(no subject)

Nov 23, 2009 17:16


Rieccomi dopo un'altra assenza. ç_ç Scusatemi, ma la scuola stressa parecchio. Ho avuto pochissimo tempo per leggervi e per giocare, quindi questo giustifica il non avervi commentato di recente. >_< Ho come minimo una verifica + interrogazione tutti i giorni. °_° Tra poco impazzisco. °_°
Scusatemi davvero. >_<
Almeno spero di rifarmi con un nuovo aggiornamento Carson. *_*








L’arrivo di Greg portò la necessità di più spazio, quindi un trasferimento.
La casa era decisamente grande, e questo mi fece più che contenta. In breve tempo ci adattammo al nuovo ambiente, e..al essere genitori. Greg era abbastanza silenzioso e tranquillo come bebè, e Hunter era un ottimo padre. Per quanto riguarda me…si può dire che..faccio del mio meglio?
Ammetto che..una volta, siccome ero distratta, invece di dare il biberon a Greg gli ho dato una specie di..sciroppo, ma non sono mai finita sul pericoloso.
Naturalmente questo è uno dei innumerevoli incidenti quotidiani.
Vivevo serenamente, insomma. Decisamente meglio di prima, ma un giorno qualcuno mi fece notare qualcosa…




Come sempre, tornai da casa verso le 10, dopo il mio giro al super-mercato, dato che mi toccava fare la casalinga per i primi anni, almeno. Era sempre qualcosa di indescrivibile varcare la soglia di casa, ti faceva sentire in pace con te stessa, il relax stava per invaderti, e non potevi che esserne felice.
Almeno potevo vantare la assenza di pesti in casa.




Mi sfilai di dosso il piumino, e sentì il calore avvolgermi. Sorrisi fra me e me, e mi dirisi verso la camera di Greg per controllare che fosse tutto apposto, Hunter era andato a lavoro mezz’ora prima.




Guardai quel batuffolo giocare a mordicchiare il suo piedino, e non riuscì a trattenere un sorriso per la tenerezza.
“Bambino mio.” dissi, prendendolo in braccio.




Non riuscì a fare a meno di accarezzare quella pelle tanto morbida, mentre lui giocava con una mia ciocca di capelli.
Qualcosa interruppe quel momento tanto intimo, giusto, Angela. Mi ero promessa di farmi sentire questa settimana, e quello era il momento perfetto. Posai delicatamente Gregory nella sua culla, e raggiunsi il mio computer.




Sapevo che era in un ufficio, e non credo che potesse parlare in quel momento, fortuna che esistevano le chat.
*Jay effettua l’accesso*
Jay: Hey Angie!
A: JAYYYYYYYYY! *_*
J: che bello risentirti. *_* Come mi stai? XD
A: più che bene. *_* Corinne tra poco comincerà la scuola! *_* Tu come te la passi?
J: wow. *_* Io posso vantare uno stato abbastanza sereno. XD Greg è un amore..*_*
A: ooh. *_* Portatemelo prima o poi eh. XD Lo voglio vedere anche io. XDDD
Chiaccherammo per una buona mezz’oretta, poi gli impegni quotidiani mi riportarono alla realtà.




O meglio, non proprio impegni quotidiani, ma il suono del citofono.
Corsi ad aprire, ma me ne pentì subito.
Oh no, la signora Jacquet. Quella vecchia bisbetica, per qualche assurdo motivo aveva deciso che doveva occuparsi dei fatti miei e insegnarmi a vivere.
Mi rompeva le scatole almeno una volta al giorno, e se non lo faceva, era perché era via da casa. Questo accadeva molto raramente, ovvio.
“Buongiorno Signorina Carson!” disse con un tono allegro, squadrandomi dalla testa ai piedi.
Risposi educatamente, senza mostrarmi troppo entusiasta di averla rivista pure quel giorno.
“Buongiorno Signora Jacquet. Come sta oggi?”
“Come sempre, cerco di non farmi calpestare dagli innumerevoli idioti che popolano questo mondo.” disse altezzosa, entrando in casa mia senza troppe cerimonie.
Chiusi gli occhi e cercai di mantenere la calma, come se l’avessi invitata dentro..




