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WHATEVER (roleplay) mrbalkanophile November 14 2014, 18:53:08 UTC
L'onda verdazzurra che si ergeva alta sopra il gruppo mantenne la propria minacciosità per un ultimo istante, poi si afflosciò di colpo, sommergendo lo scudo alzato da Aleksandar e poi sprofondando per sempre negli abissi da cui era sorta.

"Be', poteva andare peggio", commentò Sam, sistemandosi nuovamente le ciocche ribelli di capelli dietro le orecchie. Lo sciamano la guardò, fremendo ancora una volta per la sua divisa giallo canarino, e a quella sola occhiata la ragazza tacque e si ritrasse, tremebonda.

"Certo che poteva andare peggio. Potevamo essere morti." Aleksandar colpì il terreno melmoso con la punta del suo bastone, contenendo a fatica l'irritazione. "Ho combattuto molte battaglie... anche troppe. Molte più di te, a quanto mi è dato di capire. E tuttavia non mi ero mai imbattuto in un avversario completamente... liquido." Accennò un inchino verso l'altra ragazza del gruppo. "Non sono mai stato così contento di avere a che fare con una Strega, miss Vivian. Di solito preferisco il conforto di compagni dal solido acciaio, ma la sua conoscenza della scuola del Vento è inestimabile. Raramente ho trovato maghi così dotati."

Vivian si schermì, lusingata. "La nostra forza è l'esserci ritrovati insieme," disse, abbracciando con lo sguardo i due Arcieri, esausti per il continuo scagliare frecce, le dita annerite di fuliggine. "Dei dardi qualsiasi avrebbero attraversato il Guardiano come... acqua. Caricarli elettricamente è stato solo una naturale conseguenza: ha permesso a loro di essere efficaci, e a me di risparmiare energia."

"Quindi, poteva andare peggio!" esclamò Sam, trionfante, fronteggiando l'uomo incappucciato con entrambe le mani sui fianchi. Aleksandar scoccò l'ennesimo sguardo irritato alla Sentinella, ma Faust prevenne l'ennesimo litigio con il suo fare conciliante. "Be', che potesse andar peggio o meno, non ha più importanza! Direi che è ora di esplorare questa maledetta grotta."

"Per trovare tesori?"

Faust sorrise a Vivian, ma scosse la testa, e battè la mano sul proprio ventre. "Per trovare qualcosa da mangiare. Abbiamo lasciato la Taverna una settimana fa, e mi sono stancato di razionare il cibo. Sapete che a casa mia basta..."

"... schioccare le dita e arrivano camerieri e serve con vassoi di cibo," ripeterono stancamente in coro gli altri tre. "Sì, sì, ho presente," aggiunse Aleksandar, "l'ho sentito dire molte volte, e tutto negli ultimi sette giorni. Stvar!" Subito una calda luce bianca, proveniente da un punto del soffitto di quell'antro che precedentemente era rivestito di oscurità, scese a ricoprire l'intero ambiente; l'acqua, prima melmosa e viscida quando ancora combattevano contro il guardiano della pozza, appariva limpida come la più pura delle sorgenti, e si potevano scorgere piccoli pesci guizzare in superficie. "Non durerà molto, e non so quanto ci servirà per esplorare tutta la grotta: sembra piuttosto grande. Dovrei riuscire a tenere attiva la magia per una mezz'ora al massimo."

"Benissimo, mastro Aleks; non trovo particolarmente saggio dividersi, ma un'esplorazione a coppie mi sembra opportuna. Sam, vieni con me?" ammiccò Faust; la ragazza sembrava per qualche motivo scontenta - tutto il gruppo aveva notato che tendeva a restare vicino allo Sciamano ad ogni occasione, sebbene non avesse dimostrato fino a quel momento attrazione bensì una vaga ammirazione - ma non osò dire di no all'affascinante arciere, così fu Vivian ad accompagnare Aleksandar sul lato destro. "Se tra un quarto d'ora non avremo trovato niente, infilzeremo un paio dei pesci più grandi con le nostre frecce."

