[Glee] Blaine/OMC; Kurt/Blaine; PG 13 1/2chibi_saru11May 1 2011, 00:57:34 UTC
Quando Kurt gli aveva detto che era finita (ma aveva cercato di dirglielo nel miglior modo possibile, davvero), Blaine non era stato okay (Blaine ne era stato devastato) però aveva annuito e aveva cercato di fare sentire Kurt il meno in colpa possibile. Perché Blaine era un maledetto bravo ragazzo. Un maledetto bravo ragazzo senza spina dorsale e che amava Kurt ancora troppo. Non aveva pianto, non per i primi tre giorni, perché non riusciva ancora a capire (a volte faceva il numero di Kurt e si fermava giusto in tempo, ma sempre e comunque troppo tardi) e dopo essere stati quattro anni con una persona era… era strana l’idea di essere di nuovo solo. Blaine era devastato, sì, e Kurt Hummel non l’avrebbe mai saputo perché Blaine aveva una dignità, anche se non aveva una spina dorsale e tanto sarebbe bastato. Si era buttato nello studio, nel lavoro, nel college e per due anni non aveva frequentato nessuno, solo cose di una sera (due o tre a volte, ma mai di più) e dopotutto era quello che gli serviva, una boccata d’aria fresca, un po’ di divertimento dopo una relazione che era stata come una miccia imbevuta di benzina e si era accesa troppo presto e consumata troppo in fretta. Poi aveva incontrato Micheal - e l’aveva odiato, l’aveva odiato così tanto perché era un maledetto arrogante, so-tutto-io e beh… e quindi se n’era tenuto alla larga e Micheal aveva cominciato a seguirlo, a regalargli rose (come se Blaine fosse una donna, per favore), a comprargli il suo caffè preferito e portarglielo in libreria prima di un esame particolarmente stressante, a invitarlo fuori a cena, senza sosta. E in un modo o in un altro si erano ritrovati a baciarsi contro uno degli scaffali della libreria e Blaine non si era sentito mai così vivo in quegli ultimi tre anni e Dio. E non era amore, non all’inizio, non da subito (non come con Kurt una parte della sua mente aveva detto), ma forse era meglio così. Avevano iniziato piano, ed erano cresciuti assieme. Non si erano buttati nella questione senza guardare, si erano studiati, avevano imparato a capire i loro spazi, si erano abituati alla presenza dell’altro e avevano capito dove volevano andare, cosa volevano fare. E Blaine era felice, davvero. Un anno dopo, con le chiavi dell’appartamento di Micheal in mano, Blaine era felice. E ovviamente in quel preciso istante, mentre aspettava il suo caffè, il mondo gli aveva gettato Kurt Hummel tra le braccia (no, cioè, a dire il vero l’aveva solo fatto entrare nello stesso caffè ma…). Blaine sarebbe dovuto andare via, correre il più velocemente possibile via di là perché quello era Kurt e Blaine… Blaine non era nemmeno certo di avere smesso di amarlo dopo sette anni e Kurt aveva smesso di amarlo dopo quattro e beh, era un poco imbarazzante. Solo che era rimasto fermo (pietrificato, davvero) e Kurt si era avvicinato, gli aveva parlato, aveva riso, aveva chiesto “Come stai?” e “Dove studi?” e “Ancora lo stesso caffè del liceo?” e Blaine aveva risposto “Bene” e “Sempre alla stessa università” e “A quanto pare” anche se avrebbe voluto dire “Male” e “Che t’interessa?” e “Non riesco a farmi smettere di piacere le cose facilmente”. E Kurt lo aveva invitato a mangiare assieme ed era una brutta idea, una bruttissima idea e Blaine aveva detto sì.
