Buonasera! :D
Questa mattina ero ispirata e ho scritto il diciassettesimo capitolo...Spero vi piaccia...la verità è sempre più prossima!
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12.09.1985
Caro diario,
la mia piccola è nata. È una bambina proprio come aveva detto Charly! Siamo tutti felici di questo nuovo arrivo e siamo davvero emozionati. Io e James abbiamo deciso di chiamarla Ellison, ma tutti hanno già iniziato a chiamarla Elly. Su consiglio di Charly il cui nome è in realtà Charlotte, abbiamo deciso di lasciar perdere Ellison e di chiamarla solamente Elly, perchè tanto la chiameranno tutti così!!
Sono le nove di sera, le doglie hanno avuto inizio nel pomeriggio e appena mi hanno sentito urlare ci siamo precipitati all'ospedale! Appena mi hanno messo quel fagottino rosa tra le braccia, ho capito che sarebbe stata la mia ragione di vita insieme al suo papà...Ho scritto una lettera e l'ho mandata a mio padre. Vorrei tanto che ci fosse anche lui qui in questo giorno tanto felice.
Come sempre nella vita un motivo di gioia è accompagnato da un motivo di tristezza, è come se viaggiassero di pari passo.
Domani mattina uscirò dall'ospedale insieme alla piccola Elly e le mostrerò la sua casa, una casa piena di affetto e amore.
Kaede
13.09.1985
Presto metterò tante foto della piccolina in queste pagine! James ha iniziato a consumare un rullino dopo l'altro!
I nonni stanno impazzendo di gioa e sono felici di avere una nipotina, Charly invece si sta già mostrando una zia permissiva e pronta a viziarla! Appena la sente piangere la prende in braccio e la culla per ore. Io e James siamo felici, anche se è una continua gara per trascorrere un po' di tempo con la nostra piccola...
Rannicchiata sul divanetto rosso con una tazza di tè fumante tra le mani, Elly leggeva della sua nascita. Il cuore le batteva a mille e il corpo era percorso da tremiti. Quasi tutte le pagine successive al 12 settembre, riguardavo lei. Le prime coliche, le prime passeggiate al parco, i primi giochi, ogni risata e ogni pianto. Tutto riguardava lei.
Era talmente emozionata che decise di chiamare Brian per mostrargli le foto di quando era una neonata.
<> Elly iniziò a mostrare una foto alla volta a un Brian che era sgomento. L'aveva chiamato dicendogli che era urgente e che aveva trovato delle foto importantissime. Brian che aveva capito metà delle parole dette da Elly per telefono, si era precipitato a casa sua di corsa attraversando la città alla velocità della luce. Come minimo avrebbe ricevuto due tre multe per eccesso di velocità e per aver attraversato un semaforo con il rosso. Ora che era nel salottino al profumo di arancia, stava ancora cercando di capire cosa stava succedendo!
Le prime foto che Brian guardò, erano di Elly con i nonni. Subito seguite da Elly con la zia Charly.
Le foto successive, furono invece come un pugno nello stomaco per Brian. Non c'erano dubbi...quasi tutto tornava. Non poteva essere sicuro delle sue teorie, ma non poteva nemmeno negare quello che aveva temuto per tutto quel tempo.
Come avrebbe potuto dirlo ad Elly? Lei era fragile e vulnerabile, non gli avrebbe mai più rivolto la parola e lui non poteva rischiare di perderla, l'amava troppo.
Sia Elly che Brian, continuavano a fissare quelle ultime foto dove i genitori di Elly felici, la tenevano tra le braccia. Sicuramente i pensieri dei due erano molto diversi, lei emozionata per quelle foto dei suoi genitori. Lui preoccupato perr quello che sarebbe successo in futuro.
<< Brian tutto bene?>>
<< Si...>>
<< Ho deciso che voglio trovare i miei nonni e mia zia...appena avrò finito di leggere il diario. Non rimangono molte altre pagine.>>
<< Ora devo correre a lavorare, ne parliamo poi ok?>> Brian pose un bacio velcoe sulla guancia di Elly e uscì dalla casa senza darle il tempo di dire altro.