"Lo ritenete possibile?" chiese Aleksandar. "Gli oggetti scagliati contro una superficie solida..."

"... tendono a deviare la loro traiettoria di una certa angolazione."

Faust rise alla timida osservazione di Sam, e aggiunse per lei, "È giovane, ma ha studiato all'accademia delle Lande come me, e dubito che gli insegnanti siano peggiorati nello spirito o nella conoscenza negli anni."

Aleksandar scrollò le spalle. "Molto bene. Chi sono io per contestare l'arte degli Arcieri? Siate prudenti e chiamateci in aiuto se vedete qualcosa di strano."

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Re: WHATEVER (roleplay) mrbalkanophile November 14 2014, 19:15:43 UTC
"Lo stesso vale per voi!" rispose Faust, e si allontanò con la sua compagna di qualche decina di metri. Vivian prese a esplorare con interesse le pareti della grotta, sfogliando febbrilmente il suo libro e cercando nicchie e scomparti segreti nel pavimento e nelle mura con incantesimi di ricerca, mentre Aleksandar la sorvegliava, studiando l'ambiente davanti a sé e visitando corridoi ciechi e piccoli anfratti. D'un trattò, notò una sporgenza nella parete, e dopo pochi istanti la luce bluastra generata dalla magia di Vivian illuminò quella stessa forma sospetta.

"Qualcosa di interessante c'è, dopotutto. Su cosa avevi tarato il tuo incantesimo di ricerca?"

Vivian sorrise furba. "Metalli preziosi." Con un grido, sprigionò una potente scarica elettrica dal suo anello, che fece saltare frammenti di roccia più o meno grandi nel raggio di alcune spanne. Dopo poco, i passi trafelati dei due Arcieri accompagnarono l'ultima eco dell'esplosione.

"Siamo sotto attacco?" strillò Sam, una freccia già incoccata nel proprio arco e una seconda già sfoderata dalla propria faretra e appoggiata sopra l'orecchio. Aleksandar scosse la testa, disperdendo il fumo con un gesto del suo bastone, e Sam aggiunse, "meno male. Sono già stanca di combattere."

Aleksandar sospirò, lasciando che fosse Vivian a disperdere i detriti e a esplorare l'anfratto. "Potremmo essere appena all'inizio. Non ho idea di quali prove abbia in serbo questo sotterraneo per noi... i Grandi Maghi hanno trovato un grande potere, non c'è dubbio; ma il loro prezzo per ottenerlo dev'essere stato grande, o così le leggende dicono, perché per molto tempo non si è sentito parlare di loro, e sono più leggende che divinità protettrici." Aleksandar scostò la ciocca di capelli color acquamarina dagli occhi di Sam. "Hai il diritto di avere timore di questo sotterraneo, perché essi sono stati gli unici a superarlo nei secoli. E hai il diritto di tornare indietro: non moriremo perché ci ritroviamo in tre, anziché in quattro."

"Grazie per avermi detto ancora una volta che sono inutile," sbuffò.

"Al contrario: ogni vita è preziosa, soprattutto la tua. Fuori da qui, saresti certamente in salvo da quasi qualunque pericolo."

"E grazie per avermi trattato ancora una volta da bambina!" strillò. "Ho diciannove anni, sai! E scaglio frecce da quando ne avevo cinque e mia madre ha sgrossato per me il mio primo arco, per imparare a difendermi!"

"Conosco la vita sacrificata delle Sentinelle. Ho avuto una compagna tra loro, molto tempo fa."

