Zombieland
USA, 2009
Regia di Ruben Fleisher
80 minuti
Trama
Il mondo è stato già invaso dagli zombie, la popolazione è stata già quasi totalmente decimata se non ridotta in stato di morto vivente e i pochi superstiti faticano a rimanere tali. Columbus in particolare ha messo a punto una serie di regole da seguire scrupolosamente che sembrano mantenerlo in vita nonostante l'aspetto non certo da uomo d'azione. Chi invece con l'azione ci va a nozze è Tallhassee (tutti quanti si chiamano con il nome della città di provenienza come in guerra), cowboy fuori dal tempo esaltato dall'atmosfera da fine del mondo e fiero massacratore di zombie. Sul loro percorso verso un ovest presumibilmente libero da zombie troveranno Little Rock e Wichita, due sorelle tutt'altro che indifese anch'esse allo sbando.
Commento
Grandissima delusione.
Aspettavo questa zombie-com con la speranza di avere a che fare con un nuovo “Shaun of the dead”, gioiellino che più di ogni altro film ha saputo coniugare horror e humor nero. Purtroppo il paragone tra le due pellicole risultata del tutto improponibile. Là dove “Shaun” brilla per intelligenza, sarcasmo e freschezza, “Zombieland” si accomoda su una trama di una banalità disarmante, su un umorismo che non né carne né pesce, con protagonisti poco brillanti, tra cui si salva solo Woody Harrelson.
I difetti principali del film sono essenzialmente due: non fa ridere, e non è nemmeno l'ombra di un horror.
Il primo è senz'altro il più grave, visto che Zombieland nasce soprattutto come commedia. Tuttavia i momenti azzeccati sono davvero pochi e le risate di pancia sono del tutto assenti in tutti gli 80 minuti scarsini di pellicola. Il regista Ruben Fleisher decide di stare a metà strada tra la comicità grezza (sfiorata più che altro all'inizio del film) e quella addirittura disneyana, su cui si accomoda il resto di Zombieland, fino all'insopportabile finale zuccheroso.
Sul versante horror le cose vanno anche peggio: gli zombie hanno quasi tutti un make-up da B-movie anni '80, e le scene di gore e splatter sono totalmente bandite, forse per evitare censure pesanti che avrebbero limitato i guadagni al botteghino.
La trama pecca di intrinseca idiozia, anche laddove vorrebbe risultare seria o almeno seriosa. Il protagonista del film, una specie di nerd acqua e sapone senza arte né parte, risulta anonimo e scontato come una canzone di Gigi D'Alessio.
Di tutta la pellicola si salva - e anche ben più che dignitosamente - il cameo di Bill Murray che recita nella parte di se stesso, rievocando i tempi d'oro che furono di Ghostbuster e compagnia bella. Dieci minuti di buon cinema su ottanta totali di superflua e pavida burletta.
Davvero troppo poco.
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La recensione di Elvezio:
elvezio-sciallis.blogspot.com/2009/11/zombieland-2009.html