Aug 22, 2013 16:09
Runaway
Non posso crederci..Te ne sei andato così, senza lasciare spiegazioni? Non mi hai dato nemmeno il tempo di dirti che ti amo, dal primo giorno che i nostri occhi si sono incontrati.
Tutto quello che mi resta sono queste parole "Mi dispiace, ho deciso di partire. Non credo che tornerò. Ho bisogno di staccare da tutti voi".
Niente, nemmeno una frase per me..Nemmeno in codice?
Niente di niente, solo indifferenza.
Conosco i ragazzi da tanti anni e da troppo tempo sono innamorato di lui. Lui però non l'ha mai capito, non mi ha mai considerato altro che uno dei 13.
Ho compreso troppo tardi che il mio cuore era schiavo di questo amore irrealizzabile. Ormai non posso più cancellarlo da qui dentro e il dolore si propaga sempre di più. Questo amore sta diventando una malattia e mi logora.
Ti cerco sempre, vorrei toccarti, baciarti, ma non posso. Così ho fatto l'unica cosa possibile. Sono scappato.
Gli altri ragazzi prenderanno questo mio gesto come l'ennesima stranezza..Sto iniziando a fare concorrenza ad Heechul.
'Yesung dove sei?' Hanno trovato il mio biglietto. Ora che la mia fuga si è concretizzata mi sento più sollevato..
Non potrò più avvicinarmi a lui e questo è l'unico modo che ho per dimenticarlo..
COme faremo ad andare avanti senza Yesung? E io?
Già mi manca..Abbiamo diviso la stanza per tanto tempo.. Da quando sono entrato nei Suju, ho sempre avuto lui al mio fianco a sorreggermi e a guidarmi, come un fratello maggiore. E io non ho mai notato il suo desiderio di fuggire.
-Wookie stai bene?- Kyu appare sulla porta.
-Lo troveremo vero?- ho bisogno di sentirmi rassicurato.
-Tornerà da solo, ne sono sicuro- mi sorride - Noi tre siamo i KRY, lui non può abbandonarci..-
Anche Kyu sta soffrendo per questa fuga. I suoi occhi sono confusi e preoccupati - Secondo te perchè se ne è andato? Forse ho fatto qualcosa che l'ha fatto arrabbiare e non me ne sono accorto?- il maknae si sente in colpa.
Devo tirarmi su e dimostrare che in fondo sono io il più grande -Kyu, forse aveva bisogno di una pausa..-
Ma non ce la faccio ad essere forte, sento che Yesung è andato via per sempre.
-Devi tirarti su- accarezzo dolcemente i capelli biondi del mio fidanzato, che non riesce a tirarsi su.
Da quando ha letto il biglietto lasciato da Yesung, ha iniziato a piangere e non si è più fermato.
-Come faccio? Yesung è il mio migliore amico! Ci conosciamo da una vita. Quando ancora non stavo con te, era a lui che confidavo le mie pene. E io non mi sono nemmeno accorto che progettava di andarsene..Che razza di amico sono?- piange sempre di più.
-Non dire così..non te ne avrà parlato perchè aveva paura di essere fermato. Ma ci chiamerà e ci chiederà di perdonarlo e se può tornare a casa..Ma non piangere Hyuk- voglio essere forte, lo devo al mio ragazzo che sta soffrendo così tanto.
ti prego Yesung torna da noi..
-Tu non lo conosci come lo conosco io..non tornerà..- il biondo è inconsolabile.
I ragazzi sono disperati: dopo l'addio di Kibum ed Hangeng e la partenza per il militare di Kangin, stanno vivendo questa separazione malissimo.
Provo a infondere ottimismo a tutti, ma le mie parole suonano false anche alle mie orecchie. Sto male, esattamente come loro.
Sono un leader da quattro soldi, non valgo proprio niente se i miei compagni ni difficoltà non si rivolgono a me per chiedere aiuto e preferiscono fuggire via come dei ladri.
