Titolo: Certain stars are sad and bruised
Fandom: DC
lovvoverseBeta:
cialy_girlPersonaggi:
Mar'i Grayson,
Caleb Chase,
Michelangelo Asaro, James Gordon Jr (nominati: Tim Drake, Selina Kyle,
Jim Kuttler, Barbara Gordon,
Ibn Al Xu’ffasch, Dick Grayson, più di tutti Bruce Wayne, apparizione veloce ma costante della Young Justice tutta)
Ship: Bruce Wayne/Mar'i Grayson (scheeeeerzo. Forse); Caleb Chase/Mar'i Grayson, un poco di Ibn Al Xu'ffasch/Mar'i Grayson ma proprio pocherrimo
Rating: Pg
Parole: 1.047 (W)
Prompt: Mar’i Grayson, James Gordon Jr. - “Certo che ti aiuterò, piccola.” @
Progetto MalvagioNote: Titolo Safer On The Outside - American Hi-Fi
~ Cosa è successo: siamo nella stupenda (?) annata 2025, Mar'i ha smollato Gothamtutta dopo delusioni/blah, e messo su il team della Young Justice League. Ma sono violentissimi, e ad un certo punto capita un casino in cui Danielle Lee (Hawk) per salvare la sorella Margareth (Dove), uccide un tizio.
Mar'i, che non sa dove sbattere la testa, torna a Gotham per chiedere aiuto a Gordon.
Disclaimer: Nooooooooosìììììì ma non ci guadagno, mi diverto menzogna, questa gente mi spezza il cuore.
Quando Dani è venuta da lei con la voce rotta e le mani tremanti, Mar’i ha desiderato con tutta se stessa che il nonno fosse ancora vivo, ha desiderato di poter tornare da lui e farsi stringere forte, invece di dover affrontare qualcosa di così orribile da sola.
Il nonno avrebbe saputo come agire, come consigliarla, come evitare che una cosa del genere la trascinasse in basso - perché Mar’i lo sa, lo sa bene di essere in pericolo, lo sa che si è avvicinata troppo a quella linea e ne ha paura.
“Sistemerò tutto, Danielle.” Lo afferma con un tono di voce talmente sicuro e deciso che Danielle la guarda stupita e piena di gratitudine, senza poter evitare di crederle.
Ha passato molto tempo cercando di convincersi di non avere più nessuno a Gotham, nessuna famiglia da cui tornare, nessun contatto indispensabile per le proprie missioni, ha cercato di rendere quella città un ricordo sbiadito e niente di più, eppure, adesso, nel momento del bisogno, non riesce a non pensare a quanto sarebbe bello poter chiedere aiuto a zio Tim, trovare il sorriso di Selina ad alleggerire ogni problema, sapere di avere Ibn accanto.
Sentire le parole incoraggianti di suo padre, magari, e avere la certezza che sei mai dovesse cadere il nonno riuscirebbe ad afferrarla appena prima dello schianto.
Fa qualche passo in avanti sull’orlo del cornicione di un edificio troppo alto, e pensa che no, nessuno potrebbe salvarla, in quel caso.
Respira, cerca di ignorare il dolore e tenta un ragionamento logico - non bisogna lasciarsi dominare dai sentimenti, diceva il nonno, e aveva ragione, per pensare a mente lucida devi distaccarti e vedere tutto da un punto di vista neutrale.
Mar’i si ferma, dà le spalle al mondo e si lascia cadere all’indietro. Ha gli occhi aperti mentre sprofonda, utilizza la corda per lanciarsi verso un edificio e comincia la propria ronda, fermandosi per combattere contro la piccola criminalità - anche quello è salvare vite, mai sottovalutarlo, diceva il nonno.
Caleb si alza di scatto, appena entra in casa; la osserva preoccupato, ma lo sguardo perfettamente serio e per nulla scosso di Mar’i lo stranisce.
“Cosa hai intenzione di fare?” Domanda, senza essere sicuro che lei abbia un piano, perché ancora non riesce a capirla.
La donna ha un tono indifferente, come se parlasse di qualcun altro: “Da un punto di vista neutrale, abbiamo bisogno di aiuto.” replica, mettendo le chiavi sul tavolo e andando in camera. Caleb la segue, afferrandole il braccio.
“Mar’ì?”
“Sì,” risponde lei: “So chi può aiutarci.”
Lui sembra immediatamente sollevato e Mar’i non può fare a meno di voltargli le spalle, perché da un punto di vista neutrale - dal punto di vista del nonno - hanno fatto la cosa sbagliata.
Da un punto di vista neutrale, stanno cadendo.