"Lo so. Cioè, lo immagino," disse Sam. Aleksandar corrugò la fronte, ma un "Ehi!" di Vivian e un fischio ammirato di Faust lo costrinsero a concentrarsi nuovamente sull'esplorazione dell'anfratto segreto. Con un'imprecazione, si rese conto che la magia che illuminava la grotta cominciava a far sentire i propri effetti: non avrebbe potuto tenerla attiva ancora per molto: cinque, forse dieci minuti, e il velo di sudore che già gli imperlava la fronte sarebbe diventato un rivolo inarrestabile, l'indolenzimento dei muscoli dolore puro. "Sbrighiamoci", disse. "Cosa avete trovato?"

"Ebbene, miei cari amici," disse Faust, reggendo un grosso baule, "se questo non è il ritrovamento più eccezionale da che ho deciso di andare all'avventura." Fece scattare il lucchetto con la punta di una freccia - nessun dubbio che fosse già aperto, e che l'Arciere e la Strega ne conoscessero già il contenuto - e, con grande sorpresa degli altri due, rivelò una cotta di maglia di squisita fattura: alla luce magica che la illuminava, mostrava l'abilità del suo artigiano, perché gli anelli che la componevano erano minuscoli e fitti, e non sembravano essere stati ribattuti per essere uniti tra loro. Quando Aleksandar ne sollevò un lembo, ne constatò la sorprendente leggerezza.

"Sembra una cotta adatta a uno di voi," commentò lo Sciamano, lasciandola ricadere nel baule, e affievolendo la potenza della luce fino a poter vedere in viso gli altri tre, ignorando il resto della grotta. "È leggera e flessibile, e scommetto che è fitta il tanto che basta da fermare sia le frecce che le lame."

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Re: WHATEVER (roleplay) mrbalkanophile November 14 2014, 19:33:18 UTC
"Quasi tutte le deduzioni esatte. È una cotta stupenda. Purtroppo è stata creata per persone più piccole di me," sorrise Faust. "Il che ci lascia due opzioni: sono certo che Vivian non è interessata all'articolo..."

"So proteggermi benissimo anche senza quella ferraglia, per quanto splendida e luminescente possa essere," lo interruppe Vivian, e la indicò con rispetto. "Ha una splendida aura, sarà stata imbevuta di magia difensiva da chi l'ha forgiata."

"... pertanto, a meno di non volerla conservare per ricavarci un po' di denaro, direi che è destinata a Sam." Ma la Sentinella arricciò il naso e si scostò di un passo, come se non volesse neppure toccarla. Faust aggrottò le sopracciglia. "Cosa c'è, dolcezza?"

"Non mi sognerei di mettermi quella cosa per niente al mondo. A parte che anch'io so difendermi benissimo da sola..."

"Questo è tutto da vedere," bofonchiò Aleksandar. Sam finse di non sentirlo.

"... ma è viola, cielo benedetto. Viola. Non ho intenzione di indossare un colore che in città è riservato alle prostitute e alle nobildonne. Non sono né l'una e né l'altra cosa."

Un momento di silenzio accolse quelle parole. Poi fu Aleksandar a parlare. "Cosa te ne--" iniziò, ma Vivian lo interruppe.

"Sam, cara, non è viola, è di una stupenda tonalità blu-violetta. Non è una luminosità ametista o malva, o un rosso sangria oppure, orrore, una sfumatura di eliotropo o di lavanda. È effettivamente indaco. Con il giallo della tua divisa starebbe divinamente, perché il viola assorbe sia la luce rossa che quella blu, che sono opposte a quella del giallo." Aleksandar aprì la bocca per replicare, frustrato di fronte a quella che gli sembrava una insopprimibile sequela di sciocchezze, ma Vivian si voltò discretamente verso di lui, inarcò entrambe le sopracciglia e contrasse le labbra, e lo Sciamano non disse più nulla. "Vuoi provare almeno come ti sta?"

"Non si può tingere di giallo?" esclamò lamentosa Sam. "O di arancione? Sono disposta ad arrivare al rosa, se proprio... questo viola è orribile."

