Continua la mia esplorazione di carattere storico-sociologico su ciò che fu il Nazismo, non solo come movimento politico, bensì come filosofia, religione oscura, delirio esoterico, ipnosi di massa di un intero Paese.
Mai come allora un Governo occidentale ha dato spazio e finanziamenti a pratiche pseudoscientifiche, a rituali neopagani che affondavano le loro radici in un passato sepolto dal Cristianesimo.
Se per caso vedete qualche analogia tra quel regime e qualcuno di quelli attuali... cominciate a preoccuparvi.
Gli «Heilpraktiker»
In omaggio ai gusti del Führer in tutta la Germania pullularono ben presto i praticoni delle medicine alternative.
Fu, col sesso, l'unica cosa veramente libera nel Reich. Chiunque poteva scrivere sulla propria porta Heilprakciker (esperto in guarigioni), purché di razza ariana e maggiore degli anni ventuno: fu stabilito da un decreto del 12 ottobre 1935, con la sola esclusione per la cura delle malattie veneree e delle vaccinazioni.
Hitler era infatti, come è noto, un salutista (anche se nessuno lo vide mai in maniche di camicia né in costume da bagno) col suo vegetarianismo, la sua avversione agli alcolici e alle sigarette, il suo amore morboso per gli animali e il suo odio viscerale per la medicina universitaria.
Nel 1934 venne inaugurato a Dresda un ospedale naturista, intitolato a Rudolf Hess, delfino di Hitler e come lui fissato per tutte queste cose.
Il centro era destinalo a studiare tutti i metodi terapeutici alternativi, come l'idroterapia, il vegetarianismo, la talassoterapia, l'aeroterapia, il nudismo. Non vi erano medici, ma solo Heilpraktiker. Da quel momento queste «scienze» ebbero un tale impulso che gli adepti fondarono addirittura un sindacato con tanto di albo professionale, lo Heilpraktiker Bund.
Ci si scagliò anche contro le attività che il decreto del 1935 aveva proibito agli Heilpraktiker. Il Gauleiler di Franconia, Julius Streicher, editore dei settimanale pomo-politico Der Sturmer (che faceva propaganda di nudismo), uno dei pochi che si permettevano di dare del tu al Führer, iniziò una violenta campagna contro i sieri e i vaccini, arrivando a dire che si trattava di invenzioni ebraiche per corrompere il sangue tedesco, poiché Koch e Behring, scopritori dei vaccini, quantunque tedeschi, avevano mogli di razza ebraica.
Il nudismo, poi, si diffuse talmente che arrivarono a esistere vere e proprie città di nudisti, con più di diecimila abitanti, come quella di Kladow, presso Berlino.
Si giunse a incoraggiare il nudismo in tulle le circostanze. Non erano pochi i casi in cui anche i ricevimenti ufficiali finivano con uno strip collettivo in omaggio alle nuove tendenze.
Il nudismo, quale culto del corpo e della natura, oltre che di ascendenze paganeggianti, è anch'esso strettamente collegalo al razionalismo. Ne troviamo manifestazioni durante la Rivoluzione francese e in quella sovietica. Nei primissimi anni del colpo di stato bolscevico si potevano vedere nei parchi delle principali città russe uomini e donne nudi prendere il sole tranquillamente. Anzi, il fenomeno raggiunse tali eccessi che si dovette vietarlo.
Sempre per quanto riguarda l'Unione Sovietica, c'è da dire che il regime comunista non aveva nulla da invidiare a quello hitleriano in materia di scienze «alternative». Il Partito infetti spendeva somme colossali per le ricerche para-psicologiche, per le quali manteneva circa venti istituti sparsi in tutta l'Urss.
(fonte:
http://www.europaoggi.it/) Hitler & le donne
L'unica cosa che mancava a Hitler per essere un ecologista radicale ante litteram era il femminismo. Incoraggiava sì il libero amore: le procreazioni extraconiugali erano legalmente parificate alle altre e fu creato un clima teso allo svuotamento culturale della famiglia; anzi, essendo la famiglia un duro scoglio per ogni totalitarismo, non era nascosta la predilezione per le nascite illegittime, perché tali creature appartenevano allo Stato più dì quelle nate all'interno di un nucleo familiare costituito (si arrivò persino a ordinare che si facessero invisibili perforazioni nei preservativi perché il Reich potesse avere più figli).
Ma che cosa pensasse effettivamente Hitler delle donne gli scappò detto di fronte a ventimila rappresentanti del gentil sesso riunite in congresso a Norimberga nel 1937: «Che cosa ho dato a tutte voialtre? Che cosa vi ha dato il nazionalsocialismo? L'uomo!»