Riallacciandomi alla recensione appena fatta su "Il gioco del tempo", vi cito uno spezzone dell'articolo scritto dallo stesso autore in cui si occupa del rapporto dell'uomo con lo scorrere del tempo.
Il titolo dell'articolo è una citazione di una poesia di
Andrew Marvell, poeta e polemista inglese del '600. Di seguito invece troverete delle considerazioni personali...
Abbastanza mondo e tempo è il titolo della conferenza sulle capsule del tempo che il professor Murdock tiene nel Gioco del tempo. è una citazione dalla poesia seicentesca di Andrew Marvell Alla sua amante ritrosa, in cui sono espressi i sentimenti di un giovane che sente fuggire il tempo e vuole persuadere l'amica a vivere insieme la vita sino in fondo, finché è possibile. Se tagliamo alcuni versi e ne accostiamo altri, otteniamo una poesia che illustra uno dei motivi per cui vengono create le capsule del tempo.
Avessimo abbastanza mondo e tempo…
Ma alle mie spalle odo continuamente
l'alato carro del tempo che si avvicina veloce:
e laggiù, da ogni parte, avanti a noi
si stendono deserti di vasta eternità.
Forse non è il futuro ciò che ci spinge a creare le capsule del tempo. Forse sono l'incombere stesso del tempo, la rapidità con cui sfugge, la consapevolezza della nostra mortalità. Prima del 1939 le capsule del tempo venivano chiamate sarcofaghi o urne: funeree metafore. La stessa metafora è presente nel nome Cripta della civiltà. Potrebbe darsi che il sentimento implicito nella capsula del tempo sia non tanto la speranza, l'ottimismo o addirittura la paura, quanto piuttosto la tristezza per il fatto che tutti dobbiamo morire?
Il resto dell'articolo lo trovate
qui.
L'argomento è un po' pesante, specialmente in questo periodo, ma è anche intrigante.
Come rapportarsi col tempo che passa inesorabile? Esso ci è amico o nemico?
Per voi vale il detto "chi ha tempo non aspetti tempo", oppure "siediti sulla riva del fiume e vedrai passare il cadavere del tuo nemico"?
Non so se capita anche a voi, ma è proprio quando avete poco tempo residuo per fare una cosa (conquistare una persona prima che vada via, fissarvi nella memoria l'incontro con qualcuno che sapete di non poter più vedere, o anche solo godervi gli ultimi giorni di una vacanza, un viaggio) che ogni minuto sembra dilatarsi e assumere enorme importanza. E, al contempo, ogni attimo scivola via inesorabile.
Si può congelare il tempo?
Solo nella memoria, e nemmeno così facilmente come sembra.
Da che mondo è mondo gli scrittori di fantascienza si dilettano nell'ipotizzare il
viaggio nel tempo. Se ci fate caso, ben raramente questi esperimenti finiscono bene per i protagonisti.
Tempo fa vi avevo parlato del "
cronovisore" di Padre Ernetti. Esisterà davvero, nascosto da qualche parte in Vaticano? Di certo ciascuno di noi farebbe carte false per usarlo, per sbirciare nel passato. Rivedere un proprio caro deceduto, un'amore perso, rivivere un ricordo felice.
Per una sera facciamo finta che padre Ernetti avesse ragione.
E' poi così improbabile?
Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell'anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro. (S.Agostino)