Secretum

Jan 31, 2013 20:29

Titolo: Secretum.
Fandom: Jrock: NEGA, Kpop: BIGBANG.
Personaggi/Pairing: Youngbae, Yu || YuTae
Rating: Rosso.
Conteggio Parole: 1396
Avvertimenti: masturbation, oral, slash, crack!paring, I don't know what the fuck I'm writing.
Note: Follia? Follia, sì. Follia pura. O forse pessima influenza di qualcuno... o forse sono solo partita di testa. Fatto sta che ho scritto questa fanfiction e... boh. È una cosa completamente diversa dal mio solito stile. Il titolo, forse, dice anche troppo. Petrarca, è tutta colpa tua. La gente si è rifatta a te negli anni per i sonetti, io mi rifaccio a te per i dilemmi interiori di un poveraccio. Vabbè. E poi c'è una frase, che è schifosamente presa da Hold It Against Me della Spears. Facilmente riconoscibile perché è l'unica vera frase presente in tutta questa follia introspettiva. La cosa del nome di Yu non è canon, non ha mai detto di chiamarsi Yuusuke, ma mi piace crede che il nome che ha usato nei PERESTROIKA sia il suo vero nome. Altro? Sì. La prima persona è brutta.


Chiudo gli occhi. Lui non mi fa paura, per niente.

Mi fa paura tutto ciò che sta succedendo stanotte, però. Sono davvero… me? So di essere un umano. So di essere anche un peccatore. Nessuno è perfetto, non c’è nulla di strano in ciò… ma questo? Questo è ciò che ho sempre evitato, seguendo i miei principi e ciò che penso, e che ho cercato di far evitare anche agli altri. Io non sono qualcuno che… pensa che l’amore si possa ridurre a questo, ad un semplice desiderio carnale.

Ma quest’uomo, quest’uomo che rappresenta la più pura perfezione ai miei occhi, che con i sorrisi che mi ha regalato ed i suoi sguardi mi ha fatto innamorare di lui… ora mi sta spogliando, in questa camera d’albergo così grande ed elegante, ma così… fredda, lui mi sta facendo bruciare con delle semplici carezze.

So che qualcuno può sentirci, so che quello che sto facendo è sbagliato, non avrei dovuto essermi innamorato di lui così facilmente e dovrei fermarmi, fermarlo, dirgli che prima di tutto questo ci dovremmo conoscere, che io ora non so nemmeno il suo nome; dovrei mettermi in testa il fatto che in questo momento mi sembri quanto ci sia di più simile al paradiso sulla Terra non basta a giustificare tutto questo, che me ne pentirò come non mi sono mai pentito prima d’ora…

Ma semplicemente, per ora tutto questo non riesce ad importarmi quanto vorrei facesse. Ha abbassato le mie difese con tocchi leggeri e sorrisi, con quell’aria angelica è riuscito a toccare il punto più profondo della mia anima ed a farlo suo così velocemente che non me ne sono nemmeno reso conto.

Vorrei non essere entrato in quel negozio dischi. Vorrei non avergli permesso di incatenare la mia anima a lui con un semplice sguardo. Vorrei non aver mai iniziato a parlare con lui. Vorrei non averlo praticamente invitato a cena. Vorrei non avergli chiesto di restare. Vorrei non aver sfiorato le sue labbra…
Ora non mi troverei a desiderarlo come un folle, ad agognare un semplice tocco delle sue mani sul mio petto, a desiderare che si muova ad abbassarmi i pantaloni, mentre gemo come le donne dei film che sento Seung Ri vedere la notte. Me ne vergogno. Mi vergogno perché a lui queste mie reazioni esagerate sembrano piacere, perché forse, no, sicuramente sa quali sono le mie “esperienze”, ed io riesco a solo vergognarmi come un cane di fronte a lui.

Un sussurro, le sue labbra così pericolosamente vicine al mio orecchio da costringermi a gemere.

“Yuusuke.”

