Visto che di virus informatici "apocalittici" ne ho scritto in un paio di occasioni (
qui e
qui), posso dire di essermi documentato un po' su tutta le fenomenologia nata nel sottobosco della Rete, in tema di leggende metropolitane.
Del resto proprio il Web, terreno fertile per dietrologie, teorie del complotto e paranoie varie, non poteva che essere l'incubatrice di storie bizzarre, weird stuff e wunderkammer informatiche.
Quante volte avrete ricevuto mail in versione catena di S.Antonio, con gente che vi chiedeva soldi per operare bambini malati di tumore o per convincervi a partecipare a improbabili affari con banche nigeriane o guatemalteche?
Eppure trovo ancora più strane altre catene di S.Antonio: quelle che seminano il panico per presunti virus informatici in rapida diffusione via mail o attraverso video, social network o altro ancora.
Metavirologia
Questo tipo di leggenda metropolitana rientra nel genere delle "hoax" (false notizie), categoria nata ben prima di Internet, ma sviluppatasi appunto oltre ogni limite proprio grazie alla Rete.
La categoria hoax informatiche è nata e cresciuta esclusivamente sul web e consiste in tutta quella serie di allarmi riguardanti potenziali virus sempre più distruttivi, file che spierebbero il computer dell’utente, consigli su file che andrebbero assolutamente cancellati in quanto potrebbero formattare l’hard disk6 e così via. Fanno leva sul fatto che ancora per molti Internet è un attrezzo pieno di mistero, persino magico, Internet stesso può considerarsi una leggenda, così tutto ciò che riguarda questo mondo finisce per essere mitizzato.
Le cose che non comprendiamo il più delle volte ci fanno paura, solo riportandole all’interno di schemi mentali a noi noti possiamo limitare questa tensione. E’ nell’adattamento a tali schemi che vengono riempiti i “buchi neri” della conoscenza, è lì che si formano le leggende metropolitane. Ciò avviene oggi con i pc e con Internet, ma avvenne anche negli anni ’90 quando l’introduzione del forno a microonde fu accompagnata da un incredibile numero di leggende tra cui la più nota è sicuramente quella dell’anziana signora che sceglie di asciugare il suo cagnolino dopo il bagno nel forno a microonde, con gli esiti immaginabili.
Alcuni esempi famosi
Una hoax molto famosa riguarda uno dei maggiori motori di ricerca del mondo, Google (www.google.com), che (secondo la leggenda metropolitana) sarebbe stato vittima di un attacco hacker che lo avrebbe infettato con un virus in grado di carpire le password degli utenti, le loro abitudini di navigazione nonché intercettare la posta elettronica. Non conta che Google, il cui numero di accessi giornaliero supera i diversi milioni di unità, abbia attuato una pronta smentita così come hanno fatto le presunte fonti citate, né che la voce sia sorta su pochi piccoli siti da poche migliaia di accessi mensili e diffusasi praticamente solo via e-mail.
Un altro noto esempio è quello del file JDBGMGR.EXE , del tutto innocuo e caratterizzato da una icona rappresentante un orso, è stato oggetto di un forte allarmismo in quanto considerato, erroneamente, un virus in grado di cancellare la memoria del pc. Nel messaggio si invitava a cancellare al più presto questo file dal pc pratica che, questa si, potrebbe creare seri danni alla macchina. Ovviamente era tutto falso.
Questo, invece, è un messaggio che vedo sempre più spesso circolare sul circuito facebook:
«E’ STATO CLASSIFICATO IERI DA MICROSOFT E MCAFEE COME IL VIRUS PIU’
DISTRUTTIVO DI TUTTI I TEMPI.»
«Questo virus è stato scoperto ieri pomeriggio da McAfee e nessun virus è stato ancora
sviluppato. »
«Questo avviso è stato ricevuto da un impiegato di Microsoft stessa, Anthony Joseph,
capo ingegnere dei sistemi di rete.»
«Ieri in solo poche ore questo virus ha causato il panico a New York, stando alle notizie
della CNN. »
Altra idiozia, ovviamente, ma il tasso di panico che sta causando non è meno alto dei suoi cugini pre-social network.
Ma come mai tali hoax hanno un tasso di diffusione così elevato? Il più delle volte se chiedessimo ad una persona che ha appena forwardato un virus warning il perché del suo gesto otterremmo una sorta di giustificazione a posteriori che però non contempla la veridicità o meno dell’informazione, nel dubbio se sia vero o no si rinvia il messaggio.
Conclusioni
Secoli fa si trattava di leggende aventi come protagonisti principi che combattevano contro draghi per conquistare una bella dama. Oggi riguardano forni a microonde, hamburger composti da carne di lombrico, cd che riflettono il flash dell’autovelox. L’evoluzione è continua, le forme si adattano continuamente ai supporti che le veicolano, si conformano alle nuove logiche. È successo col passaggio dalla narrazione orale a quella digitale, succederà ancora nel passaggio a nuove e magari impensate forme, i cellulari di ultima generazione e la tv digitale ne sono esempi.
Oggi come secoli fa si teme l’ignoto solo che allora era rappresentato dal drago, oggi è rappresentato dall’infezione di un virus informatico.
- - -
Fonte:
Le leggende metropolitane via internet - uno studio virologico