The American Dream: Capitolo 19

Mar 02, 2011 00:10

Buona sera a tutti! Eccoci arrivati alla fine di questa avventura. Molto felicemente annuncio che in questo capitolo verrà svelato tutto, ma non dispiacetevi per la fine...Inserirò ancora un capitolo che sarà l'epilogo, tanto per farvi vedere che fine faranno i nostri "eroi" (che palle voi direte! :D). Devo ammettere che arrivata a questo punto, sono un po' dispiaciuta di lasciare le mie creaturine e forse prima di iniziare un' altra storia seria, prenderò spunto da sims_addicted ed altri che si sono imbarcati in un metodo di narrazione originale e divertente, molto più spensierato, cioè quello che mi serve prima di impegnarmi di nuovo seriamente!!!!
E ora l'ultimo capitolo!!





image Click to view



' Kaede è mia madre'
Nessuno aveva detto più niente dopo quelle parole. Un silenzio pieno di tensione era calato sulla stanza. Elly era stupita, Rose e Charly confuse.
Fu Brian a spezzare quel silenzio, continuando con il suo racconto.
“Mio padre è un medico, ha sempre amato il suo lavoro e spesso si è assentato da casa per andare a lavorare in posti poveri o semplicemente in posti nuovi per apprendere nuove tecniche. Lavorava in un ospedale non molto lontano dalla zona in cui hanno avuto l'incidente i tuoi genitori.” Fece un sospiro, continuando a guardare Elly. Probabilmente stava dando una grande dolore alla sua dolce metà, confondendola ancora di più, proprio ora che credeva di sapere quasi tutto sui propri genitori.
“Il giorno seguente all'incidente, mio padre ed altri medici si recarono nei pressi della grotta che era caduta , nella speranza di trovare dei superstiti. Purtroppo erano arrivati troppo tardi, per via della difficile diffusione delle notizie in quei luoghi così arretrati. Non si era salvato nessuno e non erano stati ritrovati nemmeno i corpi di molti di loro. Quando nel tardo pomeriggio decise di tornare a all'ospedale, mentre passava da un sentiero nella foresta, vide a terra il corpo di una giovane donna. La portò in fretta all'ospedale, il suo battito era debole, ma era ancora viva e sperava di riuscire a salvarla. La donna ce la fece, un giorno dopo si svegliò, ma non ricordava niente. I medici pensarono che fosse sotto shock e che a poco le sarebbe tornata la memoria, ma dopo un mese non sapeva ancora chi fosse. Mio padre continuò ad andarla a trovare ogni giorno, ed è inutile negare che non si fosse innamorato di lei. Era talmente deciso a conquistare quella donna così bella e innocente, da decidere di fermarsi ancora un po' a lavorare in quell'ospedale. Un pomeriggio di quel mese caldo, la bambinaia che si occupava di me si ammalò e mio padre non trovando un rimpiazzo mi dovette portare a lavoro con lui.” Ci fu un altro sospiro, gli pesava scavare nel suo passato.
“Mia mamma è morta durante il parto e io non l'ho mai conosciuta e fino ad allora passavo più tempo con la tata piuttosto che con mio padre. Quel giorno nonostante le infermiere cercavano di badare a me, io di soppiatto decisi di esplorare l'ospedale e le camere dei pazienti. Non ero rimasto particolarmente colpito, finchè non entrai nella stanza in cui c'era lei. Era seduta alla finestra e il suo sguardo dolce era triste, mi s strinse il cuore. Era una donna molto bella e assomigliava tanto a una mamma. Ricordo di essermi avvicinato a lei e lei mi chiese se mi ero perso. Si preoccupò subito per me.
Rimasi a parlare con lei per tutto il pomeriggio e ogni volta che un infermiera mi veniva a cercare lei mi nascondeva. La sentivo così vicino a me, forse proprio perchè aveva perso la memoria ed era vulnerabile ed innocente come è un bambino.”
Brian indugiò e si soffermò a ripensare a quel pomeriggio che aveva cambiato la sua vita.
