Tragicomica storia di una fine.

Dec 11, 2010 13:10

Dato che nella mia famiglia non è tutto molto normale, mio padre, ormai lo saprete, è morto il 6 dicembre, lunedì.
Chi mi conosce sa che quella *non* è una data qualunque per me. Il 6 dicembre è il giorno in cui ho avuto l'incidente, in cui tutta la mia vita è stata sconvolta, in cui ho dovuto prendere, ricompormi, e cercare di capire che strada percorrere.
Ironia della sorte, 11 anni esatti dopo, mi ritrovo nella stessa situazione, per di più nello stesso ospedale.

Io in realtà lo sapevo. Già venerdì, quando ho salutato le segretarie in ufficio, ho fatto la battuta "se muore lunedì, mi fa uno scherzo di merda". E domenica sera, prima di prendere le mie amiche pastigliette di benzodiazepine, ho sistemato per bene il telefono con la suoneria alta sul comodino, mi sono messa a letto, ho chiuso gli occhi e mi è apparsa davanti la schermata di un computer, senza sfondo, con in sottofondo la voce di mio papà che mi diceva *Vale non ce la faccio veramente più, è ora, io vado*.
Non gli ho dato molto peso e mi sono beatamente addormentata, e quando all'1.48 è squillato il telefono mi sono svegliata senza spaventarmi,come se aspettassi la chiamata, e quando ho visto che era mio fratello gli ho solo chiesto se dovevo andare a Pavia subito o no, e quando lui mi ha detto "per ora no", ho capito che era ancora vivo, e mi ci sono fiondata.

Quello che è successo dopo è che mio padre era in coma, e che c'era Gigi l'infermiere con il suo profumo inebriante che si prendeva amorevolmente e costantemente cura di lui. Così io alternavo sguardi preoccupati sul mio papà a sguardi sognanti sul culo di gigi, commentando con mia madre che sotto sotto se la rideva.

La mattina del 6 dicembre, alle 11.05, mio papà è morto.
Pochi minuti dopo è risorto.

A un certo punto ha trattenuto il respiro ed è entrato in un'apnea lunghissima, è diventato tutto bianco e non respirava più. Ho detto a mio fratello vai a chiamare i medici, tempo che lui uscisse dalla stanza e mio padre ricomincia a respirare. La mia reazione spontanea è stata un bel *Ma papà!!! ma vaffanculo, che scherzi sono?*
Insomma, sono arrivati i medici, lui ha fatto lo stesso scherzo anche a loro, ci hanno sbattuti fuori dalla stanza, ci hanno fatti rientrare dopo 10 minuti e mio padre era ancora vivo che respirava regolarmente, sempre in coma e incosciente, ma vivo.
Noi ci siamo guardati perplessi, e abbiamo detto *BAH*.

Il resto della giornata è stata un'attesa. Passare le ore aspettando che il tuo papà muoia, è surreale. In quelle ore ho fatto un po' di tutto, navigato in internet, dormito sulla mano del papà, inseguito gigi l'infermiere. Poi alle 16.15 henry ha detto *vado a prendermi un gelato*, e quando è uscito dalla stanza, il mio papà ha smesso in silenzio di respirare, come se aspettasse che uscisse, che se ne andasse, che fossimo solo noi.
Non perchè non voleva henry, ma perchè non lo voleva impressionare, io lo so bene, me lo diceva sempre di non portarlo in ospedale perchè lui non era il suo papà e insomma, ci era già passato e non voleva ci stesse male.

Tutto quello che è successo dopo mi ha solo dato una conferma: certa gente è pazza.
E me ne haanche data un'altra: il mio papà era *davvero* speciale.

Comunque, mia mamma e mio fratello se ne sono andati a milano, che c'era Carolina da avvisare. Io sono rimasta lì con lui, che dopo essere stato lavato e sistemato, aveva il volto più rilassato che io gli avessi visto negli ultimi tre mesi. La sofferenza, il dolore, la paura, sembravano svaniti, e in quel viso c'era soltanto tanta serenità. Quanti baci gli ho dao in quell'ora, credo di non avergliene mai dati così tanti.