Wooki si guarda attorno spaurito, sembra sperare che all'improvviso Yesung spunti da dietro il divano gridando 'Era uno scherzo'.
Kyuhyun guarda fuori dalla finestra, come sperasse di vederlo apparre davanti al portone.
Eunhyuk è con Donghae e a quest'ora avrà allagato la sua stanza.
Siwon è seduto e fissa il vuoto, perso nei suoi pensieri.
Shindong non ha toccato cibo da quando ha letto il messaggio di Yesung.
Chul è al telefono con Hong Ki e sta sfogando tutta la sua frustrazione per questa storia.
MA Sungmin dov'è?
Stupido, stupido, stupido!
Dove sei andato? E perchè non rispondi alle mie chiamate?
niente ancora occupato. Ma io non mi arrendo.
Ti ritroverò! FOsse lìultima cosa che faccio!
Avevamo fatto tanti progetti insieme.. Dovevamo conquistare il mondo e portare i Super Junior ovunque..Non ci bastava la Francia, dovevamo ottenere anche l'Italia, la Spagna, la Germania.. E tu molli tutto per quello stupido?
Oh, non crederai mica che non me ne sono accorto? Si legge in ogni tuo gesto che lo ami. Ogni tua sillaba è per lui, ogni respiro.. Non ho certo bisogno di sentirti dire che lo ami per capire la verità.
Come so benissimo che ti sei accorto dei miei sentimenti per te..Anche se continui a far finta di niente, per non ferirmi. Ma io mica scappo da te!
Yesung non puoi andartene così! La tua voce mi manca già..
Non ho fatto che correre per tutta la città, ti ho cercato in tutti i posti che frequenti di solito, ma tu non ci sei.
-Per caso è passato Yesung?- ogni volta arrivavo col fiatone e speravo non si accorgessero che stavo girando mezza città, correndo come un pazzo.
-Oh Sungmin!Non lo vedo da un po'! Sempre impegnato con il lavoro? fighting!!!-
Niente da fare. Non sei nemmeno qui. Non riesco a trovarti.
Stupido, stupido, stupido.
-Yesung se non torni subito a casa giuro che uccido tutte le tue tartarughe!- grido nella segreteria telefonica.
-Heechul non ti sembra di esagerare?- mi sgrida Siwon.
-No! Assolutamente! Ho sempre odiato quegli animali. E adesso odio anche quel traditore di Yesung. Che gli è preso così allìimprovviso? Nemmeno io che sono l'eccentrico del gruppo ho mai fatto niente del genere- sono davvero frustrato.
E pure questo citrullo di Siwon che fissa il vuoto senza fare niente...Mi da sui nervi! -Andiamo- prendo la sua mano- Andiamo a cercarlo-
-Ecco..Forse dovremmo lasciargli il tempo di riflettere e decidere di tornare da solo- mormora.
E no! Non iniziare con i tuoi discorsi da prete! Ti odio quando parli così.
-Non mi interessa un fico secco delle riflessioni di Yesung. Se ha deciso di andare via deve venire a prendere le sue bestiacce- faccio il duro.
Yesung, questa me la pagherai cara! Io, il meraviglioso Heechul, devo venire a cercarti? Ma stiamo scherzando?
Ormai sono le 11 di sera. La mia fuga dura da 15 ore. A quest'ora i ragazzi si saranno rassegnati.
Forse solo Sungmin starà ancora girando come un pazzo. Poverino non si merita di amare una persona squallida come me. In un'altra vita farò di tutto per incontrarlo e amare solo lui..Ma in questa i miei piedi mi hanno riportato nel luogo dove per la prima volta mi sono reso conto di amare qualcuno: gli studi dove abbiamo girato EHB.
A quest'ora non c'è nessuno e posso tranquillamente lasciarmi trasportare dai ricordi.
Mi torna subito in mente il sapore dei peperoncini più piccanti del mondo.. Il mio stomaco non è stato più lo stesso da quel giorno. ho voluto fare il duro, ma stavo per morire. E tu..Tu eri così tenero mentre piangevi tutte le tue lacrime.