“Vuole qualcosa da mangiare, signora?” dissi in tono cordiale, cercando di essere gentile. Credo che si volesse fermare a pranzo, ormai avevo imparato a conoscerla. Non aspettava inviti, faceva capire che in quel momento si aspettava un pranzo.
“Con piacere.”
“Le farebbe piacere un piatto di pasta?”
“Certo.” Disse facendo cadere molto velocemente l’argomento, e passando a ciò che quel giorno la tormentava.




“Sa che Annalisa Canterbury e il suo fidanzato, Michael Dorian, si sono sposati?” disse in tono di chi lo trova sconvolgente.
“Davvero? Che bello!” dissi cercando di essere partecipe alla discussione, nonostante conoscessi a malapena i due ragazzi. Li avevo incontrati per caso in un ritorno a casa, mi sembravano molto affiatati. Purtroppo avevo avuto la sfortuna di vivere in un quartiere dove nessuno si faceva i cavoli propri. Quindi sapevo che c’era da sapere qualcosa, anche contro la mia volontà, prima o poi l’avrei saputo dalla Denise Jacquet.
Mentre mi narrava del fantastico matrimonio, io sbrigai il pranzo, sperando che lei volesse restare il meno possibile. Nutrivo dubbi su questo.




Qualcosa interruppe il mio cucinare frettolosamente: una telefonata.
Alzai la cornetta sospettosa.
“Jayden. Mi devi aiutare.”
“…Alex?”
“Ascolta. Tra poco arriverà il compleanno di Crystal…e non ho idea di cosa farle come regalo.”
Era sempre così pieno di attenzioni nei confronti di mia sorella che mi inteneriva.
“Oh, Alex. Senti, potresti richiamarmi fra un’oretta? Ho ospiti..”
“..la Jacquet?”
“Indovinato” dissi chiudendo gli occhi per la esasperazione.
“Buona fortuna, mi raccomando, attenta a non sbadigliare.”
“Ahahah, tranquillo. Tratterò ogni segno di possibile noia davanti ai suoi discorsi.” Dissi stando attenta a non farmi sentire dalla vecchia.




Dopodiché finalmente pranzammo, ma temevo che ne avrebbe sganciata qualcun’altra delle sue, visto che mi guardava pensierosa.
“Jayden, non mi piace il tuo fidanzato. Non è una persona che garantisce sicurezza, è troppo…misterioso.”
Disse con tono da chi pensa di essere saggio.
Cercai di non esasperarmi nuovamente, di nuovo con questa storia. Solo perché Hunter era una persona taciturna e seria doveva essere per forza pericoloso.
“Ma no, cosa dice! E’ una bravissima persona.” Dissi cercando di mantenere la calma.
“Secondo me si prende gioco di lei. Insomma, perché è sempre così inquieto?!!?”
“..non è inquieto..” dissi sorpresa.
“Eccome se lo è! Non è neanche sicuro per il bambino, deve lasciarlo finché è in tempo” aggiunse con tono di protesta.
“..mai. Non lo farò mai. Lei si sbaglia, signora.”
Odiavo quando si accaniva contro di lui. Superficiale com’era…
“E allora…come mai pur amandola non l’ha ancora sposata, Jayden?” disse con tono tagliente.




“Oh beh..ecco..”
Perché pur..amandomi..non mi..aveva..ancora..sposata.
Non ci avevo mai pensato in effetti, non mi ero mai domandata di un possibile matrimonio.
“Vede? Ora cosa mi dice?”
“N…entrambi non ci siamo chiesti..di un possibile..matrimonio.”
“Cosa?!?!? Non lo desiderate?!!?” disse con tono di chi ha appena assistito ad uno scandalo.
“B..beh…credo.. di..di..no.”
In effetti..non ci avevo..mai pensato.




“Il matrimonio…non è nelle nostre priorità.” Risposi sorridendo, per fermare il nuovo scoop “Hunter Reverange sta con Jayden Carson solo per comoditàà!”, almeno così non si spargevano voci false.
Lei mi guardò stupita, evidentemente questi ideali non erano diffusi nella zona. Beh, ci si sarebbero abituati.
“O..ah. Capisco. “
“Comunque, vuole ancora un po’ di pasta? “ dissi cercando di sviare le sue domande.
“No grazie.” Disse drasticamente.
Dieci-quindici minuti dopo se ne andrò, per fortuna.
Posso dire che non se ne andò lasciandomi decisamente contenta di essermene sbarazzata, ma fu quasi impossibile non rifletterci.
Non avevo mai sentito il desiderio di un matrimonio, davvero.
Forse neanche lui.
Insomma, ci amavamo, punto. Non avevamo bisogno di un foglio per averne la conferma. Non..volevo che tutto si concentrasse su un foglio. Mi sembrava di richiudere l’amore…in una gabbia. Quindi..sì. Non è nelle mie priorità.




