No, nessun "colpo gobbo a Milano".
Sabato scorso, complice l'ennesimo malessere di stagione, mi sono rivisto un film davvero leggendario di quelli che furono i miei tempi. Wargames.
David ha una grande passione: il computer. Con questo ci fa un po' di tutto, anche alzare i mediocri voti suoi e della sua amica Jennifer. Un giorno si collega per caso con Joshua, il super computer della Difesa degli Stati Uniti, che gli propone di giocare alla guerra nucleare. David, ignorando la natura della macchina che ha di fronte, comincia quella che pensa sia un'innocua partita ai videogames. Ma Joshua, sfuggito al controllo dei militari, non sta semplicemente effettuando una simulazione: armati i missili tattici, si prepara a lanciarli, iniziando una pericolosa escalation nucleare. Arrestato dai federali che lo credono responsabile di tutto, David, con l'aiuto di Jennifer, riesce a scappare e si mette sulle tracce del programmatore di Joshua, che forse possiede la chiave per impedire al computer di scatenare l'apocalisse nucleare.
Un classico imprescindibile, proposto in tempi in cui parole come hacker, modem, intelligenza artificiale non aveva nessun senso se non per pochissime persone.
Durante le vacanze natalizie hanno riproposto un film ancora più leggendario. Ghostbuster.
In diversi megastore ho recentemente addocchiato la versione deluxe di un film che ai tempi mi entusiasmò meno del serial in bianco e nero da cui era stato tratto: Ai Confini della Realtà.
Film in tre spezzoni, un trittico di collaborazioni impensabili ai giorni nostri: John Landis, Steven Spielberg, Steve Miller.
In questi giorni al cinema impazza quello che mi da l'idea di essere una bufala ai livelli di "Eccezzzziunale veramente, capitolo secondo": sto parlando ovviamente de "L'Allenatore nel pallone 2". Il primo capitolo rimane un cult per chiunque, anche per chi odia il calcio.
Io il seguito/remake non l'ho visto, e credo che non lo vedrò. Leggendo qualche intervista su Internet, sono venuto a sapere del "grande sforzo moralizzante" da parte del regista: il tentativo di non usare parolacce nel film per non turbare i giovani. Già, quelli che fanno sesso a 13 anni in discoteca, si filmano e mandano i video su Youtube. Non sia mai che vengano turbati!
No, grazie, un Banfi de-trashizzato non fa per me.
Insomma, c'è una gran voglia di nostalgia nell'aria, o sbaglio?
E dico questo senza citare i vari film tratti da telefilm come Miami Vice, Starsky e Hutch, Supercar (lo stanno girando), A-Team (lo gireranno) e via dicendo.
Nostalgia canaglia, per l'appunto.
Io sono il primo a patirla. Ma si tratta solo di questo? Giovanottoni che a 32 anni suonati sognano di tornare quindicenni sfigati e brufolosi, ma felici e spensierati?
Oppure tutta questa voglia di remake nasce un buco nero di creatività sempre più in espansione?
Non sono un esperto di cinema, ma mi pare di notare uno spaventoso calo d'idee, e la propensione a riproporre temi già affrontati mille volte, modernizzandoli un po'.
Solo i telefilm sono notevolmente migliorati.
Non condivido infatti i ricordi incantati di certi prodotti anni '80. A-team? Sì, divertente, ma lo vogliamo paragonare a The Shield?
I ChipS? Carini, ma nulli se confrontati a Lost. E via dicendo.
Almeno in una cosa, il 2000 e passa batte gli '80.
Olè.