La confusione dei giorni successivi mi ha regalato delle chicche fenomenali. Una ex fidanzata (molto ex. Molto, molto ex) di mio padre che mi manda messaggi d'amore per lui e che la sera della sua morte copia dalla smemo la frase "questa sera in cielo si è accesa una stella e brilla per noi*, espressione massima del tenore dei messaggi che ho ricevuto da lei in quei giorni, per poi mandare a mia madre una mail anonima in cui le parlava del suo rapporto speciale con mio padre e di quanto sia sempre stata presente nella sua vita, nonostante mia madre.
Evitiamo qualsiasi commento sull'argomento, la mia reazione è stata prendere e il telefono e chiederle di avere la decenza di non presentarsi al funerale. Ha avuto la decenza, devo dire.
Il martedì mi arriva un messaggio da una carissima amica di mio padre, cui peraltro mi lega un affetto profondo, che mi scrive *mi sono permessa di scegliere le letture per il funerale*
Io tra me e me penso *boh*. Poi arrivo a casa e trovo 100 libretti già stampati, con su tutta la messa, e la foto di mio padre in copertina, e non sapevo che reazione avere - sono rimasta totalmente spiazzata, perchè chi se l'aspettava una cosa simile?

traslasciamo il mercoledì e il giovedì, che sono state le giornate più lunghe del mondo, argomento principe "come mi vesto al funerale?".

Ieri, il funerale. Dopo aver passato due giorni a scervellarmi, ho deciso che non a vevo vestiti adatti, così la mattina sono andata dal parrucchiere e a comprarmi una giacca identica a una che ho già, ma con i bottoni diversi. Così mi sono vestita ed ero molto soddisfatta, di come mi stessero i jeans con la giacca nuova identica all'altra, e sono uscita di casa compiaciuta.

Mia sorella, mio fratello e io ci presentiamo come da accordi al cimitero alle 14, per arrivare in chiesa sul carro funebre con il nostro papà. La cerimonia era fissata per le 14.45, distanza cimitero-chiesa circa 7 minuti andando piano, quindi abbiamo detto *che facciamo?*
L'autista ci ha detto "andiamo prima, così salutate amici e parenti" e noi tre in coro *NO*.
Allora ha detto "va bene, facciamo il giro lungo". Morale, abbiamo attraversato mezza Milano (non sto scherzando, tre quarti d'ora di giro) sul carro funebre con dietro il papà, e a un certo punto c'era un po' troppo silenzio, e io ho chiesto *Ma la radio non ce l'ha?* e ci ha messo su radio deejay.
Santa Maria delle Grazie, La triennale, via Venti settembre, Conciliazione, Pagano. Quanti di voi hano fatto questo giro su un carro funebre col papà nella bara e come sottofondo chicche musicali come "Fuck you" di Cee lo Green?
Chissà se il papà ha gradito.


Caro papà

faccio leggere Mella, perchè io piango sempre quando leggo i miei pensieri, sono una fontana ai matrimoni dei miei amici, figuriamoci cosa potrei combinare oggi...

Che scherzetto che mi hai fatto, ad andartene il 6 dicembre. Con tutte le date possibili, proprio questa?
Ancora una volta, il 6 dicembre per me significherà un nuovo inizio.

Ho passato gli ultimi tre mesi cercando di estorcerti il segreto per diventare come te, e volta per volta ho preso mentalmente appunti.

Due sono le cose fondamentali che ho sottolineato nella mia testa: che quando bisogna scegliere quale strada percorrere, spesso la scelta giusta è quella più difficile.
E che bisogna saper perdonare, anche quando chi ci sta intorno non è proprio corretto con noi.
La lealtà, la correttezza e l'umiltà che tu mi hai insegnato saranno sempre parte di me.

Ti raccontavo come mi sentivo, e ti dicevo che se mi avessi lasciata adesso, sarebbe stato come se mi avessi lasciata su un bel prato verde, e il sentiero che avrei dovuto percorrere da sola sarebbe stato in pianura.
Non lo so, se sarà così, ma caro papà, mi hai fatto un regalo bellissimo: te ne sei andato con il volto sorridente, e anche se hai scelto un giorno particolare per me, mi hai lasciata con un senso di serenità che mi accompagnerà nel resto del percorso, perchè anche se non mi sei fisicamente accanto, sei dentro di me.

ciao papà,
Vale

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