"Indaco, cara. Indaco. Vedi, se anche ci fosse un modo per alterare la luminescenza degli incantesimi di protezione, non sono sicura di poterli alterare e lasciarne intatte le qualità. Potresti indossarla e ritrovarti con due teste, o senza braccia, o con l'insensata voglia di cantare le melodie tradizionali del nord Calafrica. E poi, sospetto che anche gli anelli siano dotati di qualche pigmento che li rende color indaco. Suvvia, indossala."

Aleksandar ammirò lo sforzo di persuasione di Vivian: sapeva che la ragazza era impiegata in una bottega sartoriale in città, e che si dilettava con l'uncinetto per realizzare preziose merlettature, ma convincere l'elemento più riottoso del gruppo a rinunciare al total yellow della sua mise era degno della più esperta delle negozianti - se non altro perché il giallo rendeva un po' troppo visibile la Sentinella anche nel buio più pesto. Tra sé, ma soltanto tra sé, si disse che quella cotta sembrava proprio viola.

"E io ho infilzato abbastanza pesci. Stasera arrosto!" esclamò Faust, reggendo nella faretra svuotata dalle frecce il suo prezioso bottino.

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Re: WHATEVER (roleplay) mrbalkanophile November 14 2014, 19:35:25 UTC
"Benissimo. Usciremo da qui solo riposati e rifocillati, visto che cibo e calore non ci mancano." Aleksandar scoccò un'altra occhiata a Sam, ora rivestita della sua armatura e circonfusa di un'aura viol-- indaco, ma non disse nulla.

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Re: WHATEVER (roleplay) shariaruna November 14 2014, 22:39:50 UTC
Le alghe che incrostavano le umide pareti della grotta emanavano - sorprendentemente - un profumo dolciastro e per nulla spiacevole, che ben si mescolava all'odore del pesce arrostito sul fuoco, e riusciva perfino ad attenuare un poco quel sapore salmastro di mare che aveva ormai impregnato i loro vestiti e le loro persone.

Il fuocherello del loro bivacco oscillava in modo piuttosto vistoso, creando giochi di ombre tutt'intorno al cerchio di luce che li racchiudeva, ma sembrava ancora perfettamente in grado di resistere ai venti tiepidi della notte (con un piccolo aiuto dello Sciamano, probabilmente) e dopo avergli lanciato un ultimo sguardo semi-distratto, Vivian tornò a concentrarsi sul libro che teneva aperto sulle ginocchia.

Mormorò di nuovo le parole dell'incantesimo, poi raccolse un'altra manciata di sabbia e pietre dal terreno scuro e la lanciò ancora una volta nel fuoco. Chiuse gli occhi per un paio di secondi, poi li riaprì di scatto e concentrò tutta la sua attenzione sul cuore centrale della fiamma, sperando in un responso diverso, o perlomeno un po' più comprensibile. Ma il fuoco non ne voleva sapere di collaborare quella notte.

Mentre meditava sull'utilità di ritentare o meno per l'ennesima volta, un'esclamazione soffocata distrasse la Strega dai suoi pensieri, e un attimo dopo aver identificato la fonte del rumore, essa le si sedette pesantemente accanto, sbuffando e massaggiandosi una caviglia con le mani.

"Sono venuto a darvi il cambio", annunciò l'Arciere. "Questo posto è pieno di trappole. Continuo ad incespicare non appena provo a muovermi", si lamentò poi.

"Continuavate ad incespicare anche fuori, nella foresta", ribatté Vivian con un mezzo sorriso. "Forse dovreste semplicemente stare più attento a dove mettete i piedi"

"E voi dovreste smetterla di lanciare sabbia nel fuoco, Miss. Se si spegne durante il mio turno di guardia mi toccherà svegliare lo Sciamano, e ho l'impressione che potrebbe prenderla male", rispose Faust.