Anche nella puntata delle risate sei stato fantastico: io ero immune all'effetto del gas e invece tu sembravi ubbriaco, mentre eri piegato in due dalle troppe risate.
Erano bei tempi quelli in cui facevo il cretino per attirare il tuo sguardo su di me. Adesso mi eviti come la peste..
-Il ritorno dell'uomo dimostrazione- una voce interrompe il mio viaggio nei ricordi.
Possibile che di tutte le persone che potevano trovarmi, sei arrivato tu?
Mi volto lentamente e davanti ai miei occhi ci sei tu, con un'espressione di disappunto.
-Ehi- sono imbarazzato. Ero pronto a non vederti mai più. A scorgerti da lontano, mentre facevi il fanservice che ti piace tanto, assieme agli altri.
Ero pronto a rinunciare a te.
-Ehi? Stai scherzando? Te ne sei andato senza una parola, senza salutare e adesso tutto quello che hai da dire è 'Ehi'?- lo sgrida il ragazzo.
-Perchè sei venuto qui?- domando curioso.
-Stavo facendo una passeggiata..-
Restiamo in silenzio, persi nei nostri ricordi.
-Allora..Io vado. Addio- Dimmi di non andare.
Lo so che non lo dirai mai, tu rispetti sempre le scelte degli altri..E poi, io per te sono solo uno qualunque.
E non voltarmi le spalle. Sei uno scemo.. Credi che non sapessi che ti avrei trovato qui? Non fai che ripetere che vorresti tanto tornare ai tempi di EHB perchè eravamo tutti e 13, uniti e felici più che mai.
Sei proprio un caso disperato. La vita va avanti, ma tu ti ritrovi sempre con lo sguardo pieno di rimpianto, a guardare il passato e non vivi il presente.
-Yesung- Non nomino spesso il tuo nome. Nella mia testa ti chiamo in continuazione, ma non posso tradurre i miei pensieri in parole ed azioni.
Sono un peccatore, ma soprattutto sono un egoista. Ho sempre creduto che il tuo amore ci sarebbe sempre stato per me. Che tu saresti rimasto per sempre al mio fianco, anche senza nessun gesto di considerazione da parte mia. Ho tirato la corda, più e più volte. Tu c'eri sempre.. Ma adesso la corda si è spezzata e tu te ne stai andando.
Il tuo sguardo è tristissimo, senza speranza.
Sono un peccatore, ma non voglio più essere egoista.
Il tuo sguardo, quando vedi che mi avvicino a te, si riempie di speranza. Ecco, voglio che sia sempre così, voglio renderti felice.
Quando ti prendo la mano non riesco a fare a meno di sorridere -Torniamo a casa testone-
-Si Siwon..- sei obbediente. Stringi la mia mano con forza, e questo fa allargare ancora di più il mio sorriso.
-Ah, a proposito. Credo che dovrai comprare delle nuove tartarughe- butto lì.
-Eh?- Quanto amo questa sua espressione tra il sorpreso e il preoccupato.
-Si sai Heechul....- continuo a chiacchierare del più e del meno, ma tutti i miei pensieri sono concentrati su quella mano. Una mano che non lascerò mai più.
I'm Back
Passare inosservato non mi piace. Voglio, DEVO essere osservato e ammirato da quanta più gente possibile per sentirmi appagato.
Eppure non è sempre stato così.
A quattordici anni sprofondavo nella mia felpa e, con le mani in tasca e il walkman che sparava musica nelle orecchie, mi buttavo nel caos della metropolitana.
Mi piaceva mimetizzarmi con il paesaggio urbano. Era bello osservare tutto e tutti senza essere notato.
I miei preferiti erano i signori di una certa età. Con gli occhi umidi e spalancati osservavano cosa accadeva intorno a loro in modo sfacciato. Non si curavano di nascondere l'interesse negli altri e fissavano le persone apertamente. E' paradossale che avessero lo stesso tipo di sguardo dei bambini: entrambi osservano il mondo per la prima volta, ma da due prospettive opposte.
