[BBC Sherlock] Caramel Coffee (Talk to Me)

Feb 15, 2012 17:18

Titolo: Caramel Coffee (Talk to Me)
Fandom: BBC Sherlock
Pairings: Sherlock Holmes/John Watson
Parte: 1/1
Rating: PG-13
Genere: Introspettivo, romance
Beta reader: Nessuno
Warning: Rapporti tra due uomini
Conteggio Parole: 1076
Disclaimer: Non possiedo BBC Sherlock e tutto questo non è mai successo. Purtroppo.
Avvertenze: La pubblicazione di questo racconto in altra sede, senza il consenso dell'autrice, è assolutamente vietata.
Note:
1. Un udeale prequel di "I'll be the garden, you'll be the snake". Il titolo è preso dalla canzone "카라멜 커피 (Talk To Me)" delle Girls Generation.
2. I Commenti Sono Sempre Amore. Quindi, per favore, perdeteci 5 secondi se leggete xD.



John torna dal lavoro e, come regalo di bentornato, trova Sherlock seduto sulla sua solita poltrona, sporco di quelli che hanno tutta l'aria di essere sangue e terriccio.
- Che diavolo hai combinato?!-
- Un caso. Ma l'ho risolto. Anche se tu non c'eri; ho pensato di aspettarti, ma poi aspettare è diventato noioso, quindi ho fatto tutto da solo. -
- Stai bene?!-
- Oh si, non è sangue mio, credo. -
- Credi?!-
- Non posso esserne certo al cento percento, ma le probabilità che non lo sia sono decisamente alte. -
John si passa una mano sul viso e sospira, prima di avvicinarsi a Sherlock per controllare che non abbia nessuna ferita; gli occhi dell'altro seguono ogni sua mossa, ogni suo gesto, ma John ormai ci è abituato.
Ci si abitua a molte cose quando si vive con Sherlock Holmes.
- Ci hai messo più del solito a tornare a casa e a giudicare dall'odore dei tuoi vestiti ti sei fermato a bere qualcosa con i tuoi colleghi... -
- Cos'è, sei geloso?-
- Affatto, solo che ti aspettavo almeno un paio d'ore fa. Se avessi saputo che avresti tardato tanto mi sarei ricucito da solo invece di aspettare il mio dottore. -
- Sei rimasto seduto qui per due ore?!-
- No, credo siano state almeno quattro. -
John sospira ancora e scuote la testa, ma non dice nulla.
- Hai bisogno di una doccia o, meglio ancora, di un bel bagno caldo. Non vedo nessuna ferita preoccupante, ma hai un taglio sulla guancia e uno sul braccio che vanno puliti. -
Sherlock non dice nulla, ma continua a guardare John negli occhi.
Gli occhi di Sherlock hanno un colore così indefinibile e quasi innaturale, all'inizio John faceva quasi fatica a guardarli, e sembrano avere il potere sovrannaturale di leggerti dentro, di spogliarti completamente di qualunque difesa: ci sono momenti in cui John ha la sensazione che quegli occhi possano seguirlo ovunque e scoprire tutto di lui, anche il più piccolo, nascosto e dimenticato segreto.
- Hai sentito cosa ho detto? Sherlock?-
- Si, ho sentito. -
Sherlock gli prende la mano e la stringe nella sua, quasi timidamente: la pelle dell'altro è fredda contro la sua, il gesto è ancora impacciato, come se Sherlock non fosse ancora sicuro di sapere come fare a dimostrare quello che prova con gesti concreti, ma il modo in cui ci prova è quasi tenero; John sorride e gli accarezza la guancia con l'altra mano.
Sherlock appoggia la testa contro il suo petto, i suoi riccioli scuri nascondono il suo viso allo sguardo di John, che lo sente respirare affondo e rilassarsi contro di lui: è una di quelle situazioni che John non avrebbe mai pensato potessero accadere nella sua vita con Sherlock Holmes, questi momenti intimi e protetti che sembrano sopperire a tutte le parole non dette che ci sono tra loro, momenti in cui tutta l'armatura di freddezza ed indifferenza che Sherlock si è costruito intorno crolla e resta soltanto il suo Sherlock, quello che solo John conosce.
- Mi sei mancato anche tu. -
Sherlock sorride e solleva di nuovo la testa per guardarlo negli occhi.
- Sai, credo di aver bisogno anch'io di un bel bagno caldo. -
- Decisamente: hai ancora addosso la puzza di disinfettante e di malattia del Barts, senza contare quell'orribile colonia che usa Stamford e il profumo da quattro soldi della pediatra che sta disperatamente cercando d'infilarsi nel tuo letto. -
- Come fai a... lascia perdere, andiamo. -

