Blackbox 3.0

Feb 29, 2008 16:38

blackbox 3.0

Il lancio della nuova versione del blackbox fu una svolta epocale, non tanto per lo straordinario successo commerciale, quanto per la portata dei cambiamenti che indusse nella vita e nella cultura di milioni se non miliardi di persone. Il mondo si stava ancora adattando al 2.0 quando fu subito investito dalle incredibili possibilita’ del nuovo gadget.

Uno dei settori che storicamente aveva trascinato il progresso tecnologico della rete dalla sua infanzia alla sua maturita’, non fu coinvolto direttamente dalla rivoluzione, rimanendone ai margini o comunque non cavalcando l’ondata del cambiamento che il marchingegno porto’ in altri settori. Il porno rimase agli angoli del cambiamento, riuscendo ad inventarsi solamente uno squallido pornobox, un nuovo stile cinematografico che vedeva gli attori indossare un blackbox a testa mentre il filmato che cambiava punto di vista a seconda della scelta del telespettatore. Indubbiamente la facilita’ di ripresa indusse milioni di ‘amateurs’ a pubblicare le loro performance ma la rivoluzione del blackbox non ando’ oltre alla maggiore quantita’ disponibile. Ben piu’ importante fu l’intuizione di mettere assieme i due gadget del nuovo secolo, il blackbox e il neoveritas: i primi film mostravano semplicemente in sovrimpressione una versione digitale del neoveritas, ma il dubbio che fossero finti spinse i produttori a riprendere il download in diretta per verificarne l’autenticita’. Nuove star guadagnarono la scena, con record piu’ o meno paragonabili di vette di piacere. Lo stesso accadde per gli attori maschi, sebbene la novita’ venne accolta con meno entusiasmo. Ma la strada era stata tracciata e da li a poco si sarebbe arrivati all’ovvia evoluzione dell’idea. la vera rivoluzione del porno sarebbe arrivata da li a poco con le ragazze bonsai.

La 3.0 irruppe nella vita di tutti i giorni quasi istantaneamente, non appena Goggle rese noto che i nuovi utenti potevano attivare un’opzione che rendeva interamente pubblica lil loro profilo, quindi sia la loro locazione sia quello che stavano vedendo in quel momento. I canali di news non si lasciarono sfuggire questa nuova ghiotta opportunita’: il primo servizio live istantaneo trasmesso dalle televisioni fu un incidente automobilistico nel centro di Londra, l’utente che lo riprese, kate Mchuge, ebbe i suoi quindici minuti di popolarita’ per poi ritornare nell’oblio.
Col passare del tempo, nacquero servizi specifici che si attivavano quando una serie predeterminata di eventi accadeva. Era possibile settare gli alert quando, ad esempio, si verificavano una o piu’ condizioni, incrociando le informazioni di google con gli eventi registrati dagli utenti con profilo aperto.
Altri servizi (principalmente offerti da goggle) mettevano immediatamente a disposizione i video allegandoli alle news che proponevano con tanto di rating e possibilita’ di far votare gli utenti, possibilita’ che rendeva il miglior video immediatamente disponibile agli altri utenti.

le news non erano la parte piu' importante della rivoluzione: blackbox modifico' il comportamento delle persone. il mondo politico era stato il primo a subire tale rivoluzione, rimanendo costantemente sotto l'occhio critico dei cittadini, ma non appena il blackbox supero' la massa critica, tutti furono coinvolti. essenzialmente il sapere di essere ripresi faceva si che le persone si comportassero in maniera piu' controllata e , quindi, piu' corretta. una rapida ricerca dimostro' come, ad esempio, la stragrande maggioranza delle persone che indossavano un blackbox, ricevesse sempre gli scontrini. nonostante le riprese non avessero valore giuridico, le persone erano evidentemente preoccupate che un loro comportamento poco legale fosse registrato. nonostante l'evidente malumore delle persone registrate, divento' semplicemente impossibile non servire una clientela cosi' vasta e perennemente in crescita; inoltre molti negozianti erano entusiasti blackboxers.
il 3.0 aumento' la psicosi comportamentale.
o meglio, al solito, il servizio secure di google lo fece.

tramite il pagamento di una rata mensile, google offri' un servizio di certificazione di autenticita' della registrazione che permetteva agli utenti di scaricare direttamente nel server le immagini riprese nel momento stesso in cui erano riprese. il sistema era di una banalita' scoraggiante: le immagini, trasmesse via wimax, erano registrate e direttamente incise su dvd che venivano poi immagazzinate in una farm. i dati erano poi duplicati su memorie olografiche per accesso rapido, ma il master rimaneva al sicuro, immodificabile e certificato. o meglio, goggle certificava che il flusso di dati arrivato al server non era stato modificato, non che le immagini fossero necessariamente vere. questa semplice idea, cambio' lo scenario legislativo di mezzo mondo. peraltro le registrazioni mantevevano il log temporale, perennemente sincronizzato sia tramite il segnale gps sia tramite il clock del server centrale.