I miei occhi si incontravano spesso con questi occhi saggi; un giorno anche i miei diventeranno così?
Un altro prototipo metropolitano era la ragazza impegnata nella lettura di un libro. Dallo sguardo si riesce ad intuire abbastanza facilmente il genere di lettura che fanno le persone davanti a noi. Sopracciglia corrucciate, labbro superiore rivolto all'ingiù: il libro era triste.
Ricordo una ragazza con un libro vecchio, che odorava di muffa. Non riusciva a non mostrare l'angoscia che quella lettura gli dava. Il libro si chiamava Piepel, non so perchè lo ricordo ancora dopo tanti anni.
Il terzo tipo di persone che osservavo continuamente, e di cui, lo ammetto, facevo parte, erano i canterini. Ragazzi e ragazze immersi nei loro mondi musicali, che cantavano con o senza voce.
Io ero uno degli svociati, incredibile a dirsi, la timidezza mi bloccava. E poi dovevo mimetizzarmi per osservare meglio.
Cosa è cambiato? Come ho fatto a lasciarmi alle spalle questo mio modo di essere e a diventare quello che sono adesso?
Quando il nome Kim Heechul non diceva niente a nessuno, durante uno dei miei percorsi solitari, ho incontrato la classica persona che ti cambia la vita. Il suo nome era, è, Park Hyo Na. Hyo Na aveva due anni più di me e passava tutto il suo tempo libero sulla bancina della metropolitana, con un trucco pesante sul viso. Era un mimo.
Mi sono scoperto più e più volte ad osservare di nascosto l'eleganza di quei movimenti, sempre accurati e raffinati. Non mi ero accorto che anche lei mi aveva notato..E come poteva non averlo fatto, ero un suo spettatore fisso.
Avevamo fatto amicizia e iniziato ad incontrarci anche fuori dalla metropolitana. non abitavamo lontano, perciò ci incontravamo spessissimo. Mi piaceva vederla provare, fare il mimo sembrava un gioco da ragazzi, ma durante questi incontri capivo che dietro c'era impegno e duro lavoro.
Tra una prova e l'altra la ragazza mi parlava dei suoi sogni, di come si stesse impegnando per diventare attrice.
Quando mi ha chiesto quali erano i miei, non ho saputo rispondere. Si era stupita, perchè tutti abbiamo almeno un sogno da tenere accanto e da cullare nei momenti duri. Io non lo avevo, così lei l'ha trovato per me: le piaceva il tono della mia voce, la mia risata, secondo lei sarei stato un doppiatore perfetto.
A quel punto meglio essere un presentatore o un cantante.. Lei aveva insistito, la mia voce era troppo particolare, perciò se proprio non mi piaceva il doppiatore, il cantante sarebbe andato bene.
E così le nostre sedute artistiche si erano trasformati in veri e propri duetti. Io cantavo, lei recitava le canzoni. Lei recitava monologhi, io la accompagnavo con la musica. In sei mesi mi ha aiutato a costruire un sogno.
Purtroppo i suoi genitori si sono trasferiti al sud e lei ha dovuto seguirli. Non l'ho più sentita, ma sono sicuro che con la sua tenacia e grinta a quest'ora stia calcando qualche palcoscenico.
L'incontro con Hyo Na mi aveva cambiato. Adesso ero pieno di una febbrile voglia di esibirmi, la stessa che mi caratterizza anche oggi.
Avevo iniziato a cantare sotto la metropolitana, nei parchi, nei locali.. Ma continuavo ad essere un Nessuno. Sentivo che il mio entusiasmo non sarebbe bastato ad attrarre la gente a me. E io avevo bisogno degli sguardi, solo così riuscivo a sentirmi vivo, perciò avevo tentato un provino.
Sono qui, davanti a tutta questa gente, e sono la sicurezza fatta persona, ma all'epoca..Bhè il cuore mi batteva così forte! Ma ero nato per fare quello! L'adrenalina, che si sprigionava nel mio corpo durante i momenti di tensione, mi faceva stare bene.