Quella donna così dolce che non si ricordava il proprio nome ' Perchè non ti scegli un nome nuovo?' Aveva detto lui ingenuamente. La donna gli aveva sorriso e qualche giorno dopo gli disse di aver scelto Jane come la scrittrice di un libro che stava leggendo.
“Da quel giorno andai a trovarla ogni giorno, facevamo lunghe passeggiate all'aperto e passavamo molto tempo insieme. Quando l'ospedale decise di dimetterla io proposi a mio padre di portare Jin a casa nostra. Mio padre ovviamente lieto di tale proposta, cercò di convincerla in tutti modi. Alla fine mio padre le propose di essere assunta per occuparsi di me e lei che non aveva altro posto dove andare, accettò. Un mese dopo partimmo per tornare in America e Jin che ormai si era affezionata a me e che non aveva niente da perdere, venne con noi sempre con il compito di accudirmi. Un anno dopo mio padre le fece la proposta di matrimonio, ma lei non accettò e decise che fosse il caso di cercare un'altra sistemazione, non voleva ferire ulteriormente mio padre. Ma lui insistette affinchè rimanesse in casa non in veste di moglie, ma di madre. Infatti per me era diventata come una madre e la chiamavo anche mamma. All'epoca avevo dieci anni e avevo bisogno di una mamma.
Quando compii sedici anni, mio padre si ammalò e non avendo ancora la maggior età, mio padre nel testamento designò Jin come mia tutrice e lasciò la sua eredità a entrambi.”
“Vuoi dire che mia mamma è viva?” la voce di Elly carica di speranza interruppe il racconto di Brian che aveva fin' ora incantato le tre donne.
“Si Jin, cioè Kaede è viva.”
“Perchè non me l'hai detto prima?Avevi visto le foto...e conoscevi la storia.”
“Quando finii il college e diventai un investigatore privato, mia mamma mi chiese di indagare sul suo passato e di cercare qualsiasi informazione che potesse restituirle anche solo un pezzo della sua vita passata. Spesso era triste perchè non poteva ricordare e temeva di aver abbandonato delle persone amate. Non immaginava di avere un bambino, perchè era molto giovane, ma ogni volta diceva che prendersi cura di me le veniva naturale come se l'avesse già fatto.
Per qualche anno ho cercato tutte le notizie delle persone scomparse in quella zona della Cina. Non immaginavo fosse già stata una cittadina americana.” Poi si rivolse a Rose e a Charlotte.
“Quando mi avete chiamato per ritrovare Elly e mi avete raccontato la storia dell'incidente dei suoi genitori, non ho subito collegato i due eventi. Quando poi ho iniziato a indagare notando che l'incidente in cui erano morti era lo stesso in cui era stata coinvolta mia madre, ho iniziato a presagire un collegamento. Quando ho visto Elly ho subito notato la somiglianza, ma non ho detto niente perchè dovevo esserne sicuro e man mano che mi mostravi il diario i pezzi iniziavano a incastrarsi. Perdonami Elly, ma dovevo proteggere te e mia madre da una possibile delusione.” Brian guardò dritto negli occhi di Elly e capì che lei in quel momento non era arrabbiata, ma emozionata. Le lacrime rigavano le sue guance e lui non potè fare a meno di abbracciarla.
“Non le ho ancora raccontato niente, volevo lo sapessi prima tu. Io ti amo, non avrei mai voluto ferirti.” Posò un bacio sulla sua fronte e la strinse ancora più forte.
***
Elly Charlotte e Rose, si trovavano davanti alla grande villa in stile toscano di Brian. Avevano deciso che avrebbero aspettato in macchina finchè Brian non avrebbe parlato con Kaede. La notte precedente Brian ed Elly avevano dormito insieme l'uno abbracciato all'altra e prima di addormentarsi Elly chiese come fosse stata sua madre come madre.
Ancora non ci credeva che sua madre fosse viva. Era visibilmente tesa e non sapeva cosa aspettarsi.
Kaede era seduta in giardino sotto il gazebo. Aveva preparato il tè e ora lo stava bevendo mentre aspettava che il figlio le dicesse quello che gli passava per la testa. Lo capiva dallo sguardo che aveva.