"Non la lanciavo certo per gioco", si irritò Vivian, arrossendo appena. "Tentavo un incantesimo di divinazione. Questo luogo è impregnato di magia antica, quindi pensavo che gli spiriti elementali sarebbero stati propensi a rivelare qualche segreto. Ma finora non ho avuto molta fortuna"

"Pensavo che la Vista fosse un dono raro tra le Streghe", commentò Faust, inarcando un sopracciglio.

"Lo è, infatti. E come potete vedere io ne sono quasi totalmente sprovvista", sospirò Vivian. "Mia nonna lo possedeva, però, e ha provato spesso ad insegnarmelo, ma i metodi tradizionali e più efficaci di solito prevedono sgozzamenti di animali domestici e intestini di vario genere. Non sono mai stata un'allieva entusiasta"

"Ew", concordò Faust, comprensivo. Poi scosse le spalle, palesemente disgustato all'idea.

Per qualche minuto rimasero in silenzio, tendendo l'orecchio ai rumori della notte, ma gli unici rumori udibili erano il crepitio del fuoco e i respiri lenti dei loro compagni addormentati.

Vivian si ravviò una ciocca di capelli, poi riprese il discorso come niente fosse.

"Riesco a vedere soltanto una cosa, ma non riesco a trovarle un senso", confessò cautamente.

"Di cosa si tratta?"

"Verde"

"Verde?"

"Già. Soltanto questo colore. Non ha una forma precisa, non è associato ad un odore o ad un sapore, non è un'aura né un incantesimo. Non ha senso", ripetè la Strega.

"Il nostro futuro è verde", le fece eco Faust. "Be', sempre meglio che nero", aggiunse un istante più tardi, sorridendo allegramente.

Vivian sorrise di rimando, ma senza troppa convinzione. Aveva un brutto presentimento al riguardo. Non brutto abbastanza da sgozzare il primo gatto a disposizione per accertarsi dei possibili pericoli (operazione il cui successo sarebbe comunque stato dubbio: il suo amore per i gatti interferiva non poco con le sue dote divinatorie, e le poche volte in cui era stata costretta ad eseguire il rituale finiva sempre per sentirsi troppo in colpa per prestare davvero attenzione agli avvertimenti nascosti nelle viscere delle sue povere vittime) ma quasi.

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Re: WHATEVER (roleplay) shariaruna November 14 2014, 22:40:56 UTC

"Andate a dormire, Miss Vivian", le consiglió Faust con gentilezza, notando il suo turbamento. "Se vedo avvicinarsi qualcosa di verde vi sveglierò immediatamente. Potete fidarvi di me, gli Arcieri hanno un'ottima vista, sono sicura che ne siete al corrente"

"Certo, è una conoscenza comune", concordò la Strega, senza capire perché l'altro le avesse fatto l'occhiolino nel dirlo. Improvvisamente si sentì a disagio, quindi si decise finalmente ad alzarsi e a lasciare il posto di guardia al compagno.

"Buonanotte, messer Faust", mormorò velocemente, e prima che l'altro potesse ricambiare il saluto si era già allontanata verso il mucchio di coperte che fungevano da giaciglio improvvisato.

Una volta rannicchiata il più comodamente possibile sul terreno duro, e nonostante le proprie cupe previsioni di una notte insonne, Vivian si addormentò quasi subito, seguita immediatamente da quella strana ombra verde che si ostinó a voler popolare i suoi sogni, agitandoli non poco.

Nel silenzio delle poche ore precedenti all'alba, l'Arciere, ora con un'espressione più cupa sul viso, continuó a vegliare.

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Re: WHATEVER (roleplay) lisachanoando November 14 2014, 22:40:39 UTC
XDDDD Amo possentemente sia Faust che Vivian e shippo in maniera discreta ma insistente Aleksandar con Sam. Fuck yeah.

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Re: WHATEVER (roleplay) misako93 November 14 2014, 23:11:50 UTC
*si unisce allo shipping party* Also io sto volendo un sacco bene a Sam x°

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