Già in quel periodo mi ero reso conto di essere dipendente dall'adrenalina e ogni giorno di più la situazione peggiorava. COme un drogato facevo ogni cosa per sentirla scorrere nelle vene: ho baciato i miei compagni, mi sono travestito da donna.. In equilibrio su una corda sottile che avrebbe potuto spezzarsi in qualunque momento, facendomi cadere giù per sempre. Tutto pur di non farmi abbandonare da quella compagna preziosa.
Alla fine di ogni esibizione il mio corpo si calmava e rimaneva solo il vuoto..Eravamo soli, io e i miei pensieri.
Ho provato più volte ad aprirmi con qualcuno, a spiegare che il mio modo di provare sentimenti non è normale, che i miei sentimenti sono anormali. Non è stato facile, non potevo certo iniziare una conversazione con 'Credo di essere leggermente disturbato, con manie di tutti i tipi, incline alla depressione, ma con momenti in cui mi sento Dio. Tu come stai?'
L'unica persona che conosceva una piccolissima parte dei miei problemi era Hankyung. Sapeva che non vivevo bene e anche se non ne comprendeva il motivo, mi era accanto e mi sosteneva sempre.
Dalla sua partenza i momenti i momenti di pace erano diminuiti drasticamente. Svolazzavo tra la gente appena conosciuta come una farfalla ubbriaca. Nessuno mi lasciava nulla. Nessuno mi aiutava a vivere.
Qualche volta ho pensato di prendere delle medicine, per scacciare i momenti bui sempre più frequenti. Altre ero tentato dalle droghe.. Una volta sono stato vicino al suicidio.
Avevo avuto un violento litigio con Leeteuk. In un altro stato d'animo la nostra sarebbe stata una normale divergenza di opinioni, ma quel giorno erano volate parole grosse. Ero stanco, depresso e la rabbia si era trasformata, nel giro di 3 secondi netti, in autocommiserazione.
Quel giorno ho pensato che in fondo morire non sarebbe stato poi tanto male.. Ma la paura mi ha fermato. La paura e Ryeowook. Il mio amico mi aveva trovato in bagno, intento a fissare la lametta poggiata sul polso e indeciso se attuare una pressione o no.
Ha capito subito cosa volevo fare, ma non ha detto una parola. Si è limitato ad avvicinarsi e a mollarmi una sberla. Proprio così!
Il timido Ryeo avrebbe dovuto abbracciarmi, piangere, riempirmi con fiumi di parole d'amore per convincermi che la morte non era la scelta giusta.
Invece mi aveva colpito con uno schiaffo e uno sguardo gelido. Non mi aveva domandato nulla, non aveva parlato. I suoi occhi erano glaciali, quando normalmente ti scaldano come il miele.
Quel giorno se ne era andato, lasciandomi solo, a riflettere.
Ne avevamo riparlato più avanti, anzi ne avevo voluto parlare io. Per lui l'argomento era chiuso.
L'avevo ferito con il mio comportamento. Aveva dato a me lo schiaffo che anni prima non aveva potuto dare ad un suo caro amico. Non era presente quando questo si era tolto la vita.
Questo episodio con Ryeowook mi aveva fatto capire che tutti hanno delle ferite, che non ero solo. Ma io non avevo nessuna ferita! Eppure perchè mi sentivo come se tutto il mio corpo stesse marcendo dall'interno?
Non volevo più suicidarmi, ma stavo male lo stesso.
Cosa volevo dalla vita? Valeva davvero la pena alzarsi ogni mattina e vestirsi? Il letto era più comodo.. Per cosa, per chi cantavo? Ci sarebbe stata qualche differenza se non fossi mai esistito?
Questi pensieri mi torturavano ogni singolo giorno, per mesi..Ma poi è arrivata una lettera.