Farlo con la maschera sarebbe stato molto, molto più semplice. Ci ha pensato a lungo su come contattarlo, la scelta di chi essere mentre avrebbe chiesto aiuto le ha quasi fatto male, per tutte quelle volte che papà le aveva spiegato quanto fosse importante per lui essere Dick Grayson e non solo Nightwing, per tutte quelle volte in cui il nonno le aveva fatto capire di essere Batman e nessun altro.
Gordon non la riconosce subito.
Mar’i fa più fatica di quanto pensasse ad avvicinarsi e a sorridergli, e quando lo sguardo dell’uomo - dello zio di Jim, del fratello della zia Babs - ricade su di lei ha voglia di scappare via, perché le distanze prese da quella famiglia non sono mai abbastanza, perché se rivedere una persona esterna al tutto fa così male, allora è un dolore troppo grande da sopportare.
Ma lui si avvicina, le sorride, sorpreso dalla sua presenza.
“Ho bisogno di aiuto.” Bisbiglia Mar’i, ed è la prima volta che lo ammette.
James annuisce, le posa una mano sul braccio: “Possiamo parlare nel mio ufficio, se vuoi.”
“Ho bisogno di aiuto, ma potrebbe costarti caro.”
L’uomo abbassa gli occhi, realizza quanto sia sconvolta, e si stupisce di come quella bambina così sicura di sé sembri essere diventata fragile.
“Certo che ti aiuterò, piccola.” Le risponde sorridendo affidabile, come ai vecchi tempi: “Qualunque cosa.”
Rimasto solo nel proprio studio, James solleva lentamente il telefono, pensando a suo nipote e a sua - sorella - cugina, pensa a quella bambina che ha continuato a riporre fiducia in lui, ma non si ferma nel comporre il numero.
“Ho delle informazioni.” Dice, sorprendendosi di quanto faccia male.
“È un classico, no?”
Nightstar non capisce dove voglia arrivare, rimane immobile fissando Michelangelo Asaro e i suoi uomini, aspettando con i nervi tesi di essere attaccata.
“Non è te che voglio, Asaro.” Sputa, con la mente che tenta di restare concentrata sull’obiettivo - ci sarà tempo per quel mafioso, ma ora ha delle persone da salvare.
“So cosa hai fatto.”
Mar’i non risponde, si limita a studiarlo. Dall’auricolare le voci dei suoi compagni le fanno capire che la battaglia sarà ancora lunga.
“So cosa ha fatto Danielle Lee.”
Il battito del suo cuore accelera, mentre dalla confusione emerge chiara e lampante la risposta, l’unica possibile, perché nessuno del suo gruppo ha osato parlarne al di fuori della Young Justice League, perché lei è stata la sola a fidarsi.
Improvvisamene diventa quasi palese il comportamento dello zio, quando ha deciso di tenere Gordon come ultima risorsa.
“Quindi è meglio se richiami le tue pecore e andate via.”
Cerca di non tremare mentre abbandona la posizione di difesa, mantiene un tono secco e neutro mentre impartisce l’ordine di ritirata ai propri membri.
“Saggia scelta.”
Michelangelo le dà le spalle e i suoi uomini lo seguono fedeli.
Katy è la prima ad avvicinarsi, quasi si fionda verso di lei: “Cosa è successo?” chiede, e Mar’i non può fare a meno di notare quanto sembrino tutti spaventati a morte.
Lei stringe le mani guardando in basso, senza riuscire a parlare.
“Mar’i?” Vorrebbe correggere Caleb, che si inginocchia davanti a lei, dirle di chiamarla Nightstar, ma ha talmente poca importanza.
“Stiamo cadendo in basso.” Afferma ad alta voce. Spiega loro la situazione, cercando di mantenere il controllo.
È Margareth a parlare, la voce rotta: “E adesso che si fa?”
Per la prima volta Mar’i rialza gli occhi, però non risponde.
Continuiamo a cadere, pensa, semplicemente.
Note:
~ Come forse non sapete (io come stia messa la fake!timeline che c'è adesso non lo ricordo XD), Gordon è un poliziotto altamente corrotto, collaboratore della Injustice Legue. E' però schifosamente bravo nel non lasciare traccia/appioppare ad altri la colpa, Mar'i e Ibn non hanno mai avuti dubbi sulla sua onestà, soprattutto perché sono stati allontanati prima che capitassero casini da Tim Drake!Batman.
Sa di Mar'i perché l'ha vista gironzolare con il nipote e ha anche capito subitissimo che il nuovo Batman era l'ex Red Robin!1!!! Gli voglio bbbene XD