la danimarca fu il primo stato a dichiarare la validita' legale delle registrazioni certificate google, qualche mese dopo fu seguito dagli altri stati dell'unione europea. gli stati uniti si rifiutarono di farlo, ciononostante diversi tribunali utilizzarono le registrazioni per illustrare meglio gli eventi dei processi. la psicosi comportamentale investi' il mondo come un tornado. spuntaron innumerevoli siti di denuncie di quartiere e nonostante l'onda lunga si calmo' dopo qualche tempo, gli strascichi che si lascio' dietro furono enormi e una nuova ondata di legalita' imposta invase tutti gli stati in cui il blackbox fu venduto. la cina cerco' di renderlo illegale, contribuendo cosi' alla sua diffusione, col risultato di rendere popolare fra i giovani cinesi una fascetta che nascondeva il gadget alla vista lasciando scoperte le lenti per la ripresa. il movimento della nuova rivoluzione riprese vigore, diffondendo la fascia tra la maggior parte dei giovani che la portavano sia che usassero o no il blackbox. in breve, il governo butto' la spugna ed accetto' il cambiamento. in italia, il blackbox fu usato massicciamente da esponenti dell'antimafia, con risultati clamorosi.

e , ancora una volta, non fu quello il cambiameno maggiore che blackbox apporto' alla cultura mondiale.non lo fu neanche il goggle processor, che cambio' pesantemente la vita dei blackboxer, aggiungendo una dimensione tutta nuova al concetto di 'your life, in a click'. goggle processor era molto semplicemente un sofware di riconoscimento vocale che permetteva di trascrivere il parlato di tutto cio' che veniva uplodato nel portale (con un giorno di ritardo).l'attendibilita' della trascrizione raggiungeva in media l'80% ma in condizione di registrazione senza troppi disturbi raggiungeva tranquillamente il 95%. neanche due mesi dopo il lancio del servizio, dei siti cinesi offrivano di raggiungere l'accuratezza del 100% tramite controllo manuale.
l'innovazione era effettivamente clamorosa. dal proprio portale si potevano incrociare date con parole e persone (se un utente aveva accesso al profilo privato di un altro utente, poteva incrociarne i log e tutti i dati, oltre ovviamente ai video), il tutto potenziato dalla potenza del motore di ricerca google (che faceva miliardi con gli adsense). non solo tutta la tua vita poteva essere registrata, l'accesso ad ogni suo minuto era rapido e preciso quanto una ricerca in rete.
moltissime famiglie imposero l'uso del blackbox ai propri figli , per controllare dove andassero e chi frequentassero. l'accesso pubblico permetteva di fatto una sorveglianza totale, sia grazie agli alerts, che potevano essere customizzati a piacimento, sia grazie al controllo DIRETTO delle immagini in rete. non appena erano registrate, erano disponibili, permettendo ai genitori di VEDERE cosa stessero facendo i propri figli.

anche la scuola fu coinvolta in questa rivoluzione: diversi famiglie fecero causa ai corpi insegnanti contestando che le riposte dei loro figli durante le interrogazioni fossero di fatto corrette. scoppio' un'enorme discussione che divise il paese in due: chi da una parte reclamava l'autonomia degli insegnanti chi dall'altra richiedeva la liberta' non solo di registrare le lezioni ma anche, ovviamente , di contestarne i giudizi. sfortunatamente per gli insegnanti, le riprese certificate di google ammisero la valenza legale delle stesse, quindi i processi andarono avanti. dopo diversi anni nel caos, la situazione si normalizzo' con l'introduzione di domande e risposte preparate in anticipo, che ridussero fino a quasi eliminarli, i ricorsi e le cause. simili situazioni si verificarono nel mondo del lavoro.

il ‘grande fratello’ dell’era pellecchia introdusse immediatamente la versione 3.0 , che contribui’ ad aumentarne la popolarità (del reality e del blackbox)

uno dei piu' grandi ostacoli alla diffusione di blackbox 3.0 e dei suoi applicativi, si scateno' quando il governo americano richiese l'accesso ai server di google per ottenere informazioin necessarie alla cattura di un sedicente terrorista.
google si rifiuto'.
la causa che ne consegui' si puo' riassumere in poche parole: google compro' la piattaforma di SEA-land, ci trasferi' la sua sede legale, mantenendo i server a tuvalu, e continuo' a preservare la propria autonomia. in retrospettiva, e' difficile dire se l'acquisto di sealand fosse incidentale o fosse gia' allora parte di una strategia piu' ampia che sarebbe risultata evidente due decenni dopo (sealand fu riconosciuta come nazione indipendente dalle nazioni unite diversi anni dopo essere acquistata da google).

