, arrabbiato, distrutto... Provai a sorridere, ma nel momento in cui le mie labbra si alzarono verso l'alto delle gocce d'acqua salata uscirono dai miei occhi.
"Sono patetico!" Mi dissi, asciugandomi velocemente il volto, dirigendomi verso il matrimonio del mio primo amore.
La festa era piena di persone, da quanto si diceva, dovevano essere circa 350, la famiglia di Hikaru era una delle più prestigiose e nel matrimonio erano presenti tutte le loro conoscenze più importanti, c'erano donne d'alta classe, padroni di chissà quali banche... e poi c'ero io, un inutile parassita che prova odio nei confronti della sposa. Ma in fin dei conti, anche io avevo il mio conto in banca piuttosto alto, anche se i miei guadagni erano fioriti in modi piuttosto alternativi...
La cerimonia fu lunga ed estremamente noiosa ed il banchetto fu anche peggio, non conoscevo nessuno e le persone del mio tavolo parlavano di affari e guadagni. Hikaru invece era impegnato a farsi fotografare con la sua amata. Una bella donna, non c'è che dire, insieme formavano una bella coppia. Mi alzai dal tavolo dirigendomi dove servivano le bevande e rimasi lì, pregando un qualche dio di farmi sprofondare nel terreno, così da non vedere quel sorriso estremamente luminoso di quel ragazzo che avevo tanto amato.
Stavo per versarmi l'ennesimo bicchiere di champagne quando una persona mi venne addosso, facendomi rovesciare tutto il liquido sul tavolo. Mi voltai per dirgliene quattro, ma rimasi pietrificato quando lo vidi. Il ragazzo che un mese prima avevo lasciato a terra dopo avergli dato un pugno, quel Yabu Kota, era lì, davanti ai miei occhi, con un completo elegante che gli dava un'aria estremamente affascinante che mi guardava sorpreso.
"Ah..." Dissi soltanto, abbassando lo sguardo. Avevo paura che si sarebbe vendicato del pugno davanti a tutta quella gente...
"Tu?" Chiese "Perché sei qui?" Domandò sorpreso ed evidentemente alterato.
"Potrei farti la stessa domanda..." Risposi io, riprendendo a versarmi lo champagne.
"Sono il fratello della sposa" Disse.
Bene, con quella frase si era giocato la vita. Non solo era il tizio che mi aveva distrutto la felicità, ma era anche il fratello di quella ragazza che aveva ottenuto quello che io non avrei mai potuto avere.
"Stai versando lo champagne!" Mi disse, facendomi tornare alla realtà. Il liquido alcolico era uscito dal bicchiere fino ad arrivare per terra.
Yabu prese un tovagliolo e pulì per terra mentre sorrideva divertito.
"E' così divertente?" Chiesi irritato dal suo comportamento.
"in effetti, sì!" Disse, sorridendomi.
"Non dovresti picchiarmi o qualcosa del genere?" Domandai poi, incuriosito dalla sua troppa tranquillità.
"No, in effetti, meritavo quel pugno, me ne sono andato quando ero la causa dei problemi che avevi con quel ragazzo... Mi dispiace" Disse, inchinandosi per chiedere scusa.
Quel gesto mi lasciò spiazzato, in realtà non immaginavo avrebbe fatto o detto una cosa del genere.
"S-sono io che dovrei chiedere scusa..." Dissi, inchinandomi appena.
Mi sorrise di nuovo, accarezzandomi i capelli, arruffandoli lievemente.
Mentre ero assorto dal calore della mano di Yabu, qualcuno chiamò il mio nome, mi voltai verso la direzione del suono e lui era lì, con il suo abito tendente al grigio chiaro, quel sorriso non troppo perfetto ma che gli dava quell'aria estremamente affascinante e quell'anello che aveva segnato la nostra definitiva separazione.
"Hikaru..." Dissi, sentendo il mio cuore che cominciava a fare male.
"Vi siete conosciuti!" Disse, riferendosi a me e Yabu
"Veramente, ci siamo solo scontrati, non conosco neanche il nome di questo... gentiluomo" Disse Yabu, sorridendo ancora, stavo cominciando a pensare che avesse una paralisi alla bocca.
"Oh... lui è Inoo Kei, un mio amico, beh, è come un fratello per me!"
Amico, fratello, parole che ferivano il mio cuore ormai troppo dolorante.
"I-io..." cominciai a dire, prendendo un respiro, cercando di non balbettare "Io vado a prendere una boccata d'aria..." Respirai nuovamente, cercando di richiamare tutte le forze e guardai Hikaru negli occhi "Congratulazioni per il tuo matrimonio!" Dissi, cercando di sorridere come meglio potevo.
Hikaru mi guardò tristemente, allungando una mano verso il mio volto, asciugando una lacrima che, senza il mio permesso, era scesa lungo le mie guance, mostrando quei sentimenti che si erano formati nel mio cuore.
"Preferirei che lo dicessi con felicità..." Disse, quasi sussurrando.
Mi allontanai dal suo tocco e mi asciugai violentemente le lacrime con la manica della giacca nera.
"Io sono felice, sono lacrime di gioia!" Mentii, continuando ad asciugarle "Adesso vado, ci vediamo più tardi!" Dissi, guardando entrambi, soffermandomi sugli occhi di Yabu che per la prima volta mi guardavano seriamente.
Mi sedetti sulle scale all'esterno del ristorante, poggiando poi la schiena a terra.
