Per farmi perdonare l'assenza di quattro giorni, causata da motivi indipendenti alla mia volontà, vi propongo oggi una doppia recensione: film e libro.
Iron Man
Cast: Gwyneth Paltrow, Terrence Howard, Jeff Bridges, Shaun Toub, Leslie Bibb, Bill Smitrovich, Faran Tahir, Robert Downey jr., Samuel l. Jackson, Hilary Swank Regia: Jon Favreau Durata : 02:06:00
Trama
Tony Stark ( Robert Downey jr. ), scienziato milionario dalla personalità oscura e tormentata subisce un grave incidente. Per riuscire a sopravvivere inventa una speciale armatura che gli conferisce incredibili poteri, tanto da fargli decidere di usarla per aiutare il prossimo e combattere il male.
Commento
Attenzione! Questa recensione non è del tutto obiettiva. Perchè? Semplice: Iron Man è da sempre il mio supereroe Marvel preferito, insieme al Punitore e a Wolverine. L'emozione di vedere Tony Stark in carne, ossa e armatura, è stata decisamente forte!
Il rischio nel girare un film su Iron Man era quello di mandare tutto in vacca, creando un inutile videogioco privo d'anima. Si capisce invece fin dalle prime battute che il regista ha scelto un altro taglio per la sua pellicola, e che si tratta di un taglio vincente.
Innanzitutto è ottima l'idea di attualizzare la nascita di Iron Man nel contesto del conflitto bellico afghano. Per chi non lo sapesse, ricordo che originariamente il buon Tony debuttò come eroe durante il conflitto vietnamita, visto che gli anni erano quelli.
Seconda cosa che si nota fin dalle prime battute: l'utilizzo di abbondanti dosi di ironia. Questo rispecchia molto il carattere di Tony Stark, uomo di mondo, donnaiolo e "libertino". Il film strappa risate a più riprese, spesso non prendendosi troppo sul serio, e ciò è solo un bene.
Gli effetti speciali sono azzeccatissimi e, per una volta, non esagerati o predominanti rispetto alla recitazione umana. Certo, l'armatura di Tony è uno spettacolo per i palati fini (io me ne sono innamorato... ma è anche vero che ho la miniatura di Iron Man sul comodino da diversi anni!).
Ma Iron Man è anche la storia di un uomo, Tony Stark, appunto, che vive una propria crescita e matura una coscienza proprio in seguito alla guerra di cui è spesso artefice (come fabbricante d'armi), ma di cui diventa inavvertitamente vittima. Il cambiamento di prospettiva da parte di Tony viene narrato con precisione e al contempo senza pesantezze, bizantinismi o pretese di chissa quale introspezione psicologica: un uomo si rende conto che la guerra è sbagliata, e cerca di rimediare agli errori fatti.
Ed è così che nasce Iron Man, modernizzazione del concetto di "paladino in armatura".
Tra i difetti del film ne cito due: la mancanza del Mandarino, il nemico per eccellenza di Stark. Del resto questo "cattivo" trae la sua forza da dieci anelli di origine aliena, e quindi la trasposizione sarebbe stata troppo fantascientifica. Quindi l'unica traccia del mandarino la si trova nell'organizzazione para-terroristica "I Dieci Anelli", che si occupa del sequestro di Stark.
Altro difetto: JIm Rhodes. L'amico pilota (qui colonnello) di Tony, nel fumetto diventa presto il "pilota" della seconda armatura, War Machine. Però è molto meno spiritoso che nel film, puntando invece più sul suo lato da duro.
Difetti comunque trascurabili...
Voto: 7+
Dossier Locusta
di Mauro Anelli Mursia Editore 312 pagine, 16 Euro
Sinossi
Una birra. Era tutto quello che il giornalista Eros Palmi avrebbe voluto prima di uscire dal letto della sua fidanzata per rimettersi al lavoro.
Ma a volte basta la voglia di una birra per aprire la porta dell’incubo e trascinare un fotoreporter nel cuore del più spietato attacco terroristico che sia mai stato progettato.
In un futuro più vicino di quanto possiamo immaginare, in un mondo in cui gli Stati Uniti sono entrati in guerra anche contro Iran e Siria, un aristocratico e sanguinario terrorista ha sottratto dai laboratori della NATO una micidiale arma biologica che evoca piaghe bibliche e inquietanti profezie.
