Tempo fa, avvalendomi dello status di Imperatore-Dio di questo blog (beh, non potendolo fare altrove ci si accontenta), dichiarai morti i blog e i forum. Uccisi brutalmente dai social network. Da Facebook, soprattutto.
Devo dire che il mio vaticinio si è realizzato solo per metà.
I blog, per gloria degli Antichi, godono ancora di buona salute. Non ottima, ma buona sì.
In questi mesi ho scoperto tanti blog, molto curati e pieni di contenuti interessanti e accattivanti. Le due cose sono anche scindibili, ma se vanno di pari passo, meglio ancora.
I blog sono paragonabili ai periodici - a volte ai quotidiani. Nelle mie abituali navigazioni internautiche controllo sempre tutti i blog che ho linkato qui a fianco. Purtroppo non sempre riesco a commentare, ma sappiate che vi leggo sempre.
Trovo più informazioni da voi, che non altrove. Ovviamente l'assenza di censura e la competenza di ciascun blogger garantiscono un livello qualitativo sempre più difficile da trovare altrove. Ogni singolo blog segnalato sul mio si è guadagnato questo diritto con pieno merito.
I social network sono utili, anzi, utilissimi. Chi dice il contrario è perché non li mai usati. Attraverso Facebook - e in maniera minore anche con Twitter e Myspace - ci si può far conoscere da chi non ha la costanza di fare ricerche in rete, che è pur sempre il modo più semplice per approdare a un sito (o blog).
Io utilizzo il mio account di Facebook soprattutto per segnalare gli articoli che pubblico qui. Molti lettori mi hanno espressamente detto che è una cosa buona e giusta, perché non tutti si ricordano ogni giorno di controllare gli aggiornamenti o i nuovi post inseriti, mentre Facebook è una cosa immediata e instantanea.
Però, presi di per sé, i social network sono sterili e improduttivi. Curare un sito, o un blog, richiede un certo allenamento mentale, nonché la meticolosità di curare contenuti, forma, grafica. Insomma: un'infinità di fattori che su Facebook (e cugini) non sono gestibili.
Viceversa, i forum hanno davvero percorso il viale del tramonto. Quelli che frequento/frequentavo denotano una crescente dispersione di utenti, un rarefarsi di commenti e discussioni interessanti. In alcuni casi le attività sono calate ben oltre il 50%. Vale a dire: se prima leggevo una dozzina di nuovi messaggi al giorno, ora ne leggo cinque o sei. Di cui più o meno la metà si limitano agli "smile" (le faccine), per le quali non occorre certo un grande sforzo.
Sopravvivono (e godono di buona salute) solo i forum che vivono di immagini: quelli dedicati alle celebrities, alla fotografia, alla creazioni grafiche. Tutti gli altri mi sembrano davvero prossimi alla morte.
In fondo è un peccato, perché i forum sono state tra le prime vere espressioni "comunitarie" della rete. Ho dei piacevoli ricordi legati ad alcuni di queste agorà virtuali. Ma evidentemente il mezzo non attrae più.
In fondo i social network - e in parte i blog stessi - sono lo specchio di una società sempre più egocentrica ed egoriferita. Tendiamo a parlare del nostro mondo. Lo facciamo anche quando crediamo di non farlo. Prendete una recensione: è il nostro punto di vista, su un libro scritto da una terza persona.
Certo, la condivisione di informazioni è sempre cosa buona e giusta.
Però forse si sta perdendo un po' il gusto dialettico della discussione, a volte anche aspra, accalorata.
Per questo sono contento quando ricevo commenti - non necessariamente concordi - agli articoli pubblicati sul blog. Allo stesso modo credo che io stesso dovrei intervenire di più su quelli che seguo.
A ogni modo, la mia esortazione è questa: avete molte cose da dire? Aprite un blog. Curatelo con amore, come se fosse un piccolo orticello. Presto avrete degli ottimi frutti.
Garantito.