"Decisamente, sei un pessimo bugiardo!" Disse il volto di Yabu che spuntò sopra ai miei occhi al posto del cielo.
"Che ci fai qui?" Chiesi alzandomi, pulendomi la giacca.
"Dovresti andare da tua sorella e tuo cognato..."
"Quindi era Hikaru..." Disse pensieroso, evitando le mie parole.
"La persona con cui litigavi quel giorno intendo..." Continuò sendendosi vicino a me.
"Quindi il maritino di mia sorella dormiva con un uomo?" Chiese ridendo divertito.
"Fa così ridere?" Dissi irritato.
"No, ridevo per il fatto che vi siete lasciati a causa mia e poi lui si è messo con la mia sorellina, è esilarante!"
"Io non lo trovo divertente..." Dissi, prendendo il pacchetto di sigarette dalla tasca interna della giacca, allontanandomi da lui mentre accendevo la mia Wiston.
Lo sentii ridere ancora e poi sospirare pesantemente.
Pesai fosse rientrato nel ristorante, ma mi sentii afferrare la mano e trascinare via.
"Dove mi stai portando?" Chiesi, evidententemente irritato.
"Dove potrai sfogarti senza problemi!" Disse, voltandosi verso di me per sorridermi.
"Il parco?" Chiesi, notando il luogo dove ci eravamo fermati.
"Precisamente il gelataio del parco!" Disse indicando un furgoncino di gelati davanti ai nostri occhi.
"I suoi gelati sono i migliori del mondo!" Continuò, trascinandomici.
"Un gelato al cioccolato per favore!" Disse, senza neanche consultarmi per il gusto.
"Ti piace il cioccolato, no?" Mi chiese, sorridendo con quel suo solito sorriso.
Ci sedemmo su una panchina del parco ad osservare i bambini che giocavano.
"Non dovresti parlarmi in pubblico, non ho una bella fama..." Dissi, leccando quel gelato che era, non so come, al mio gusto preferito.
"Perché non hai una bella fama?" Chiese, guardandomi incuriosito.
"Beh, cosa penseresti di un tizio che si faceva il ragazzo di tua sorella?" Chiesi io senza staccare gli occhi dal gelato.
"Che devi sentirti estremamente triste e tradito... Hai anche avuto il coraggio di partecipare al matrimonio, devi essere davvero forte... Per quanto riguarda il 'si faceva' beh, se lo amavi, e sono convinto che sia così, è normale, no?" Alzai gli occhi verso il suo volto, era serio, nonostante le sue labbra erano sempre tendenti verso il sorriso.
"E se ti dicessi che vado anche con persone che non amo, o meglio, che non conosco?" Gli chiesi, senza staccare gli occhi dai suoi.
Lui sospirò, distogliendo lo sguardo.
"Non importa, mi sono fatto un'idea di come sei e sono convinto di ciò che penso..." Disse, sorridendo nuovamente.
"Un'idea?"
"Sì, vedi, tu sei..." Prese un fazzoletto dalla sua tasca e mi pulì la bocca sporca di cioccolato "...un bambino che ha perso il suo giocattolo preferito... e di conseguenza stai facendo i capricci, ma dietro ogni capriccio c'è una lacrima versata. Ho sbagliato qualcosa?" Concluse sorridendo.
"E che può fare questo bambino per ritrovare il suo giocattolo?" Chiesi io, quasi con le lacrime agli occhi.
"Oh, non può ritrovarlo, ma può farsene un altro migliore di quello precedente, anche se adesso, queste parole, sembrano impossibili, arriverà il momento in cui ti renderai conto che il giocattolo precedente, in fin dei conti, non era niente di speciale."
Sospirai osservando il suo sorriso "Tu sorridi sempre..." Gli dissi, ricominciando a leccare il gelato.
"Tu invece mai..." Rispose.
"Quindi?" ripresi il discorso "Dove lo trovo il giocattolo nuovo?" Lui rise divertito.
"E' più vicino a te di quanto immagini!" Lo guardai per qualche secondo "Tu?" Chiesi, facendolo ridere di gusto.
"Mi dispiace, ma per quanto tu abbia dei tratti femminili, i ragazzi non sono il mio tipo!" Disse, arruffandomi i capelli.
"Però, sono sicuro che troverai al più presto qualcuno che riuscirai ad amare più di quanto tu abbia amato Hikaru..."
"sembri uno psicologo!" Gli dissi sorridendo.
"Lo sono!" Rispose fiero "E sono anche piuttosto bravo dato che ti ho fatto sorridere!"
Mi voltai dalla parte opposta, imbarazzato.
"Non nasconderti! Sei carinissimo quando sorridi!"
"Non hai appena detto che i ragazzi non sono il tuo tipo?"
"Questo non significa che non posso fare dei complimenti ad un ragazzo! Dai fammi vedere nuovamente il tuo sorriso!!" Mi disse mentre cercava in tutti i modi di farmi voltare la testa verso la sua e quando lo feci, il suo volto era a pochi centimetri dal mio.
Non so perché lo feci, forse per la sofferenza per Hikaru, forse per ringraziarlo delle sue parole o forse perché per la prima volta, dopo tanto tempo, il mio cuore aveva ricominciato a battere velocemente. Mi avvicinai alle sue labbra e lo baciai, incurante delle persone intorno che, fortunatamente, erano troppo impegnate per notarci.

-pairing: inoobu, ::challenge: 365days[24days tab], -pairing: hikanoo

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