Conosceva talmente bene suo figlio da immaginare che che aveva qualcosa di grande da dirle, ma non immaginava che si trattasse di qualcosa di così grande. Le aveva porto delle foto, che ritraevano un uomo dai capelli neri e gli occhi azzurri.


Pensò che fosse un bell'uomo, poi fu come un lampo a ciel sereno, iniziò a ricordare tutto. Emersero i ricordi più remoti che per tanti anni erano rimasti assopiti privandola della sua identità e della sua famiglia.
“James” disse flebilmente e gli occhi si riempirono di lacrime.
“Ricordi chi è James?” Brian era stupito, aveva letto che la memoria poteva tornare all'improvviso come era scomparsa, per mezzo di foto, canzoni, profumi, ma non si aspettava che dopo così tanti anni le bastasse una foto.
Kaede ricordò quanto amore provava per suo marito e ricordò di avere una figlia e si sentì terribilmente in colpa per averli dimenticati.
“Brian...ho una figlia.”
“Si mamma hai una bellissima figlia” Brian prese le sue mani e iniziò a raccontarle tutto quello che aveva scoperto. “Cosa è successo quel giorno nella grotta? Questo non lo so” le disse.
“Quel giorno, decidemmo di andare a fare delle foto in quella grotta. Avevo lasciato Elly a casa di mio padre, ci eravamo appena rappacificati. Non ci andava di portarla nella grotta, lei voleva venire per forza e alla fine si tolse il ciondolo che portava sempre per darlo a me. Disse che mi avrebbe protetta. Nella grotta oltre a me e James, c'erano delle guide locali che ci aiutavano a portare l'attrezzatura. Ricordo che c'era anche una bambina, più o meno dell'età di Elly. Era la figlia di una delle guide.....oddio...ricordo di averla vista stesa dopo l'esplosione.” Le tremava la voce mentre lo raccontava.
“Esplosione?”
“Si. Non sapevamo che all'interno ci fosse della polvere nera. Una guida ha fatto cadere una torcia e la grotta è esplosa...James mi ha fatto scudo con il suo corpo. Dopo l'esplosione ricordo di aver visto una fessura. Sono riuscita a uscire, volevo chiamare aiuto, ma non mi sentivo bene.”

***Elly scorse Brian uscire dal portone d'ingresso. Scese dalla macchina seguita a ruota dalla zia e dalla nonna.
“Come ha reagito” chiese rivolta a Brian.
“Le è tornata la memoria. Si è ricordata tutto dopo aver visto la foto di tuo padre.”
Tutti insieme si recarono sul retro. Kaede era ancora sotto al gazebo, quando vide le tre donne, focalizzò subito l'attenzione sulla ragazza dai capelli neri e gli occhi di James. Era cresciuta, ma l'avrebbe riconosciuta tra mille. Aveva ancora quel guizzo di luce negli occhi e quell'aria sognante e piena di speranza.
“Mamma...”



“Perdonami...perdonami per essermi dimenticata di te” Kaede abbracciò la figlia e finalmente si sentì completa. Provava per la sua dolce bambina lo stesso affetto che aveva provato per il suo grande amore.



“Rose, Charly...”
Rose tratteneva a stento le lacrime e Charly voleva solamente abbracciare la sua migliore amica.



***Una settimana dopo essersi riunite, Elly, Kaede, Rose, Charly e Brian decisero di fare un viaggio in Cina per andare a trovare il nonno. Takeo rimase senza fiato quando rivide la figlia. Fu un soggiorno piacevole e madre e figlia ne approfittarono per passare un po' di tempo insieme nella loro terra. Purtroppo il tempo trascorse velocemente e dovettero tornare in America.
Elly non poteva ancora crederci che sua madre era proprio lì con lei. Temeva di svegliarsi e scoprire che era tutto un sogno.

the american dream

Previous post Next post
Up