The Walking dead volume 6: Questa vita dolorosa
di Robert Kirkman, Charlie Adlar e Cliff Rathburn
Edizioni Saldapress
144 pagine (b/n), euro 12
Sinossi
Separati dagli altri, prigionieri di un sadico "Governatore" che vuole costringerli a rivelare l'ubicazione della loro nuova casa, Rick, Glenn e Michonne dovranno aggrapparsi a ogni affilato frammento di loro stessi per resistere al buio ed essere in grado di risalire il pozzo oscuro in cui sono precipitati. "Questa vita dolorosa" è il sesto volume dell'odissea di orrore e sopravvivenza ideata da Robert Kirkman e resa sulla pagina da Charlie Adlard e Cliff Rathburn. In una terra desolata in cui la società precipita al grado zero e l'umano, per non soccombere, deve ancora una volta aggrapparsi alla propria capacità di adattamento.
Commento
Sesto capitolo della saga zombie a fumetti più famosa del momento. La storia ricomincia proprio dove si era fermata, vale a dire nel bel mezzo della prigionia di Rick e Michonne nella roccaforte presidiata dal folle Governatore. Può dunque risultare molto utile un ripasso del volume cinque per capire dove avevamo lasciato i nostri sopravvissuti.
"Questa vita dolorosa" è un capitolo molto adrenalico rispetto alla media di "The walking dead", che ci aveva abituato a larghi spazi dedicati allo sviluppo psicologico dei protagonisti. Kirkman e soci ci mostrano la fuga del menomato Rick (a cui il Governatore ha fatto mozzare una mano, per chi non li ricordasse) e della psicotica Michonne, che avrà modo di prendersi la sua rivincita su chi l'ha torturata e stuprata.
Dunque ritmo serrato e pochissime pause dedicate all'interazione tra i vari personaggi. I fatti narrati coprono un lasso di tempo molto breve, tanto da poter considerare questo volume come una "cerniera" tra la prima parte della storia, e questa seconda, che si è aperta con la scoperta della nuova colonia di sopravvissuti.
Nota di merito assoluta per le pagine riservate a Michonne e alla sua (allucinante) vendetta nei confronti del Governatore. Tavole non facili, che più di altre collimano con la concezione più esplicita della parola "horror".
Purtroppo gli zombie occupano sempre più un aspetto corollario della saga, visto che oramai i riflettori sono puntati sulla disumanizzazione di chi è riuscito a scampare all'Apocalisse kirkmaniana. Da una parte questo lavoro di limatura sui protagonisti, anni luce lontani dai classici eroi cinematografici, è encomiabile. Come rovescio della medaglia "The walking dead" sembra incartarsi un po' su se stesso, riproponendo conflitti etici già visti nei volumi precedente e - soprattutto - non facendo intuire dove vogliono andare a parare gli autori.
A parte queste considerazioni, TWD rimane una delle migliori graphic novel attualmente in circolazione, visto che denota una maturità assente in gran parte degli altri prodotti di questa categoria, spesso improntati - nemmeno a dirlo - su uno stile troppo fumettistico.
E' recente l'annuncio di una sua trasposizione cinematografica, con regia di Frank Darabont. Corre dunque l'obbligo di procurarsi dapprima la versione cartacea, per poter fare poi un paragone.