"Avevi ragione" mormora Mike. "E' diverso dalle altre volte."
Harvey termina di stringere l'ultimo nodo e si alza, muovendo un passo indietro per osservare.
A una prima occhiata Mike sembra rilassato, sembra semplicemente seduto, nella posizione più comoda e noncurante che gli sia riuscito di trovare. Le corde sono bianche, questa volta, e se non si guarda attentamente scompaiono quasi sotto l'orlo dei pantaloni e il polsino appena sollevato della camicia. I giri sono regolari, i nodi più nascosti possibile. Nonostante sia passato del tempo dall'ultima volta che ha legato qualcuno, è un buon lavoro.
"Colore?" domanda, quasi di riflesso. "Verde."
Si avvicina di nuovo, con tutta la calma possibile, e Mike si tende impercettibilmente verso di lui, nella ricerca inconscia di un contatto, di una rassicurazione, di una risposta che non ha ancora avuto. Harvey lo sfiora dolcemente sotto il mento, lungo la linea della mandibola, e lo sente inspirare e poi espirare. "Diverso in che modo?"
Mike chiude gli occhi e si inumidisce le labbra, quasi ad assaporare le sensazioni che prova sulla punta della lingua, per non lasciarsene sfuggire neanche una. "Non lo so" ammette alla fine, riaprendoli per guardarlo. "In - ogni modo."
Harvey sorride leggermente, e la presa sul suo viso si fa più salda, la bocca più vicina; appoggia un ginocchio sulla sedia, nello spazio che le gambe spalancate di Mike lasciano libero, facendolo sussultare appena, e poi si china su di lui. Gli cerca le labbra senza baciarle davvero, si lascia baciare solo per ritrarsi, ridendo piano quando lo sente gemere di frustrazione. Gli morde il mento mentre allenta il nodo della cravatta e lo scioglie, mentre ne afferra un'estremità e la tira pigramente, fino a lasciarla scivolare a terra. Gli concede un bacio più profondo, uno soltanto, mentre apre il primo bottone della camicia.
"Prova a muoverti" gli ordina piano, e Mike quasi singhiozza contro la sua bocca, completamente teso, ora, i polsi che fremono tra la corda e il legno dello schienale, le caviglie che provano a spingere verso l'interno, in un tentativo impossibile di serrarsi dietro la sua schiena. "In che modo?" ripete. Mike deglutisce piano. "La corda" decide alla fine, chiudendo di nuovo gli occhi. "E' più -" esita, cercando le parole. "Lo rende più reale." Harvey annuisce, soddisfatto, e gli lascia un bacio veloce sulle labbra prima di sollevarsi e fare il giro alle sue spalle. Appoggia le mani in cima allo schienale e si china di nuovo con la bocca accanto al suo orecchio. "Ora rendiamolo più interessante."
La mascherina è liscia, di cuoio nero. Gliela lascia scivolare piano davanti agli occhi, per dargli il tempo di comprendere, prima di allacciargliela dietro la nuca. Mike inspira di nuovo, così forte che Harvey può sentirlo chiaramente, e poi espira.
Harvey si acciglia. "Colore?" domanda di nuovo. "Verde." "Ne sei sicuro?" "Ho solo -" Mike si morde le labbra. "Ho solo bisogno di abituarmi." "Questo è un giallo, non un verde." "Chiedo scusa."
Harvey sposta le mani fino alle sue spalle, e poi le lascia scivolare lungo le braccia, fino a sfiorare le corde con le dita, fino a sfiorare le dita di Mike con le sue. Gli posa un bacio tra i capelli e lo sente prendere un altro respiro, cominciando a rilassarsi.
I DIDN'T EXPECT TO FIND MARVEY HERE < PERCHE' AVREI DOVUTO POSTARLA ALTROVE COME LE PERSONE NORMALI MA MANCAVANO /LETTERALMENTE/ DUE MINUTI E DEF WAS LIKE 'POSTA DOVE TI PARE BASTA CHE POSTI RUN RUN RUN' e così. #whoops
Harvey termina di stringere l'ultimo nodo e si alza, muovendo un passo indietro per osservare.
A una prima occhiata Mike sembra rilassato, sembra semplicemente seduto, nella posizione più comoda e noncurante che gli sia riuscito di trovare. Le corde sono bianche, questa volta, e se non si guarda attentamente scompaiono quasi sotto l'orlo dei pantaloni e il polsino appena sollevato della camicia. I giri sono regolari, i nodi più nascosti possibile. Nonostante sia passato del tempo dall'ultima volta che ha legato qualcuno, è un buon lavoro.
"Colore?" domanda, quasi di riflesso.
"Verde."
Si avvicina di nuovo, con tutta la calma possibile, e Mike si tende impercettibilmente verso di lui, nella ricerca inconscia di un contatto, di una rassicurazione, di una risposta che non ha ancora avuto. Harvey lo sfiora dolcemente sotto il mento, lungo la linea della mandibola, e lo sente inspirare e poi espirare. "Diverso in che modo?"
Mike chiude gli occhi e si inumidisce le labbra, quasi ad assaporare le sensazioni che prova sulla punta della lingua, per non lasciarsene sfuggire neanche una. "Non lo so" ammette alla fine, riaprendoli per guardarlo. "In - ogni modo."
Harvey sorride leggermente, e la presa sul suo viso si fa più salda, la bocca più vicina; appoggia un ginocchio sulla sedia, nello spazio che le gambe spalancate di Mike lasciano libero, facendolo sussultare appena, e poi si china su di lui. Gli cerca le labbra senza baciarle davvero, si lascia baciare solo per ritrarsi, ridendo piano quando lo sente gemere di frustrazione. Gli morde il mento mentre allenta il nodo della cravatta e lo scioglie, mentre ne afferra un'estremità e la tira pigramente, fino a lasciarla scivolare a terra. Gli concede un bacio più profondo, uno soltanto, mentre apre il primo bottone della camicia.
"Prova a muoverti" gli ordina piano, e Mike quasi singhiozza contro la sua bocca, completamente teso, ora, i polsi che fremono tra la corda e il legno dello schienale, le caviglie che provano a spingere verso l'interno, in un tentativo impossibile di serrarsi dietro la sua schiena. "In che modo?" ripete.
Mike deglutisce piano. "La corda" decide alla fine, chiudendo di nuovo gli occhi. "E' più -" esita, cercando le parole. "Lo rende più reale."
Harvey annuisce, soddisfatto, e gli lascia un bacio veloce sulle labbra prima di sollevarsi e fare il giro alle sue spalle. Appoggia le mani in cima allo schienale e si china di nuovo con la bocca accanto al suo orecchio. "Ora rendiamolo più interessante."
La mascherina è liscia, di cuoio nero. Gliela lascia scivolare piano davanti agli occhi, per dargli il tempo di comprendere, prima di allacciargliela dietro la nuca. Mike inspira di nuovo, così forte che Harvey può sentirlo chiaramente, e poi espira.
Harvey si acciglia. "Colore?" domanda di nuovo.
"Verde."
"Ne sei sicuro?"
"Ho solo -" Mike si morde le labbra. "Ho solo bisogno di abituarmi."
"Questo è un giallo, non un verde."
"Chiedo scusa."
Harvey sposta le mani fino alle sue spalle, e poi le lascia scivolare lungo le braccia, fino a sfiorare le corde con le dita, fino a sfiorare le dita di Mike con le sue. Gli posa un bacio tra i capelli e lo sente prendere un altro respiro, cominciando a rilassarsi.
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;A; è perfezione
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