Non so se la questione che tu poni Alex sia solo una questione di mercato, di vecchi sistemi editoriali etc. Oggi parlo più da lettrice che da scrittrice. Il libro mi piace, perchè è un oggetto fisico, ha quel tipo di copertina, non quell'altro, o quell'altro ancora, lo tocco e sento la grammatura della carta. Qualche volta inavvertitamente lo ombro con le mie dita di lettrice avida, ha un odore che cambia col tempo etc. Questo un e-book non te lo dà. E devo dirti che non è poca cosa nella psicologia del lettore. Un'altra cosa voglio aggiungere. L'idea di un mercato "dal produttore al consumatore" è bella, romantica, pionieristica, ma per una sorta di naturale tendenza alla verticalizzazione e alla gregarietà dei rapporti umani, sono certa che prima o poi si creerebbero lobbies di scrittori che riunendosi tra loro per meglio promuovere e vendere i loro prodotti finirebbero per appoggiarsi a e-manager (editori) che riproporrebbero in versione tecnologizzata logiche spartitorie antimeritocratiche, come del resto avviene già in molta editoria on line. Ultima questione. Un giornale, specie un quotidiano on line è cosa altra da un libro. Un libro, in genere, si conserva se ti ha detto qualcosa. Un quotidiano è per natura destinato alla breve vita di un giorno...nasce per essere letto poi buttato. Non sono del tutto certa che la via dell'editoria tutta vada nella direzione dell'on line. Quella del giornalismo (o almeno di alcuni settori dell'informazione) è probabile che scelga questa direzione, quella del libro...non ne sono affatto convinta. Cristiana http://enjambement.myblog.it Se ti va passa. Mi fa sempre piacere.
Oggi parlo più da lettrice che da scrittrice.
Il libro mi piace, perchè è un oggetto fisico, ha quel tipo di copertina, non quell'altro, o quell'altro ancora, lo tocco e sento la grammatura della carta. Qualche volta inavvertitamente lo ombro con le mie dita di lettrice avida, ha un odore che cambia col tempo etc.
Questo un e-book non te lo dà.
E devo dirti che non è poca cosa nella psicologia del lettore.
Un'altra cosa voglio aggiungere. L'idea di un mercato "dal produttore al consumatore" è bella, romantica, pionieristica, ma per una sorta di naturale tendenza alla verticalizzazione e alla gregarietà dei rapporti umani, sono certa che prima o poi si creerebbero lobbies di scrittori che riunendosi tra loro per meglio promuovere e vendere i loro prodotti finirebbero per appoggiarsi a e-manager (editori) che riproporrebbero in versione tecnologizzata logiche spartitorie antimeritocratiche, come del resto avviene già in molta editoria on line.
Ultima questione. Un giornale, specie un quotidiano on line è cosa altra da un libro.
Un libro, in genere, si conserva se ti ha detto qualcosa. Un quotidiano è per natura destinato alla breve vita di un giorno...nasce per essere letto poi buttato.
Non sono del tutto certa che la via dell'editoria tutta vada nella direzione dell'on line. Quella del giornalismo (o almeno di alcuni settori dell'informazione) è probabile che scelga questa direzione, quella del libro...non ne sono affatto convinta.
Cristiana http://enjambement.myblog.it
Se ti va passa. Mi fa sempre piacere.
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