Il Sole illuminava quasi tutto il giardino dell’albergo, illuminando le foglie degli alberi con una luce dorata e facendo sembrare i fiori ancora più colorati. Era la classica mattinata calda che fa venire voglia di non fare niente se non sdraiarsi sull’erba umida e leggere un buon libro. Sfortunatamente per Relena, i suoi programmi erano diversi. In quel momento avrebbe dovuto essere nella propria limousine, a ricontrollare quello che sarebbe poi diventato il suo discorso. E, nonostante fosse praticamente pronta ormai da un quarto d’ora, era in uno spaventoso ritardo. Si scostò una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso, spostando lo sguardo dallo specchio a muro verso l’orologio che troneggiava sopra la cassettiera della camera, lanciò un’ultima occhiata alla sua immagine riflessa e si voltò per cercare la giacca.
Dorothy percorse camminò sulla moquette a passi leggeri. Quando non fu più distante di pochi passi le circondò le spalle con le braccia, appoggiando il viso contro i suoi capelli. Avevano lo stesso odore di quella giornata. Di primavera, una cosa calda e delicata che ti impedisce di concentrarti su qualsiasi cosa. -Devo andare, Dorothy. Pargan mi sta aspettando di sotto.- Relena scosse leggermente la testa, cercando di trasmettere con quelle parole una seccatura che in realtà non provava. -Ah-ah- mormorò Dorothy tra i denti, continuando a sorridere e slacciavano il primo bottone della camicia di seta che indossava Relena. Lei socchiuse gli occhi mentre un sospiro seccato le usciva dalla labbra; qualcosa che Dorothy interpretò come una via di mezzo tra un gemito di approvazione e un ‘non riesco a credere che tu non stia facendo quello che ti ho detto!’. -Sei bellissima- gli sussurrò così vicino all’orecchio che Relena riuscì a sentire il rumore del suo respiro. -Il rosa è proprio il tuo colore.- Relena si voltò solo quel tanto che bastava per sfiorare le sue labbra. Aveva davanti una giornata anche troppo lunga e l’ultima cosa che voleva fare era combattere anche contro Dorothy. E poi era inutile prendersi in giro e fare finta che non avesse voglia di dimenticarsi di ogni suo impegno e stendersi su quelle coperte morbide. Non poteva, ma era comunque tentata.
La camicetta color confetto ormai le pendeva mollemente lungo braccia quando Dorothy si abbassò leggermente, lasciandole un piccolo segno rosso sul collo e sfiorandole con le dita il ferretto del reggiseno. Relena le scostò i capelli dal viso e lasciò un bacio leggero sulla sua guancia. -Devo andare…- sussurrò, allontanando le mani di Dorothy che si stavano lentamente infilando sotto le sue mutandine. Si riabbottonò la camicia velocemente ed afferrò le cartelline che aveva impilato sul comodino del letto. Dorothy indietreggiò di qualche passo, sedendosi sulle coperte ed accavallando le gambe. -Ti aspetterò qui, Relena.- disse muovendo la testa e facendo ricadere i capelli biondi dietro la schiena. Lei esitò solo un istante, arrivata davanti alla porta, prima cominciare a camminare con un mezzo sorriso disegnata sulle labbra.
ASDFGHJKL No, ma la bellezza. ♥ Mi rendo conto ora di quanto merdoso fosse il prompt (lo so, potevo uscirmene con qualcosa di meglio XD) però tu lo hai reso benissimo, e io ti amo per questo. *_* Le ragazze sono bellissime e, se dovessi scegliere la mia frase preferita di tutta la fanfic quoterei assolutamente: "Lei socchiuse gli occhi mentre un sospiro seccato le usciva dalla labbra; qualcosa che Dorothy interpretò come una via di mezzo tra un gemito di approvazione e un ‘non riesco a credere che tu non stia facendo quello che ti ho detto!’." XDDD È COSI' da Relena che ci ho riso per mezzora! XD Bellissima, davvero. Complimenti amoraH! *_*
♥♥♥♥ LOL XD Nah, che merdoso, cioè almeno tu qualcosa hai promptato... Io e i prompt invece abbiamo una relazione complicata :/ (Okay, ammetto che è anche stata la mia parte preferita mentre scrivevo e che anche io ho riso mentre la pensavo XD) *sbacia back*
Era la classica mattinata calda che fa venire voglia di non fare niente se non sdraiarsi sull’erba umida e leggere un buon libro.