Nella frenetica caccia all’uomo che la NATO e il Mossad scatenano contro il nuovo sceicco del terrore, si troveranno coinvolti Eros Palmi e la sua giovane compagna, protagonisti involontari di una vicenda dove il confine tra verità e menzogna, tra Bene e Male è quanto mai incerto.
Il ritmo di un conto alla rovescia inesorabile scandisce le pagine di questo romanzo costruito sulle inquietudini e le contraddizioni di una società che per difendersi è costretta a generare i mostri che potrebbero divorarla.
Niente di quello che accade in questa storia è impossibile. Tutto potrebbe davvero accadere.
Commento
Ahi, ahi, questa volta mi tocca fare una recensione piuttosto cattiva :(
Quando ho visto "Dossier Locusta" sugli scaffali me ne sono felicitato: un fanta-thriller italiano pubblicato da Mursia! Un romanzo la cui sinossi sembrava perfino rimandare a una trama in cui potrei riconoscermi, come scrittore!
La decisione di acquistarlo è stata pressoche immediata, anche se già da subito ho notato un difetto molto fastidioso: 312 pagine, scritte a caratteri grossi, con capitoli corti (e di conseguenza molte "mezze pagine" vuote), per 16 euro... un rapporto prezzo/pagine non certo ottimale.
Purtroppo altri difetti sono saltati fuori leggendo il romanzo, che effettivamente si può divorare tranquillamente in tre-quattro ore. Cercherò di elencarli tutti, sperando di non offendere nessuno.
- Prima cosa: il romanzo è ambientato nel 2022. Vale a dire 14 anni nel futuro. Facendo una rapida valutazione sugli sviluppi frenetici che sta vivendo la tecnologia, ci si aspetterebbe una buona dose di invenzioni che giustifichino questa scelta temporale. Invece c'è proprio da rimanere delusi: tutto è uguale a oggi. Ci sono pochissimi elementi che richiamano a possibili innovazioni tecnologiche. Per fortuna l'autore ha almeno inserito un po' di fatti storico-politici che giustifichino la sua scelta riguardo all'anno 2022 come ambientazione. Ma, anche qui, non sono né trascendentali né approfondite :(
- La trama ha molti punti che non reggono per niente. Il protagonista, una sorta di giornalista-paparazzo, si trova casualmente coinvolto in un omicidio in cui sono implicati dei terroristi che si sono impossessati di un'arma genetica sperimentale della NATO. Che fanno gli ufficiali militari quando scoprono che il giornalista ha fiutato qualcosa? Semplice: lo arruolano a forza nella task force di corpi speciali che si occuperà di fermare i terroristi! Questa mi sembra una forzatura enorme, una falla logica abissale. Non credo che esista un solo alto ufficiale dell'esercito desideroso di collaborare con la stampa "scandalistica" in un caso di bio-terrorismo in cui l'esercito stesso è imputabile di gravi falle nella sicurezza interna di un progetto segreto (nonchè illegale).
- I "cattivi" del romanzo sono molto stereotipati, prevedibili, quasi macchiettistici. Le loro motivazioni sono appena motivate, poco credibili, troppo "fumettose". Nessuno dei terroristi è riuscito a far breccia in modo particolare nella mia fantasia, e presto finiranno nel dimenticatoio... Purtroppo lo stesso vale anche per i buoni: privi di mordente, un po' contraddittori, sono tutto e il contrario di tutto.
Ci sono anche dei pregi, nelle scelte dell'autore. Innanzitutto quello di essersi cimentato in un genere in cui gli italiani sono ancora ai primi passi, a livello di pubblicazioni "serie". Spero che Anelli sia un apripista. Anzi, gli auguro di migliorarsi, di insistere su questo genere e di produrre un'opera seconda di gran lunga migliore di questa. Secondo: l'autore ha comunque uno stile adatto a un thriller "veloce" come questo, riuscendo a dettare i giusti ritmi e non perdendosi per strada in inutili sotto-trame, come invece amano fare certi affermati scrittori di questo genere, che poi producono tomi di 600 e passa pagine. Terza cosa positiva, l'idea dell' arma genetica (le locuste del titolo) usate per fini bellici è succosa e gradevole, specialmente per chi, come me, apprezza un certo tipo di cinema fanta-horror solitamente detto di serie B, ma non per questo privo di fascino... anzi!
In sostanza devo bocciare il romanzo, ma spero di averlo fatto senza offendere nessuno...
Voto: 4.5