Stralci - 1984 (di George Orwell)

Sep 27, 2008 08:40




Direi che in questo periodo è l'autore che più mi sta ispirando, come immaginerete.
Capolavoro immortale.
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Incipit

Era una luminosa e fredda giornata d'aprile, e gli orologi battevano tredici colpi. Winston Smith, tentando di evitare le terribili raffiche di vento col mento affondato nel petto, scivolò in fretta dietro le porte di vetro degli Appartamenti Vittoria: non così in fretta tuttavia, da impedire che una folata di polvere sabbiosa entrasse con lui.
L'ingresso emanava un lezzo di cavolo bollito e di vecchi e logori stoini. A una delle estremità era attaccato un manifesto a colori, troppo grande per poter essere messo all'interno. Vi era raffigurato solo un volto enorme, grande più di un metro, il volto di un uomo di circa quarantacinque anni, con folti baffi neri e lineamenti severi ma belli.
Stralci

  • Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato.
  • Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.
  • Era un solitario fantasma che proclamava una verità che nessuno avrebbe mai udita. Ma per tutto il tempo impiegato a proclamarla, in un qualche misterioso modo la continuità non sarebbe stata interrotta. Non era col farsi udire, ma col resistere alla stupidità che si sarebbe potuto portare innanzi la propria eredità d'uomo.

I tre slogan del partito
  • War is peace.
    • La guerra è pace.
  • Freedom is slavery.
    • La libertà è schiavitù.
  • Ignorance is strength.
    • L'ignoranza è forza.
C'è qualcosa di attuale, in questo?
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"1984", eBook in lingua originale (Progetto Gutemberg - file txt)

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