Sfortunatamente per Relena, i suoi programmi erano diversi. In quel momento avrebbe dovuto essere nella propria limousine, a ricontrollare quello che sarebbe poi diventato il suo discorso. E, nonostante fosse praticamente pronta ormai da un quarto d’ora, era in uno spaventoso ritardo.
Si scostò una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso, spostando lo sguardo dallo specchio a muro verso l’orologio che troneggiava sopra la cassettiera della camera, lanciò un’ultima occhiata alla sua immagine riflessa e si voltò per cercare la giacca.
Dorothy percorse camminò sulla moquette a passi leggeri. Quando non fu più distante di pochi passi le circondò le spalle con le braccia, appoggiando il viso contro i suoi capelli.
Avevano lo stesso odore di quella giornata. Di primavera, una cosa calda e delicata che ti impedisce di concentrarti su qualsiasi cosa.
-Devo andare, Dorothy. Pargan mi sta aspettando di sotto.- Relena scosse leggermente la testa, cercando di trasmettere con quelle parole una seccatura che in realtà non provava.
-Ah-ah- mormorò Dorothy tra i denti, continuando a sorridere e slacciavano il primo bottone della camicia di seta che indossava Relena.
Lei socchiuse gli occhi mentre un sospiro seccato le usciva dalla labbra; qualcosa che Dorothy interpretò come una via di mezzo tra un gemito di approvazione e un ‘non riesco a credere che tu non stia facendo quello che ti ho detto!’.
-Sei bellissima- gli sussurrò così vicino all’orecchio che Relena riuscì a sentire il rumore del suo respiro. -Il rosa è proprio il tuo colore.-
Relena si voltò solo quel tanto che bastava per sfiorare le sue labbra. Aveva davanti una giornata anche troppo lunga e l’ultima cosa che voleva fare era combattere anche contro Dorothy.
E poi era inutile prendersi in giro e fare finta che non avesse voglia di dimenticarsi di ogni suo impegno e stendersi su quelle coperte morbide.
Non poteva, ma era comunque tentata.
La camicetta color confetto ormai le pendeva mollemente lungo braccia quando Dorothy si abbassò leggermente, lasciandole un piccolo segno rosso sul collo e sfiorandole con le dita il ferretto del reggiseno.
Relena le scostò i capelli dal viso e lasciò un bacio leggero sulla sua guancia.
-Devo andare…- sussurrò, allontanando le mani di Dorothy che si stavano lentamente infilando sotto le sue mutandine.
Si riabbottonò la camicia velocemente ed afferrò le cartelline che aveva impilato sul comodino del letto.
Dorothy indietreggiò di qualche passo, sedendosi sulle coperte ed accavallando le gambe. -Ti aspetterò qui, Relena.- disse muovendo la testa e facendo ricadere i capelli biondi dietro la schiena.
Lei esitò solo un istante, arrivata davanti alla porta, prima cominciare a camminare con un mezzo sorriso disegnata sulle labbra.
Reply
No, ma la bellezza. ♥ Mi rendo conto ora di quanto merdoso fosse il prompt (lo so, potevo uscirmene con qualcosa di meglio XD) però tu lo hai reso benissimo, e io ti amo per questo. *_*
Le ragazze sono bellissime e, se dovessi scegliere la mia frase preferita di tutta la fanfic quoterei assolutamente:
"Lei socchiuse gli occhi mentre un sospiro seccato le usciva dalla labbra; qualcosa che Dorothy interpretò come una via di mezzo tra un gemito di approvazione e un ‘non riesco a credere che tu non stia facendo quello che ti ho detto!’."
XDDD È COSI' da Relena che ci ho riso per mezzora! XD
Bellissima, davvero. Complimenti amoraH! *_*
Reply
LOL XD
Nah, che merdoso, cioè almeno tu qualcosa hai promptato... Io e i prompt invece abbiamo una relazione complicata :/
(Okay, ammetto che è anche stata la mia parte preferita mentre scrivevo e che anche io ho riso mentre la pensavo XD)
*sbacia back*
Reply
Leave a comment