Tornai da Greg, e lo trovai lì appisolato come un orsetto. Se c’era qualcosa che poteva confermare il nostro amore, era lui.
Avevo paura di muovere un solo passo, per paura di svegliarlo. Sgattaiolai il più silenziosamente possibile fuori dalla stanza, e ripensai alle…mie priorità.




Ci pensai per poco, perché era arrivato il momento di un po’ di sana ginnastica quotidiana. Fra qualche addominale e qualche stiramento di gambe fu impossibile non ritornare su quella linea.
Matrimonio…non era un mio desiderio. No, anche se ci pensassi bene e ci riflettessi…non era..un..mio desiderio.
Po un’altra telefonata, era Barry.




“Barry, sei impossibile, te l’ho detto cento volte che non dovevi toccare il contatore.” Dissi alzando la voce, e in quel momentro entrò Hunter.




Lo salutai come sempre coinvolgendolo in un abbraccio alla sfuggita, e tornai a rimproverare Barry per essere così distratto.




Guardai pensosa Hunter, sì..doveva essere così anche per lui. Insomma, entrambi non contavamo sul matrimonio quanto gli altri.




“Va tutto bene Jayden? Sembravi spaesata..” disse accarezzandomi la spalla preoccupato.
“S..sì sì, certo.” dissi, riprendendomi dai miei pensieri e cercando di sfoderare un sorriso assicurante.




“Bene. Vado a salutare Greg.” Mi disse, lasciandomi con un bacio sulla guancia.
Sì, a noi andava bene così.




Tutti stavamo bene come stavamo, detto in parole povere. Hunter era un buon marito e un buon padre, come avevo detto, e Greg adorava la sua compagnia.
Beh..sì. Si sorbiva anche i compiti meno piacevoli, anche perché alcuni compiti non li potevo fare certo io. U_U




Hunter: “Cicci bubuu!” *si struscia contro Greg con il suo faccione*
Greg: “Wahahah, ‘nghè!”
Sì, andavano proprio d’accordo.




E sicuramente non eravamo una di quelle famiglia che a tavola erano rigidi e composti, ci si sentiva liberi di parlare di qualsiasi cosa.



E quella sera potrei dire di aver potuto confermare un’altra certezza: eravamo sereni, il matrimonio non era nelle nostre priorità.
Così non ci tornai più sopra, né con la mente né con Hunter, non che ne avessi mai parlato.
E il compleanno di Greg arrivò in fretta.




Guardai il mio bambino, e mi resi conto di quanto tempo passò. Erano ormai due anni che vivevamo in quella casa, e nessuno avrebbe voluto cambiare niente. Guardai mio figlio, divertito dai fuocherelli delle candeline.
Era tutto..perfetto.




“Su Greg, fai pfff! Insieme dai.”
Imitai il soffiare, e lui contento si tirò fuori il pollice dalla bocca (ogni tanto, ma che bello.) e soffiò finalmente su quelle candeline colorate.







E diventò questo toddlerino.
(Ana: beh dai. °_° non è tanto male in confronto a ciò che pensavo. XD)




Era abbastanza faticoso con lui, ora le sue esigenze erano raddoppiate, peccato che le mie forze non lo erano affatto.
Quando si trattava di vasini, era qualcosa di tremendo. Si rifiutava di imparare. E solo dopo tante imprecazioni esasperate, si lasciava andare nel vasino. Povera me, che mal di testa!




J: C’è qualche volontario pronto a sostituirmii? *faccia da ebete*
A: …emh. *silenzio*
J: ..>_>




Ana: Jayden. O_O E’ inutile che cerchi di essere cute. O_O
Oh emh, come dire…Greg ha lasciato un “ricordino”… io non l’avrei certo pulito.
Direi che era il caso di chiamare Hunter.