[Glee] Blaine/OMC; Kurt/Blaine; PG 13 2/2chibi_saru11May 1 2011, 00:59:43 UTC
Erano andati in un ristorante francese tre isolati più avanti ed era stato come essere tornato alla Dalton, come essere di nuovo a casa dopo anni ed anni ed era pericoloso ed intossicante e Blaine non era certo di volerlo, ma non pensava di poterne fare a meno. Erano rimasti a parlare fino alle quattro e poi erano usciti e Blaine aveva cercato di dire “Devo andare,” perché doveva e Michael gli aveva già mandato tre messaggi, ma Kurt era arrossito leggermente (e Blaine aveva sempre amato quel rossore) e gli aveva chiesto se, magari, sarebbero potuti stare assieme un altro po’. E Blaine aveva in tasca la chiave dell’appartamento di un altro ragazzo e avrebbe voluto urlarlo a Kurt, dirgli che lui non era più disponibile, che non poteva… non dopo che l’aveva gettato via a quel modo e… disse sì, un’altra volta. Andarono in un parco e si sedettero in una delle tante panchine e parlarono ancora - come se dovessero raccontarsi la loro intera esistenza. E Blaine non menzionò Michael nemmeno una volta. Quando Kurt gli disse “Blaine… io…” sapeva già cosa stava per dire, come aveva saputo, tre anni prima, che stava per essere lasciato. Ora Kurt gli avrebbe chiesto di andare a casa con lui, di bere un po’ di vino assieme. Di riprovarci. Il pensiero lo spaventò oltre ogni dire e quella rabbia che non era riuscito a provare tre anni prima ora si accese in un sol colpo. Perché voleva rispondere sì, sì a tutto, sì per sempre, ma Kurt… Kurt l’aveva ferito ed era normale, certo, ma era anche troppo. E non avrebbe resistito ad un altro rifiuto, non avrebbe retto. E c’era Michael, sarebbe potuto tornare da lui, sarebbe stato così facile. “Tu mi hai ferito, Kurt,” gli disse, perché era vero, non c’era nulla di più vero in tutta la sua vita “e un’altra volta… io non…” e Kurt capiva, poteva vederlo nei suoi occhi che capiva. “Non potevo… era un periodo complicato e… ma non ho mai smesso di amarti,” bugia. O forse no. O forse sì. Aveva davvero importanza? L’aveva lasciato comunque “sarà diverso questa volta, te lo giuro,” e Blaine voleva credergli con tutto sé stesso. Quindi Blaine disse di nuovo sì.
La mia parte angst (che fa ridere perché sembro SOLO angst, ma giuro che c'è anche dell'altro. No. Sul serio! XDDD) avrebbe voluto che Blaine dicesse di no alla fine :3 Il fatto che gli abbia detto di sì mi distrugge, in realtà /o\ ma lo capisco /o\ E questo commento non ha senso, ma è splendida ;O; Grazie per averla scritta, sul serio ;O; *l'abbraccia* (e facciamo che anche questo commento ce lo facciamo bastare? Sono le 3.06, che pretendiamo? XDDD) <3
Scusa Blaine, ma ho un debole per le relazioni distruttive quindi per quanto ti ritenga idiota ad aver rinunciato a Michael sono pure contenta che tu sia tornato con Kurt... Che magari ti ferirà di nuovo :P! Bella ç_ç
Non aveva pianto, non per i primi tre giorni, perché non riusciva ancora a capire (a volte faceva il numero di Kurt e si fermava giusto in tempo, ma sempre e comunque troppo tardi) e dopo essere stati quattro anni con una persona era… era strana l’idea di essere di nuovo solo.
Blaine era devastato, sì, e Kurt Hummel non l’avrebbe mai saputo perché Blaine aveva una dignità, anche se non aveva una spina dorsale e tanto sarebbe bastato.
Si era buttato nello studio, nel lavoro, nel college e per due anni non aveva frequentato nessuno, solo cose di una sera (due o tre a volte, ma mai di più) e dopotutto era quello che gli serviva, una boccata d’aria fresca, un po’ di divertimento dopo una relazione che era stata come una miccia imbevuta di benzina e si era accesa troppo presto e consumata troppo in fretta.
Poi aveva incontrato Micheal - e l’aveva odiato, l’aveva odiato così tanto perché era un maledetto arrogante, so-tutto-io e beh… e quindi se n’era tenuto alla larga e Micheal aveva cominciato a seguirlo, a regalargli rose (come se Blaine fosse una donna, per favore), a comprargli il suo caffè preferito e portarglielo in libreria prima di un esame particolarmente stressante, a invitarlo fuori a cena, senza sosta.
E in un modo o in un altro si erano ritrovati a baciarsi contro uno degli scaffali della libreria e Blaine non si era sentito mai così vivo in quegli ultimi tre anni e Dio.