il vero tsunami si abbatte' nel mondo quando la dottoressa Sun, CEO di Neoveritas, annuncio' che era in fase avanzata di sviluppo un nuovo e rivoluzionario strumento che avrebbe cambiato per sempre il mondo, in cooperazione con la sony e google. le speculazioni che seguirono furono tutte sbagliate sebbene evocative: alcuni avanzarono l'ipotesi che la joint venture stesse lavorando ad una versione romantica del blackbox per coppie , per dare piu' pepe alla vita sentimentale, altri ipotizzarono una versione integrata del neo veritas per atleti, che permettesse di registrare i dati fisici degli utenti per tenerne un log visuale degli allenamenti e monitorare i progressi. altri ancora si sbilanciarono proponendo un blackbox afrodisiaco che trasmetteva immagini eccitanti in base agli input ricevuti dal neoveritas.

quando la dottoressa Sun rivelo' a cosa stavano lavorando, la maggior parte degli osservatori non capi' la portata dell'invenzione, mentre sia le tre compagnie oliavano i registratori di cassa. il nome scelto fu azzeccato, al solito: il gadget si chiamava Veribox.

il veribox era composto da una versione modificata del neoveritas abbinata ad un nuovo modello di blackbox (non upgradabile): la differenza era che il neoveritas non registrava la prestazione sessuale, bensi' abbastanza dati biometrici da determinare se il soggetto stesse o meno mentendo. la filosofia del do no evil aveva raggiunto una nuova dimensione.

nonostante la principale caratteristica pubblicizzata fosse l'avanzata funzione di lie detector, il chip neoveritas modificato da solo non poteva proporsi come una soluzione efficace al problema che cercavano di risolvere. la totale trasparenza e la certezza assoluta della verita' non si ottenevano tramite misurazioni delle pulsazioni e di altri 119 parametri biofisici. quello che in realta' il chip faceva, era di associare in maniera univoca la registrazione all'utente che l'aveva effettuata. i due oggetti erano collegati in remoto e la procedura di abbinamento era fatta sotto certificazione della Sony. abbinando il chip con la certificazione del sistema di upload di google (che nel frattempo si era evoluta permettendo la certificazione di filmati offline tramite sistema di criptaggio delle immagini che ne impediva la modifica e verificava la posizione geologistica con la effetiva presenza di hotspots) il goggle processor e i dati registrati dal neoveritas modificato, era determinare coi fatti se l'utente avesse mentito o meno.

inizialmente la portata di questa idea non fu compresa pienamente. nonostante la diffusione capillare dei blackbox, nessuno sentiva l'esigenza di sapere o meno se una persona stesse o meno dicendo la verita'. l'informazione non aggiungeva niente di nuovo. quello che non era stato considerato era il potenziale economico e politico dell'innovazione. dopo poche settimane, in cui le vendite a dire il vero non registrarono grande entusiasmo (sostanzialmente la gente si chiedeva, a cosa mi serve?) , qualcosa incomincio' a muoversi. un venditore d'auto americane, decise di utilizzare il veribox come strumento commerciale. gli basto' aprire il suo profilo googlife a tutti: tutto cio' che avveniva durante l'ora lavorativa era disponibile online, si potevano vedere gli scan biometrici, che davano un'indicazione abbastanza accurata del livello di stress, e verificare tramite google processor se altri clienti erano tornati per lamentarsi di pacchi o vendite scorrette. il venditore garantiva coi fatti e con googlelife che era onesto e non aveva paura di usarlo come strumento pubblicitario. fu subito imitato da altri che colsero la palla al balzo. l'era della trasparenza era iniziata.il passo successivo ovviamente fu quello della politica. il primo partito trasparente fu creato negli stati uniti, tanto avversi alla tecnologia di google, ottenendo da subito un consenso strepitoso; venne imitato in germania , in svizzera, in spagna ed infine in italia. nel giro di pochi anni, i partiti trasparenti riuscirono a diventare realta' importanti della politica locale, portando a conclusione il cambiamento che la legge Besozzi aveva iniziato.

goggle gongolava. sebbene le vendite non raggiunsero minimamente i livello del 3.0, la direzione era soddisfatta. quello che cercavano di ottenere era l'espressione ultima della loro missione: organizzare le informazioni di tutto il mondo. e quale era la fonte di informazione piu' importante del mondo? l'uomo, la sua vita, le sue esperienze. la presenza di tanti portali pubblici permetteva un nuovo livello di informazione, quadrimensionale, obbiettivo , privato. il tutto a ritmo di miliardi di adsense.