***
Elly continuò a leggere il diario e scoprì che dopo il suo primo compleanno i suoi genitori decisero di comprare una casa tutta loro. Charly che continuava a studiare musica al conservatorio, era rimasta molto infelice nel sapere che la sua migliore amica il suo fratellone e la sua dolce e bella nipotina si sarebbero trasferiti in un'altra città. La nuova città in cui si erano trasferiti i suoi genitori era molto vicina alla scuola di Charly , che appena poteva andava a trovarli. Così almeno una volta al giorno sua zia passava da casa a lasciare una caramella alla piccola Elly o a giocare qualche ora con lei.
Kaede aveva appunto nel suo diario ogni progresso di Elly, accompagnato da una foto.
Aveva descritto la prima volta che aveva camminato per la sua stanza, quando era caduta a Charly era venuto un colpo e stava quasi per chiamare un' autoambulanza.
La foto che più amava era quella con suo papà. Elly cercò di guardare quella bambina come se non fosse lei. I folti capelli neri i gli occhi color ghiaccio, facevano assomigliare molto la bambina all' uomo che la teneva in braccio. Una bambina felice, che si sentiva protetta tra le braccia forti del suo papà.
Le lacrime le bagnarono gli occhi. Per un attimo era riuscita ad osservare quella foto come se si trattasse di una bambina qualsiasi e del suo papà, ma quando realizzò che non si trattava di un papà qualunque, venne sopraffatta dalla tristezza.
Perchè il destino aveva voluto privarla della sua famiglia?
Perchè le era stata tolta la mamma e il papà?
Suo nonno era stato fantastico nel crescerla. Lei amava suo nonno, era la sua famiglia. Era il suo eroe, la persona che sapeva rispondere ad ogni domanda e che le aveva insegnato ogni cosa, ma gli erano sempre mancati i suoi genitori anche quando non sapeva chi fossero.
In quel momento fissando le foto di quella bambina così piccola, ma felice e pura capì che aveva smarrito da troppo tempo la sua identità.
Era scappata dalla sua cultura, dalla sua casa, dalle persone che amava, dalla sua terra...e si era persa. Era così impegnata a sognare l'America, da dimenticarsi chi era. Era stata superficiale mettendosi con una persona che non amava appena era arrivata ed era stata superficiale a non combattere per il suo lavoro, abbandonando il sogno di aprire una propria boutique. Era stata superficiale anche quando aveva giudicato male Brian, capendo solo dopo molto tempo che era un uomo stupendo, l'uomo che amava.
Presa da quella rabbia interna causata da sé stessa, Elly chiamò suo cugino chiedendogli di passarle il nonno.
<< Nonno...mi dispiace molto. Non avrei dovuto comportarmi così con te>> tra i singhiozzi e il pianto, Elly cercò di ringraziare il nonno per tutto quello che aveva fatto per lei crescendola.
<< Oh bambina mia...>> Il nonno era felice di sapere che la sua nipotina l'aveva finalmente perdonato con il cuore, per averle tenuto nascosta una così grande verità. << Sono felice di vedere che hai smarrito la strada...e che ora l'hai ritrovata. Ricorda Haily...non è saggio colui che imbocca la retta via senza mai perderla, ma colui che la perde e la sa ritrovare.>>
Elly si sentì subito confortata da quelle parole e dall'affetto del nonno. Poi il nonno continuò <>.
***Il sole era appena sorto, si prospettava essere una giornata calda. Elly si trovava davanti al cancello di una casa grandissima. In mano aveva il bigliettino con l'indirizzo trovato da Brian. Si stava ancora chiedendo come fosse riuscito a trovarlo così velocemente.
Guardò il campanello e trattenendo il respiro suonò la piccola placchetta.
“Come posso esserle d'aiuto?”
“Buongiorno, avrei bisogno di parlare con i signori Barrington” quelle parole le pronunciò tutte di un fiato.
Il maggiordomo che aveva risposto al citofono la fece accomodare.
“Signorina potrebbe dirmi chi devo annunciare?”
“Preferirei non dire direttamente ai signori Brrington chi sono...”
Il maggiordomo guardò Elly leggermente indignato e sparì su per le scale.