Mi trovo a concordare sull'odiosità di tali categorie. Quella che meno sopporto in assoluto (che poi è anche quella in cui mi è capitato più spesso di imbattermi) è quella del "maledetto".
Io non sopporto, per principio, chi si crogiola nell'incomunicabilità, chi sceglie di essere criptico per poi sputare veleno su chi non è in grado di comprendere le sue seghe mentali (passami l'espressione poco fine, ma credo renda bene il concetto).
Farsi capire da chi legge non è un peccato mortale, soprattutto se ci si è impegnati molto per creare la propria storia.
Solo che conciliare le due cose (parlare di cose a cui si tiene, di personaggi a cui ci si sente profondamente legati e abbinare a questo intento uno stile che sia comprensibile ad una fetta di pubblico che non siano le mura della nostra stanza e il gatto) non è facile, richiede fatica, umiltà, costanza, una dose di impegno che chi scrive solo per pavoneggiarsi tende a non possedere, purtroppo.
Lo spot umano e il precisino, francamente, mi fanno quasi tenerezza, le prime due categorie mi fanno solo gridare: "Oh, Santo Cielo!".
Che poi scrivere recensioni è una cosa nobile almeno quanto scrivere racconti, basterebbe farsi passare un po' di invidia e magari potrebbero rendere un servizio alla blogosfera.
Così ti stanno sulle scatole i "maledetti"... benvenuta nel club ;) I motivi li hai descritti tu in maniera perfetta... chi fa il criptico e il misterioso per partito preso è irritante, così come chi si atteggia a maledetto per attirare attenzione. Apprezzo così tanto chi cerca di essere solo se stesso... no?
Io non sopporto, per principio, chi si crogiola nell'incomunicabilità, chi sceglie di essere criptico per poi sputare veleno su chi non è in grado di comprendere le sue seghe mentali (passami l'espressione poco fine, ma credo renda bene il concetto).
Farsi capire da chi legge non è un peccato mortale, soprattutto se ci si è impegnati molto per creare la propria storia.
Solo che conciliare le due cose (parlare di cose a cui si tiene, di personaggi a cui ci si sente profondamente legati e abbinare a questo intento uno stile che sia comprensibile ad una fetta di pubblico che non siano le mura della nostra stanza e il gatto) non è facile, richiede fatica, umiltà, costanza, una dose di impegno che chi scrive solo per pavoneggiarsi tende a non possedere, purtroppo.
Lo spot umano e il precisino, francamente, mi fanno quasi tenerezza, le prime due categorie mi fanno solo gridare: "Oh, Santo Cielo!".
Che poi scrivere recensioni è una cosa nobile almeno quanto scrivere racconti, basterebbe farsi passare un po' di invidia e magari potrebbero rendere un servizio alla blogosfera.
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Così ti stanno sulle scatole i "maledetti"... benvenuta nel club ;) I motivi li hai descritti tu in maniera perfetta... chi fa il criptico e il misterioso per partito preso è irritante, così come chi si atteggia a maledetto per attirare attenzione.
Apprezzo così tanto chi cerca di essere solo se stesso... no?
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