H: Tutti a me i lavori più schifosi? ç_ç
Ana: eh ma sei tu l’uomo di casa. *_*
H: *esegue* ç_ç




Ana: braavo *_* come premio puoi guardarti la tv fino alle 23. *_*




Greg , a parte questi piccoli problemi col vasino, aveva altre caratteristiche. Come quella di avere una grande logica, e passava ore su ore con i suoi lego.




G: Emh..Ana-san…dove dovrebbe andare questo pezzo? °_°
Ana: …°_° EMH. JAYDEEEEEN. Portalo a letto. L_L *non vuole mostrare la sua stupidità*




J: Vieni amore. *_* Andiamo a letto. °V°
G: ma io non ho sonnooo. ç_ç




Jayden: Certo, certo. Buonanotte. *da un bacino sulla fronte*




G: ma..io..non..ho..*ronf ronf*
Ana: Già..non avevi sonno. °_°




Ne approfitto per farvi vedere un piiiccolo cambiamento, io ed Hunter, dopo essersi fatti un esame di coscienza, ci siamo resi conto che…
Ana: che? °_°
Che la carta parati non andava bene. Così ci siamo dati una mossa per cambiarla. *_*
Ana: …-_-
Ana: Jay, faresti bene ad andare a dor..°_°




Emh. Già, era difficile fare un sonno decente in questa casa.




G: *sigh* Nessuno mi considera..y.y
Ana: ma non è vero. °_°




G: AAAAA FATEMI USCIREEEE AAAAAAAAA.
Ana: ..°_° *se lo ricorderà per tutta la vita*




Ana: Emh..Hunter…mi sa che tocca a te.
H:…>_____________________>




G: *vede Hunter* Papà. *_* *illuminato*
Ana: sorridi Hunter. °_° ecco. °_° non ti incavolare. °_°




Hunter è sempre molto paziente. *W* Anche quando si tratta di far spiccicare qualche parola a Greg. >_>




Nonostante la vita in casa fosse abbastanza difficile, decisi che era meglio tornare sul posto di lavoro. Dato che non era sicuro assentarsi per molto, o prima o poi avrei perso il posto.
Così ne parlai ad Hunter, che si dimostrò un attimo esitante a dire il suo parere.




H: S…sei sicura di questa decisione? F..forse è il caso che aspetti ancora qualche mese..
J: No no, mi sento pronta Hunt.
H: ma ..Greg?
J: esistono le baby sitters…
H: …non so se fidarmi.
J: Suvvia, dovremo pur trovare una decente!
Sapendo quanto fossi testarda, Hunter non osò contraddirmi, e in poco tempo mi ritrovai di nuovo la macchina dell’autista-vampiro davanti ogni mattina.




Solo che la macchina era decisamente migliore della precedente, essere Responsabile delle Vendite aveva i suoi vantaggi, direi.




Così Hunter, che per fortuna aveva un lavoro con un orario abbastanza comodo, si ritrovoò a ricoprire molti incarichi che prima erano destinati a me.




E poco dopo arrivò la baby sitter, che riuscì ad agevolare entrambi.
Nonostante la poca fiducia di Hunter, cercò di avere fede nella baby sitter, mettendola subito in guardia.
Hunter: Allora, stia attento a Greg. Non gli parli mai di fantasmi o streghe, ne ha paura. Non gli dia mai le arance, ne è allergico. E…la prego, abbia cura di lui.
Neanche dovesse andare in guerra, ma l’idea di lasciare suo figlio in mani sconosciute lo preoccupava.




G: e quella dovrebbe accudire ME?
Ana: ..sì. °_° good luck Gregory. °_°
G…°_°




G: *pensa* umh..allora…se mi si avvicina..tento una fuga, basta che do due calcioni al seggiolone e riesco a liberarmene …umh..
Ana: ..°_° non è uno squalo eh. °_°
G: ODDIO SI STA AVVICINANDO. O__O CHE FACCIO AAAAA. O_O
Ana: Greg…calmo. °_°




Greg: ..oh. *_* Mi ha dato la pappa. *_* Emh..forse potremo andare d’accordo. *_*




Babysitter: Allora bello. *poggia a terra* Adesso tu stia qui fermo, mentre io mi vedo Beautiful. Immobile, capito?!?!
G&A: …°____°
Ana: °_° licenziatela. ORA. °_°




Ana: ..sta dormendo su un duro e freddo pavimento. °_° NO. NON LO ACCETTO. QUANTO TORNA JAYDEN?!?!?




