Ci siamo, ragazzi! La Notte Bianca Referendaria parte adesso, e si concluderà fra una trentina di ore, alle 15.00 precise di lunedì. E... ricordate che vi abbiamo promesso qualcosa di particolare dedicato al voto? Ebbene, se andrete a votare (se? Andate a votare!) e riuscirete a scansionare la vostra tessera elettorale/farle una foto/screencapparla
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Alberto alza gli occhi al cielo, affondando il viso nelle braccia incrociate e lasciandosi sprofondare nella poltrona di chintz fino a sentire una molla premergli nella schiena. Si lascia sfuggire uno sbuffo fin troppo plateale, che si perde nell'“Ohmmmm” della loro professoressa e nella risata per niente trattenuta di Stevan.
«Io me lo bevo, questo tè,» si lamenta, allungando la mano a prendere la tazza con aria minacciosa, e Stevan gli dà un delicato colpetto sulle dita «e poi sciacquo i fondi nell'acqua che Hagrid usa per lavare le tarantole.»
«Eddai, prova almeno a divertirti.» ridacchia, stringendogli le dita per impedirgli di attentare di nuovo al loro compito di Divinazione «Non ho voglia di farmi togliere altri punti da questa pazza invasata solamente perché tu non hai voglia di fingerti interessato.»
«Non è colpa mia se non vedo nulla nel mio Occhio» borbotta lui, evidentemente seccato, togliendosi una foglia di tè dalla manica con aria infastidita «e se penso che preferirei Pozioni, a questa ( ... )
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"Sono simboli d'amore, entrambi." *piange arcobaleni e coriandoli*
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Stupido ottuso Grifondoro arrogante con la fortuna di avere una maledetta Firebolt. Claudio non è un ragazzo per natura invidioso, figuriamoci poi se si abbasserebbe mai ad essere invidioso di Marco Borriello, la piaga umana, ma, Merlino, come giocatore di Quidditch proprio non può non farsi prudere le mani e praticamente sbrodolare d’amore ogni volta che pensa alle forme perfette di una Firebolt, ai sottilissimi rami della più pregiata saggina d’Inghilterra, attentamente calibrati per la migliore prestazione in volo che si possa immaginare, e poi alla sensibilità impensabile degli incantesimi di controllo, per cui è come se la guidassi col pensiero, e prima ancora di rendersene conto Claudio è a terra, a un mezzo metro di distanza di sicurezza da Marco, che sogghigna, e impiega meno di un attimo a buttarglisi addosso e schienarlo sul prato, ridendo e tempestandogli i fianchi di solletico ( ... )
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