Re: [Supernatural] Castiel/Dean; Pg13; AUneera_pendragonMay 1 2011, 00:09:09 UTC
Seduto nella sala degli interrogatori, Dean si guardava intorno con un mix di entusiasmo e nervosismo che gli provocava seri problemi ai piedi. Continuava a battere per terra un ritmo ben noto, tratto da una canzone dei Led Zeppelin, attendendo che l’agente tornasse a farsi vivo. Di lì a poco, la porta si aprì ed entrò il tenente Colombo ringiovanito con un uomo calvo e dalla carnagione scura, il cui sguardo corrucciato creava sulla fronte una sottospecie di fossa delle Marianne. « Salve, qualcuno mi vuol dire che succede? Credevo di essere stato chiamato qui per una… » Le mani enormi del collega di Colombo sbatterono violentemente sul tavolo, tanto che Dean ebbe l’impressione di vederlo piegarsi sotto un simile attacco. « Sai bene perché sei qui. » « Per una sessione di autografi? » propose lo scrittore, alzando le mani per enfatizzare la sua confusione a riguardo. L’energumeno rotea gli occhi, prima di fare un passo indietro. L’altro poliziotto si sedette davanti a lui, giungendo le mani. Dean per un lungo momento ha il dubbio che si sia messo a pregare. « Constantine? » tenta, chinando il capo per cercare lo sguardo sfuggente di chi gli sta di fronte. « Detective Castiel. » chiarisce il poliziotto cattivo della situazione. Castiel inspira a fondo, prima di rivolgere le sue attenzioni allo scrittore: « Uriel, puoi andare. » « Sì, Uriel, vai a mangiare una ciambella ricoperta di allegra glassa al cioccolato e zuccherini. » rincarò Dean, incapace di trattenere il proprio divertimento. Entrambi i poliziotti lo fissarono a lungo, prima che Uriel uscisse dalla stanza.
« Salve, qualcuno mi vuol dire che succede? Credevo di essere stato chiamato qui per una… »
Le mani enormi del collega di Colombo sbatterono violentemente sul tavolo, tanto che Dean ebbe l’impressione di vederlo piegarsi sotto un simile attacco. « Sai bene perché sei qui. »
« Per una sessione di autografi? » propose lo scrittore, alzando le mani per enfatizzare la sua confusione a riguardo.
L’energumeno rotea gli occhi, prima di fare un passo indietro. L’altro poliziotto si sedette davanti a lui, giungendo le mani. Dean per un lungo momento ha il dubbio che si sia messo a pregare.
« Constantine? » tenta, chinando il capo per cercare lo sguardo sfuggente di chi gli sta di fronte.
« Detective Castiel. » chiarisce il poliziotto cattivo della situazione.
Castiel inspira a fondo, prima di rivolgere le sue attenzioni allo scrittore: « Uriel, puoi andare. »
« Sì, Uriel, vai a mangiare una ciambella ricoperta di allegra glassa al cioccolato e zuccherini. » rincarò Dean, incapace di trattenere il proprio divertimento.
Entrambi i poliziotti lo fissarono a lungo, prima che Uriel uscisse dalla stanza.
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