Ana: ..nonna sprint. °_° evvai. °_°




Ana: JAYDEN,ECCOTI. *le racconta tutto*
J: ..O___O *corre in casa*




Vedendo tutto ciò davanti ai miei occhi, mille biberon puzzolenti sparsi per la cucina e Greg addormentato sul pavimento, decisi di dare un taglio netto alla faccenda.
Licenziai in tronco la baby sitter, e progettai una ricerca più accurata.




Ancora scioccata per la vicenda, presi Greg e lo portai a letto. Era caldissimo, segno che si era preso un accidente a stare lì.




Sperai che una buona dormita facesse abbassare almeno di un po’ la febbre.
Preoccupata, al ritorno di Hunter, gli raccontai dell’episodio. E lui non potè che essere d’accordo con la mia scelta, licenziarla era stata la cosa migliore che avrei mai potuto fare.




La stessa sera ci venne a trovare Crystal. Fu una bellissima sorpresa, e fra le mille chiacchere, venne a sapere anche lei della babysitter.




Crystal: ..Jayden. Io credo che non serva una ricerca accurata, affatto. Forse è il caso che tu non vada a lavoro, dopotutto Hunter riesce a mantenere la famiglia senza difficoltà. Conoscendo la gente di Sheridan, al massimo trovi qualche teenager svogliata. E non te le consiglio.
Riabbandonare il lavoro, di nuovo?
Non scartai quell’opzione, ma la archiviai come “soluzione estrema.”




Beh, ..fui costretta a prendere proprio quella decisione. Una grandissima sorpresa si fece strada in casa nostra..




Ero nuovamente incinta!
Questa novità lasciò Hunter raggiante, e anche io non potevo che esserne contenta in fondo, anche se avevo qualche perplessità riguardante il futuro..sarei stata capace di gestire ben due bambini?




Gestire me stessa e gestire Greg era quasi impossibile, quindi in pratica..non gestivo me stessa.
G: PAPPAAAAAAA.
J: °_° Greg è qui la pappa. °_°
G: AAA MAMMA VOGLIO LA PAPPAAAA. >_<
J: ..O_O




E gli unici momenti di relax erano il bagno e il stare sotto le coperte. Anche se appena mi mettevo a letto cascavo come un sasso.




Greg sembrava aver dimenticato la sua avversione per il vasino, ed ora ormai l’aveva imparato




A volte ci lanciavamo in strabilianti numeri, come il “Aggrappati a me, ma non ti tengo!”.




Si poteva dire che ero davvero esausta, la gravidanza non era difficile, ma Greg la rendeva più che difficile, molto difficoltosa. Quindi avevo ripreso a cadere dal sonno nel piatto.

La cosa che mi lasciò davvero inquieta però..fu un’altra. Un sogno..no, mi correggo, un incubo.

La voragine nera sembrava attrarre il mio bambino a sé. Non riuscivo a raggiungerlo, c’era qualcosa che me lo impediva. Sarebbe stato risucchiato, non potevo permetterlo. Urlai il suo nome, ma non mi rispondeva. Lo urlai più forte, in lacrime, ma Greg avanzava verso la fine. Lo vidi, per un attimo, girarsi verso di me e salutarmi con sguardo malinconico. Sbarrai gli occhi, cercai di afferrarlo per un braccio, ma riuscì solamente a sfiorarlo. Qualcosa, credo un colpo netto, fece sparire la voragine, insieme a Greg.
No, era sparito…volatilizzato. Sentì un rimbombo, un suono familiare. Ma non seppi distinguerlo tra le mille voci familiari impresse nella mia mente.
Mi sveglia di soprassalto urlando: sentivo gocce di sudore bagnare la mia fronte, le vene mi pulsavano insistenti, il cuore martellava, e respiravo affannatamente.




Ci misi un po’ a capire dov’ero, mi alzai di scatto nella notte, non so come ci riuscì, ma corsi con tutte le mie forze da Greg. Stava bene. Doveva stare bene. Me lo ripetei più volte in sussurri appena accennati.




Spalancai la porta in panico, e trovai Greg raggomitolato nel sonno.
Mi rincuorai, solo un incubo. Accade a tutti. Era solo un incubo.
Mi lasciai cadere a terra, ero all’estremo delle forze, e solo ora permettevo al mio cuore di riprendere un battito regolare.
Mi asciugai con una mano le gocce di sudore, e mi toccai la vena per sentirne le pulsazioni.
Tutto si stava allievando, e lanciai un sospiro di sollievo.
Tutto proseguì lineare e sereno come sempre, anche se le prime notte successive ero sempre all’erta.