E non era amore, non all’inizio, non da subito (non come con Kurt una parte della sua mente aveva detto), ma forse era meglio così. Avevano iniziato piano, ed erano cresciuti assieme.
Non si erano buttati nella questione senza guardare, si erano studiati, avevano imparato a capire i loro spazi, si erano abituati alla presenza dell’altro e avevano capito dove volevano andare, cosa volevano fare. E Blaine era felice, davvero. Un anno dopo, con le chiavi dell’appartamento di Micheal in mano, Blaine era felice.
E ovviamente in quel preciso istante, mentre aspettava il suo caffè, il mondo gli aveva gettato Kurt Hummel tra le braccia (no, cioè, a dire il vero l’aveva solo fatto entrare nello stesso caffè ma…). Blaine sarebbe dovuto andare via, correre il più velocemente possibile via di là perché quello era Kurt e Blaine… Blaine non era nemmeno certo di avere smesso di amarlo dopo sette anni e Kurt aveva smesso di amarlo dopo quattro e beh, era un poco imbarazzante.
Solo che era rimasto fermo (pietrificato, davvero) e Kurt si era avvicinato, gli aveva parlato, aveva riso, aveva chiesto “Come stai?” e “Dove studi?” e “Ancora lo stesso caffè del liceo?” e Blaine aveva risposto “Bene” e “Sempre alla stessa università” e “A quanto pare” anche se avrebbe voluto dire “Male” e “Che t’interessa?” e “Non riesco a farmi smettere di piacere le cose facilmente”.
E Kurt lo aveva invitato a mangiare assieme ed era una brutta idea, una bruttissima idea e Blaine aveva detto sì.
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Erano rimasti a parlare fino alle quattro e poi erano usciti e Blaine aveva cercato di dire “Devo andare,” perché doveva e Michael gli aveva già mandato tre messaggi, ma Kurt era arrossito leggermente (e Blaine aveva sempre amato quel rossore) e gli aveva chiesto se, magari, sarebbero potuti stare assieme un altro po’.
E Blaine aveva in tasca la chiave dell’appartamento di un altro ragazzo e avrebbe voluto urlarlo a Kurt, dirgli che lui non era più disponibile, che non poteva… non dopo che l’aveva gettato via a quel modo e… disse sì, un’altra volta.
Andarono in un parco e si sedettero in una delle tante panchine e parlarono ancora - come se dovessero raccontarsi la loro intera esistenza. E Blaine non menzionò Michael nemmeno una volta.
Quando Kurt gli disse “Blaine… io…” sapeva già cosa stava per dire, come aveva saputo, tre anni prima, che stava per essere lasciato. Ora Kurt gli avrebbe chiesto di andare a casa con lui, di bere un po’ di vino assieme. Di riprovarci.
Il pensiero lo spaventò oltre ogni dire e quella rabbia che non era riuscito a provare tre anni prima ora si accese in un sol colpo.
Perché voleva rispondere sì, sì a tutto, sì per sempre, ma Kurt… Kurt l’aveva ferito ed era normale, certo, ma era anche troppo. E non avrebbe resistito ad un altro rifiuto, non avrebbe retto.
E c’era Michael, sarebbe potuto tornare da lui, sarebbe stato così facile.
“Tu mi hai ferito, Kurt,” gli disse, perché era vero, non c’era nulla di più vero in tutta la sua vita “e un’altra volta… io non…” e Kurt capiva, poteva vederlo nei suoi occhi che capiva.
“Non potevo… era un periodo complicato e… ma non ho mai smesso di amarti,” bugia. O forse no. O forse sì. Aveva davvero importanza? L’aveva lasciato comunque “sarà diverso questa volta, te lo giuro,” e Blaine voleva credergli con tutto sé stesso.
Quindi Blaine disse di nuovo sì.
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Il fatto che gli abbia detto di sì mi distrugge, in realtà /o\ ma lo capisco /o\
E questo commento non ha senso, ma è splendida ;O; Grazie per averla scritta, sul serio ;O; *l'abbraccia* (e facciamo che anche questo commento ce lo facciamo bastare? Sono le 3.06, che pretendiamo? XDDD) <3
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Bella ç_ç
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