In realtà ricevo sacchi di lettere, che leggo sempre nella speranza che il riempirmi di qualche briciola d'amore avrebbe appagato il mio cuore assetato.
Questa era diversa.
'Hee stai bene?
Ho preso il coraggio di scriverti, di cercarti dopo tutti questi anni perchè devo comunicarti una cosa.
Se non lo farò io, so che non lo farà nessun altro.. Forse ti sembrerò sciocca..O semplicemente ti sei dimenticato di me e penserai che questa lettera sia opera di una povera pazza.
Heechul dove sei finito? quando ti sei perso? Questo non sei tu..La tua voce.. Non ami più cantare? Preferisci girare a vuoto e rimanere con un pugno di mosche in mano?
Hee devi aprire gli occhi'
Hyo Na. Dopo tutto questo tempo. Le uniche parole che hai per me sono un rimprovero?
Non lo faccio di proposito, sto cercando seriamente di tornare a galla, di vincere i miei problemi, eppure vengo trascinato sempre più a fondo.
Forse dovrei mollare tutto e farmi monaco, andare a vivere in mezzo alla natura e cercare la pace dell'anima?
Hyo Na, cosa devo fare?
Davanti a questa gente che grida il mio nome e attende di sentirmi cantare, che mi ama, ho preso la mia decisione.
Devo staccare dal gruppo e da me stesso. Non posso continuare così, sto diventando un maniaco depressivo, i sintomi sono più o meno quelli e se peggioro ancora non potrò più tornare indietro.
Perciò addio ELF, addio compagni... Dovrete fare a meno di me per un po'.
'Kim Heechul decide di arruolarsi! Partirà il primo settembre. Per via della sua gamba, dopo un mese di addestramento in caserma, tornerò a vivere nel dormitorio e si occuperà di lavori di ufficio'
Per una volta avevo deciso di fare le cose di nascosto, non volevo essere al centro dell'attenzione, ma i miei compagni mi hanno convinto a cambiare idea, per rispetto nei confronti delle nostre fan.
Care ELF, ho deciso di farvi un regalo, mi devo curare un po' di più di voi.. Vi lascio un duetto che uscirà quando io sarò via.
In fondo sono sempre Kim Heechul, non voglio essere dimenticato troppo in fretta!
13 SETTEMBRE 2013
Sono passati più di 10 anni dall'ultima volta che ci siamo incontrati.
Hyo Na è sempre uguale, anche se con qualche rughetta in più. Quando glielo faccio notare mi sorride scoprendo i denti. In fondo le rughe sono il segno che si è vissuto.
I nostri occhi vagano seguendo la figura minuta che corre con un aquilone in mano. E' la figlia di Hyo Na.
Hyo Na non è mai riuscita a sfondare, ma è completamente soddisfatta della sua vita. Adesso è un' insegnante e insieme al suo compagno ha dato vita alla piccola Min Ye.
Prima di andare via le porgo tre biglietti del concerto che si sarebbe tenuto quella sera.
La folla scalpita, urla e canta in attesa dell'inizio del concerto.
Il cuore mi batte nel petto e rimbomba nei timpani come un tamburo impazzito.
L'adrenalina sale, ma questa volta non ne sono travolto come da una alta marea. Riesco a tenerla sotto controllo.
Questi anni lontano dal gruppo hanno avuto un effetto positivo su di me. Ho riflettutto molto e lavorato su me stesso, sui miei disturbi umorali e psicologici.
Non ho più bisogno di sentirmi al centro dell'attenzione per stare bene.
Inizio a cantare, accompagnato dai miei compagni. Purtroppo molti sono partiti per il militare, siamo in pochi.
La mia voce è perfetta e, in un particolare punto della melodia, noto lo sguardo di Ryeowook posarsi dolcemente su di me.
Lui è sempre stato l'unico a sapere il perchè di alcune mie scelte.
'Bentornato' mi sussurra alla fine della canzone.
Già, sono tornato. In tutti i sensi.
'Buonasera! Sono Kim Heechul and I'm back!'
run away; i'm back; one shot; suju