Hunter ricevette addirittura una promozione!
A proposito, vi ho detto che il negozio di informatica ha cambiato gestione? E questo ha comportato alcuni licenziamenti … meno male che Hunter riuscì a trovare un nuovo lavoro subito dopo, ora lavora in un agenzia investigativa.




Oltre al controllare costantemente mio figlio dopo quell’incubo, mi accorsi che cominciai ad avere una presa più stretta su di lui, quasi mi stesse cadendo dalle braccia.




E la pancia s’ingrossava a vista d’occhio.
Ormai il parto era imminente!




Davvero imminente..




E accolta dalle braccia di una che purtroppo non riusciva ad avere molta cura di sé stessa (e si vede) ecco Lauren Lorraine Carson. Semplicemente Lauren. (vizio dei secondi nomi.. XD)
La guardai, aveva lo stesso colore di capelli e la stessa carnagione di Hunter, ma aveva i miei occhi. Me ne innamorai fin da subito, la guardai e non riuscivo a non sorridere felice. Appena la presi in braccio ne potevo percepire la fragilità, sentivo il bisogno di proteggerla, di proteggerla da ogni male. Come avrei fatto con Greg. Non li avrei mai lasciati soli, non li avrei mai abbandonati.




E ora la camera si faceva anche più stretta, ed io col mio alone che dimostrava sempre la stessa cosa: non mi prendo cura di me stessa. Non ne avevo il tempo.
Greg non si mostrò mai geloso di questo nuovo arrivo, anzi, lo sorpresi più volte a sbirciare curioso la culla di Lauren.







Cercavo di dare le medesime attenzioni ad entrambi, anche se chiaramente Lauren ne richiedeva di più.




Anche se a volte la situazione era..critica.




Hunter era preso dal nuovo incarico, ma cercava di esserci il più possibile. E come me, stravedeva per la nuova arrivata.
Peccato che durante il resto della giornata dovessi controllarli io, ed era qualcosa di davvero stressante.
Dovevo gestire i miei nervi, quelli di Greg e quelli della piccola Lauren.
E a volte mi sfuggivano..di..mano..

La situazione era critica anche quella volta, purtroppo. La cucina era ricoperta da pappe, biberon vari ed io ero conciata ancora peggio. Le ciocche ribelli si agitavano sul mio viso, ed era inutile scacciarle. Avevo un mal di schiena terribile, dovuto ad una notte passata per niente bene. Nonostante fossi decisamente stressata, cercai di mostrare uno dei miei sorrisi più confortanti alla piccola Lauren, che avrebbe voluto il suo biberon, a giudicare dalla espressione con cui mi fissava. Greg gattonava per la casa cantando qualche nuovo motivetto.
Buttandogli un’occhiata, afferrai il biberon e lo infilai nella boccuccia della piccola Laurie. Il telefono interruppe i miei pensieri, Greg si buttò a rispondere, senza permettermi di fermarlo.
“Plonto?” disse con la sua voce allegra.
Gli presi il telefono dalle mani leggermente arrabbiata, ma mi sorpresi che avessero già attaccato.
Guardai Greg con sguardo minaccioso e lo rimproverai. Il piccolo mi guardò offeso, e non proferì più parola al riguardo.

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Riagganciò con un profondo respiro, per poi tornare sul letto del padre.
Lo guardò lì, con aria serena e consapevole, ormai passato a miglior vita.
Era sicuro che l'avrebbe fatto, a guidicare dalle sue ultime parole.
E se era davvero quello il suo ultimo desiderio, non l'avrebbe deluso.
Rise fra sè e sè, il bambino aveva appena agevolato la sua missione.

FINE EPISODIO.

E così salutiamo la prima generazione, è stato bello Jayden. ç_ç Chi sarà l'erede? Lo saprete presto, nella prossima puntata! XD
Ed ecco la colonna sonora di questa generazione, che naturalmente si limiterà molto:
1. Understanding - Evanescence (ep.9)
2. Apocalypse Please - Muse (prologo)
3. Walking on Air - Kerli (ep.2)

generation: 1, stories: carson

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