- L'acqua è troppo calda?-
John accarezza appena la schiena di Sherlock che, seduto tra le sue gambe, sembra essere di nuovo immerso nei suoi pensieri: la sua pelle, di solito terribilmente pallida, è arrossata dal calore dell'acqua, ma lui non sembra farci caso.
La vasca riesce a contenerli entrambi con un po' di difficoltà e la posizione non è delle più comode, ma a John basta essere vicino a Sherlock, sentire la pelle dell'altro contro la sua, poterlo toccare e stringere a sé per dimenticare tutto quello che li circonda.
- Sherlock?-
John si sporge verso di lui e gli posa un bacio sul collo, sentendo la palle calda e umida sotto le labbra: Sherlock sospira e gli accarezza il ginocchio, un contatto appena accennato che però fa scorrere un brivido lungo la schiena di John.
- Sto bene e anche l'acqua va bene, non ti preoccupare, ti preoccupi sempre così tanto. -
- E tu, invece, ti preoccupi troppo poco. -
Sherlock torna ad immergersi nei suoi pensieri e John continua dolcemente ad accarezzargli la schiena: entrambi sono abituati a restare in silenzio, non c'è niente di teso o di pesante nella quiete che si instaura tra loro.
È un silenzio confortevole, senza imbarazzi, nessuno dei due deve sforzarsi di trovare qualcosa da dire per riempire i vuoti perché non ce n'è bisogno: basta un gesto, una carezza, uno sguardo e semplicemente le parole non sono più necessarie.
- La casa dev'essere stata così tranquilla quando non c'ero. -
John sorride e lascia che Sherlock si appoggi contro di lui, la schiena dell'altro contro il suo petto, la sua pelle calda e umida contro la sua, i capelli bagnati che si attaccano al suo collo.
- Già, niente esplosioni, teste o altre parti del corpo nel frigo o nel forno, esperimenti... solo calma, serenità e silenzio. Noioso da morire. -
Sherlock ride e la sua risata risuona così chiara nel silenzio che li circonda.
- Mi sei mancato da morire. Non farmi mai, mai, mai più una cosa del genere. -
John sente Sherlock sospirare e stringergli forte la mano.
Restano lì immobili per quello che, a John, sembra un tempo lunghissimo, finché l'acqua nella vasca non inizia a diventare fredda.
Le labbra di Sherlock si posano sulle sue e John ricambia il bacio lentamente, godendosi la delicata pressione della bocca dell'altro contro la propria, sentendo il sapore unico di Sherlock mischiarsi al suo: averlo così vicino è intossicante, il suo odore, il calore della sua pelle, il sapore delle sue labbra, tutto si mescola intorno a lui, confondendo e stimolando tutti i suoi sensi.
Sherlock è un'overdose continua, l'unica droga da cui John non riuscirà mai a disintossicarsi.
E, in tutta onestà, a John non interessa neanche provarci.
- Credo di essere abbastanza pulito. Andiamo a letto. -
John sorride e posa un ultimo bacio sulla bocca di Sherlock, prima di seguirlo fuori dalla vasca.

fandom: bbc sherlock, italiano, pairing: sherlock/john, fanfiction

Previous post Next post
Up