Fede - Jorah Mormont
Fandom: Game of Thrones
Personaggi: Jorah Mormont
Prompt: «Ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile», A Beautiful Mind
Se qualcuno glielo avesse chiesto, Jorah non avrebbe saputo dire quale fosse stato il momento esatto in cui aveva deciso che tradire fosse la cosa giusta - non per comprare a sua moglie vestiti e gioielli, non per riscattarsi agli occhi del re e poter tornare a casa.
Quella consapevolezza che lo aveva colpito come la scarica di un fulmine in ogni parte del suo corpo, dalle dita dei piedi alle punte dei pochi capelli che gli restavano, aveva il sapore della cosa giusta; non di casa, non di famiglia, ma di… cosa giusta, non c’erano altre parole per definirla. Questa volta non stava tradendo il protettore del Nord o il “Re del Carretto”, come tutto il khalasar di Drogo chiamava Viserys Targaryen, ma il re che sedeva sul Trono di Spade, e ciò significava una montagna di rischi.
Eppure, mentre attraversava con i pochi dothraki rimasti la Desolazione Rossa, ser Jorah continuava a cavalcare con la certezza di tradire un re, ma non il popolo. Per anni aveva creduto che né Aerys né Robert né un qualsiasi altro pretendente al trono avrebbero potuto governare i Sette Regni, troppo vasti, troppo provati, però non aveva ancora incontrato Daenerys. Sapeva di amarla come un uomo ama una donna - pur vecchio come lui, pur giovane e splendente come lei - tuttavia il motivo per cui stava sostenendo il suo ritorno sul trono che le spettava aveva forti radici: per la prima volta, ser Jorah credeva che qualcosa di straordinario fosse possibile. E anche Westeros aveva bisogno di crederlo.
Personaggi: Jorah Mormont
Prompt: «Ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile», A Beautiful Mind
Se qualcuno glielo avesse chiesto, Jorah non avrebbe saputo dire quale fosse stato il momento esatto in cui aveva deciso che tradire fosse la cosa giusta - non per comprare a sua moglie vestiti e gioielli, non per riscattarsi agli occhi del re e poter tornare a casa.
Quella consapevolezza che lo aveva colpito come la scarica di un fulmine in ogni parte del suo corpo, dalle dita dei piedi alle punte dei pochi capelli che gli restavano, aveva il sapore della cosa giusta; non di casa, non di famiglia, ma di… cosa giusta, non c’erano altre parole per definirla. Questa volta non stava tradendo il protettore del Nord o il “Re del Carretto”, come tutto il khalasar di Drogo chiamava Viserys Targaryen, ma il re che sedeva sul Trono di Spade, e ciò significava una montagna di rischi.
Eppure, mentre attraversava con i pochi dothraki rimasti la Desolazione Rossa, ser Jorah continuava a cavalcare con la certezza di tradire un re, ma non il popolo. Per anni aveva creduto che né Aerys né Robert né un qualsiasi altro pretendente al trono avrebbero potuto governare i Sette Regni, troppo vasti, troppo provati, però non aveva ancora incontrato Daenerys. Sapeva di amarla come un uomo ama una donna - pur vecchio come lui, pur giovane e splendente come lei - tuttavia il motivo per cui stava sostenendo il suo ritorno sul trono che le spettava aveva forti radici: per la prima volta, ser Jorah credeva che qualcosa di straordinario fosse possibile. E anche Westeros aveva bisogno di crederlo.