Prologo
Bologna, 5 giugno 2005, ore 20,17 (circa).
Una telefonata sveglia Lucu nel bel mezzo di un insolito riposino preserale. E' Beppino.
L: Ciao B, come va?
B: Tutto bene e a te?
L: Stavo dormendo, comunque tutto ok.
B: Ti ricordi che l'altro giorno quando ti avevo detto che avevo trovato un lavoretto per 6 giorni e che mi avrebbero pagato abbastanza bene tu avevi detto che ti sarebbe piaciuto farlo?
L: Sì
B: Il mio "collega" non sta bene, oggi è l'ultimo giorno: ti andrebbe di sostituirlo?
L: A che ora devo venire?
B: Alle 2 a Piazza Verdi.
L: Fino a che ora dura?
B: Fino alle 8.
L: Ok, tanto domani non devo fare nulla, posso dormire.
B: Allora ci vediamo all 2, Ciao.
L: Ciao.
T: tututututututututututututututtututututututu....
Il lavoro
Dal 27 maggio al 5 giugno in piazza Verdi a Bologna la sinistra universitaria bolognese ha organizzato la quarta festa dell'Università (il cui logo grafico fa comprendere che si tratta della festa dell'università). Nella piazza si trovano due stand: uno fa da bar, l'altro da palco per i concerti e gli spettacoli organizzati dalla festa. Il lavoro mio e di Beppino consiste solo nel rimanere svegli tutta la notte senza fare nulla per controllare che nessuno distrugga la struttura o rubi casse, sedie, tavolti, mixer e tutto il resto.
La notte
Arrivo alle due in punto e trovo Beppino già pronto con la sua sediolina. Piove, molto piano, ma piove. Prendo un'altra sedia per me. Beppino mi dice che dovremo lavorare solo fino alle 7 poiché a quell'ora dovrebbero arrivare gli "smontatori di stand di feste di sinistra" a smontare gli stand della festa. Ci mettiamo in posizione da comari di paesino e cominciamo a osservare ciò che accade intorno. Fino alle quattro alcuni organizzatori appartenenti alla sinistra giovanile restano a finire di festeggiare la serata di chiusura. Fino a quel punto gli eventi più divertenti sono:
a) Uno di loro pesantemente ubriaco che abbraccia tutti e dopo qualche secondo minaccia tutti (ovviamente uno per volta);
b) un amico del ragazzo qua sopra che, per non farlo bere più gli strappa un bicchiere di mano lasciando cadere sulle scarpe tutta la birra in esso contenuta;
c) l'amico del ragazzo ubriaco (quello che ha strappato la birra) che salva una ragazza dalle avances di due uomini non appartenenti alla sinistra universitaria (e probabilmente neanache italiani) offrendo a questi ultimi una birra;
d) due passanti che chiedono se è rimasto qualcosa da bere ai quali viene risposto di no.
Verso le 4 tutti vanno via. L'unico essere umano che rimane è un vecchio homeless che già da qualche notte dorme sul palco nello stand.
"E ora che si fa?" pensiamo io e Beppino all'unisono. La noia comincia a sopraggiungere.
La svolta
Quando la noia sta per diventare mortale e si assottigliano le speranze di arrivare ancora sani di mente fino alle 7, ecco che giunge in Piazza qualcosa di inaspettato e meraviglioso, qualcosa capace di attirare la nostra attenzione come mai prima d'ora era capitato ai cittadini di qualsiasi città industriallizata: Un bel po' di piccioni.
Tutti i giorni tutti noi ci ritroviamo attorniati da questi simpaticissimi volatili noti soprattutto per la loro capacità di sporcare tutto, dai vetri delle macchine alle camicette bianche appena comprate. Nessuno (o quasi) si ferma un attimo a osservare e capire meglio la vita sociale di questi animali. Solo a delle persone in preda alla disperazione potevano concentrarsi su tali uccelli e in particolare sui rituali magici che ne precedono l'accoppiamento. Per due ore lo scopo principale della nostra vita è stato osservare affascinati la profonda intelligenza e i soavi gesti che i piccioni maschi compiono per attrarre l'attenzione delle piccionesse.
Il tutto inizia con una piccionessa che si posa per terra per mangiucchiare qualche ottima briciola rimasta negli interstizi tra le mattonelle. A questo punto il piccione atterra accanto alla piccionessa. Si gonfia a dismisura si mette sull'attenti e comincia a roteare su se stesso come un pazzo. La piccionessa continua indifferente a mangiucchiare le briciole (anche il piccione lo fa mentre rotea e ciò, a volte gli fa perdere l'equilibrio). Il piccione comincia a urlare frasi significative che suonano più o meno così: GLUGLUGLUGLUGLU! La piccionessa quindi si allontana lentamente (sempre mostrando abilmente indifferenza) e il piccione la segue.
[A questo punto occorre una piccola parentesi sui 3 metodi di inseguimento:
1) inseguimento timido: ti seguo sempre girando su me stesso, facendo finta che si tratti solo di un caso.
2) inseguimento deciso: ti seguo a volte anche alzandomi di pochi centimetri in volo e cerco di farti capire che sei la piccionessa della mia vita.
3) inseguimento mammoriano: ti seguo tagliandoti ripetutamente e molto poco gentilmente la strada e urlando glugluglu a squarciagola e senza fermarmi mai.]
Dopo un po', qualunque sia l'approccio tentato, la piccionessa scappa, il piccione si rompe le palle ed entrambi vanno a mangiare molliche altrove.
La cosa che colpisce di più è che tutti i piccioni svolgono perfettamente e ripetutamente questi rituali pre-accoppiamento senza poi accoppiarsi. A questo punto comprendere come si riproducano è un mistero.
Note particolari e davvero divertenti nonché esageratamente interessanti che susciteranno l'ilarità del lettore:
1) uno dei tanti piccioni, probabilmente sbagliando (ma niente esclude che non esista l'omosessualità tra questi interessanti volatili) ha cominciato il suo rituale accanto non ad una piccionessa, bensì a un altro piccione e ricevendo di conseguenza una forte beccata in faccia.
2) Un altro dei tanti piccioni nel momento di massima velocità della roteazione ha sonoramente sbattuto la testa contro la sedia, perdendo momentaneamente (solo per qualche secondo per fortuna) i sensi e svegliando il povero e ignaro homeless che stava dormando sul palco.
Conclusione
Gli smontatori di stand di feste di sinistra sono arrivati con mezz'ora di ritardo, ma io e Beppino non abbiamo sofferto né la noia nè la solitudine grazie alle nostre care piccionesse e ai nostri cari piccioni i quali, nella personale top ten ideata anni or sono da Beppino e mensilmente aggiornata hanno raggiunto il primo posto tra gli animali più stupidi del mondo scalzando le (fino a quel momento imbattute) galline (forse prima o poi arriverà un post con le simpatiche avventure di Beppino alle prese con le galline).