Summer Prompt #7: Regalo di compleanno - River/Eleven
«Dottore! A cosa devo questa visita?»
Eleven appoggiò la schiena contro la porta della cella, sistemandosi impacciatamente il cilindro. «È il tuo compleanno, River, non l’ho dimenticato. E potrai non crederci, ma è la prima volta che passo a prenderti per un incontro galante, non me ne hai mai parlato prima.»
River si avvicinò alle sbarre, sporgendo il mento e le labbra rosse. «Solo perché sarebbe stato spoiler. È la terza volta che mi fai evadere per un appuntamento.»
«Oh… ehm… oh. Curioso. Almeno potrai spiegarmi esattamente come ho fatto, perché non credo che disattivare tutti gli allarmi e aprire la tua cella sia l’idea migliore, considerando che tutti gli altri prigionieri potrebbero scappare e io mi ritroverei a doverli inseguire e se ci fosse qualche pericoloso “dominatore di mondi” non…»
«Dottore?»
«Sì?»
«La mia cella è sempre aperta» gli fece notare, tirando verso di sé la porta di ferro.
«Oh. Uh, magnifico. Possiamo andare?»
«Qualche indizio? Non ho molti abiti a disposizione, sai…»
«Il TARDIS ne ha molti della tua taglia» sorrise Eleven.
«Ovviamente.» River gli restituì un sorriso molto più allusivo.
«Perché mi hai fatto indossare questo abito?»
Eleven la osservò: era splendida vestita come una parigina dell’Ottocento, con i merletti che scivolavano dalla stoffa azzurra e il capello che le celava i capelli biondi, raccolti in uno chignon. Sorrise ancor di più.
«Siamo arrivati» annunciò.
«Quanto mistero…»
Quando River aprì la porta del TARDIS, si trovò di fronte l’immenso giardino di Versailles; dischiuse le labbra, sorpresa, e si voltò verso Eleven.
«Volevo farti fare un giro in bicicletta» spiegò il Dottore, stringendosi nelle spalle e afferrando la sua mano per trascinarla fuori. «Non sono molto sicuro che sia consentito, ma ne ho parcheggiate due dietro quell’aiuola poco fa. Le biciclette sono cool.»
«Dottore,» esordì River, inclinando la testa verso destra, «come facevi a saperlo?»
«Spoiler» rispose enigmaticamente lui. «In futuro mi farai presente la tua idea di appuntamento ideale, mettiamola così.»
«Non si spiegano gli spoiler, dolcezza.»
«Ma non ti ho rivelato in che occasione me l’hai detto.»
Eleven sorrise, ora allusivo anche lui, e River non poté fare a meno di ringraziarlo con un bacio.
Eleven appoggiò la schiena contro la porta della cella, sistemandosi impacciatamente il cilindro. «È il tuo compleanno, River, non l’ho dimenticato. E potrai non crederci, ma è la prima volta che passo a prenderti per un incontro galante, non me ne hai mai parlato prima.»
River si avvicinò alle sbarre, sporgendo il mento e le labbra rosse. «Solo perché sarebbe stato spoiler. È la terza volta che mi fai evadere per un appuntamento.»
«Oh… ehm… oh. Curioso. Almeno potrai spiegarmi esattamente come ho fatto, perché non credo che disattivare tutti gli allarmi e aprire la tua cella sia l’idea migliore, considerando che tutti gli altri prigionieri potrebbero scappare e io mi ritroverei a doverli inseguire e se ci fosse qualche pericoloso “dominatore di mondi” non…»
«Dottore?»
«Sì?»
«La mia cella è sempre aperta» gli fece notare, tirando verso di sé la porta di ferro.
«Oh. Uh, magnifico. Possiamo andare?»
«Qualche indizio? Non ho molti abiti a disposizione, sai…»
«Il TARDIS ne ha molti della tua taglia» sorrise Eleven.
«Ovviamente.» River gli restituì un sorriso molto più allusivo.
«Perché mi hai fatto indossare questo abito?»
Eleven la osservò: era splendida vestita come una parigina dell’Ottocento, con i merletti che scivolavano dalla stoffa azzurra e il capello che le celava i capelli biondi, raccolti in uno chignon. Sorrise ancor di più.
«Siamo arrivati» annunciò.
«Quanto mistero…»
Quando River aprì la porta del TARDIS, si trovò di fronte l’immenso giardino di Versailles; dischiuse le labbra, sorpresa, e si voltò verso Eleven.
«Volevo farti fare un giro in bicicletta» spiegò il Dottore, stringendosi nelle spalle e afferrando la sua mano per trascinarla fuori. «Non sono molto sicuro che sia consentito, ma ne ho parcheggiate due dietro quell’aiuola poco fa. Le biciclette sono cool.»
«Dottore,» esordì River, inclinando la testa verso destra, «come facevi a saperlo?»
«Spoiler» rispose enigmaticamente lui. «In futuro mi farai presente la tua idea di appuntamento ideale, mettiamola così.»
«Non si spiegano gli spoiler, dolcezza.»
«Ma non ti ho rivelato in che occasione me l’hai detto.»
Eleven sorrise, ora allusivo anche lui, e River non poté fare a meno di ringraziarlo con un bacio.