il passo successivo fu il google ocr: non solo il sonoro veniva indicizzato, tutte le immagini venivano scannerizzate da avanzatissimo software ocr che permetteva di identificare con ottime percentuali di match le parole che venivano registrate. quindi se una persona leggeva una ricetta, poteva usare google ocr per riprodurla in softcopy, modificarla, creare un libro di cucina. il sistema funzionava cosi' bene che era usato dagli studenti per tradurre gli appunti universitari in formato elettronico.
ovviamente il servizio copriva tutte le lingue supportate da goggle, con tanto di traduzioni immediate affidabili e gratuite.
google tag, introdotto poco dopo, permetteva di rendere i testi identificati dall'ocr clickabili per accedere alle informazioni relative all'oggetto stesso. tutti i dati erano incrociabili con l'immenso database di google.

a quel tempo, il bouqet di goggle permetteva una totale indicizzazione delle immagini registrate. se blackbox mostrava la registrazione di un utente che leggeva un libro, l'immagine era clickabile e si poteva avere un estratto del libro (con tanto di adsense) o ricercare l'esatto momento in cui si era letta quella frase che proprio non ti ricordavi quando l'avevi letta. se si vedeva un film, si poteva accedere alla sua scheda. le facce degli utenti nelle registrazioni degli altri utenti permettevano, se si aveva accesso al profilo privato, di rivedere la stessa azione da un altro punto di vista.
molte persone incominciarono ad avvertire la sindrome di Grisberh(utente che ebbe una crisi di epilessia mentre vedeva un'immagine nidificata 107 volte di se stesso mentre vedeva la registrazione di se stesso che vedeva la regiastrazione) , la dipendenza da googglife.

la sindrome da trasparenza ebbe un'impatto enorme sulla vita pubblica. si verifico' un aumento delle violenze familari, troppo stressate di un comportamento corretto imposto dalla societa' invece che liberamente conquistato;si crearono fortissime correnti antitrasparenza che rivendicavano il diritto alla privacy. i vecchi partiti annaspavano di fronte a cosi' tanti attacchi e alla politica non convezionale e non ricattabile dei partiti trasparenti. l'unico punto debole di tutto il sistema era la tecnologia di goggle stessa e la sua affidabilita'. nonostante fossero all'ordine del giorno le notizie di frodi piu' o meno ingegnose del sistema veribox, non era mai successo che il sistema fosse la causa della frode: il sistema funzionava , erano gli utenti a fare le truffe. ovviamente google non era responsabile dell'uso del veribox, anche se garantiva l'impegno costante di migliorare un gia' ottimo servizio di attendibilita'. in breve fu evidente che il veribox potesse essere un vantaggio competitivo enorm: i consumatori preferivano comprare da venditori 'verificati' che certificavano con la loro competenza la bonta' del loro prodotto. il cambio fu cosi' repentino che i mercati si mossero verso i prodotti certificati con una velocita' tale che i produttori stessi non furono in grado di soddisfarne la domanda. divento' molto conveniente essere certificati.molto conveniente. praticamente l'industria avanzata fu costretta a convertirsi per rimanere sul mercato.

google garantiva la totale sicurezza dei suoi dati: i server a tuvalu erano inattaccabili e dotati dei sistemi piu' avanzati di sicurezza, e sebbene fu certificato almeno un caso di corruzione forzata dei dati (e l'evento non passo' affatto inosservato, anche se fu riconosciuta l'eccezionalita' dell'accaduto), erano considerati il non plus ultra dell'affidabilita'. inoltre, google usava la certificazione su se stesso, mossa contestata, ma comunque popolare e trasparente, cosi' forte da renderlo inattaccabile. uno studio di un'universita' inglese calcolo' che se i server di goggle avessero smesso di funzionare e il servizio veribox fosse rimasto non operativo per un giorno, si sarebbe verificato un danno economico maggiore del lunedi' nero del 1987. goggle garantiva un sistema in grado di funzionare 24 ore su 24: alcune speculazioni insinuavano che google utilizzasse la rete stessa come server immettendo enormi flussi criptati di dati, sfruttando una tecnologia grid resa nota dal virus collegato all'incidente di Sai. Nonostante tutti gli sforzi, non si riusci' ad avere prove valide che quella tecnologia fosse in uso.

quando sealand fu riconosciuto come stato sovrano, google divento' la prima multinazionale ad avere una rappresentanza alle nazioni unite. il voto fu fortemente avvantaggiato dalle forti pressioni locali che i vari paesi membri ricevettero.

non ci fu il tempo di incominciare ad abituarsi ai possibili nuovi scenari quando google annuncio' un nuovo prodotto: non fu necessaria nessuna campagna straordinaria, nessuno slogan o martellante jingle. basto' il nome del prodotto, che da solo era ingrado di far sognare agli utenti un nuovo modo di percepire la realta', un nuovo modo di utilizzare il motore di ricerca, una nuova dimensione alla propria vita. google dreams.
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