Lo guardo a labbra dischiuse e ripeto il suo nome, come se in quel momento mi avesse aperto le porte di un altro mondo. Sorrido imbarazzato, stupito da come io stesso mi senta più sollevato rispetto a prima. È solo il suo nome. Solo questo. Ma alle mie orecchie suona in tutt’altro modo. Chiudo gli occhi all’ennesimo bacio: non avevo mai pensato che fosse possibile raggiungere un tale piacere con così poco. La gente va alla ricerca dell’unione dei corpi, a me ora con lui sta bastando molto meno per sentirmi un’altra persona, una persona migliore, che ora ha un motivo in più per impegnarsi, un motivo in più per non farsi mai, mai, mai scoraggiare. È qualcosa di simile alla fede verso Dio, e questo mi fa paura. Mi fa sentire… blasfemo.
E lo star pesando cose simili con la sua lingua nella mia bocca, la stessa sera in cui ci siamo conosciuti, non aiuta.

Stiamo correndo troppo. Sto correndo troppo. Sto bruciando tappe importanti della mia vita, pur sapendo che avrò un grande rimorso per le mie azioni, per lui. Per il desiderio che provo verso di lui, che mi sta facendo bruciare come se io brucio queste dannate tappe. Sono io a cercare il suo corpo ora, a cercare timidamente di togliergli quei vestiti ed a guidarlo disperatamente verso di me, verso questo bisogno che provo, un bisogno causato da un essere perfetto che non so dire se mi stia trascinando verso l’abisso infernale o verso il paradiso.

Tremo, tremo come un bambino e lui si ferma. Il suo sguardo è dolce, quegli occhi scuri, così grandi per quel viso così magro… non si immagina nemmeno come io mi senta, non immagina che questo mio tremare è frutto dell’eccitazione. Come può una creatura così perfetta e pura portarmi verso l’abisso?

Semplicemente, può. Le parole che sto per dire ne sono la prova.

“Yuusuke…” la mia voce trema, fatico a mettere in ordine le parole nella mia testa, so che sto sbagliando, lo so, dannazione, ma ora… ora non riesco a pensare questo. Ora riesco solo a pensare a questo desiderio, che, sono sicuro, non è esclusivamente carnale.  Ho bisogno di completarmi con lui, in ogni senso possibile. Ma ora mi blocca la paura della sua reazione, lui che è così perfetto, come reagirà alle mie parole? Distruggerò l’idea che ha di me nella sua testa o…

Schiudo le labbra e le riapro.

“Se ti dicessi che… in questo momento, io ti voglio” di nuovo, sento la mia mente perdersi, ma cerco di rimanere lucido, abbastanza da dire quelle ultime parole “me lo rinfacceresti?”

Osservo il suo viso cambiare espressione, passare dallo stupito alla dolcezza più profonda, e sento le sue labbra sulle mie. Solo allora, solo in quell’istante, riesco a rilassarmi tra le sue braccia, a godere davvero del suo tocco gentile, mentre tutto il mio corpo trema sotto il suo. Forse è colpa della mia poca esperienza, ma mi rendo sempre più conto che sa che dove toccare e come farlo. Pochi tocchi delle sue dita lunghe e fini sono sufficienti a farmi perdere la testa, le sue labbra e la sua bocca a portarmi verso un piacere fisico che mi sconvolge. Ho paura di quello che potrebbe accadermi dopo, ma a differenza di poco fa non è in senso negativo, o forse non solo. Ho paura di come potrebbe reagire il mio corpo nel sentirlo dentro di me, su di me, intorno a me, ho paura di come mi spingerà a cercare di aggrapparmi al suo corpo esile, così esile da farmi temere di poterlo spezzare per colpa dei miei muscoli. Ma quella paura, o meglio, quella che ormai sento come una consapevolezza di star sbagliando, non se ne andrà.

Il problema è che ora, mentre sento le sue dita ben lubrificate dentro di me, non mi importa.
Ho sempre abolito tutto questo. Ho sempre detestato l’idea di fare cose simili senza una vera conoscenza dell’altro.
Ed ora eccomi qui, a gemere sotto un uomo di cui so appena il nome, ma forse so anche una cosa più importante: ora mi sta conducendo al peccato, al piacere carnale, ma non riesco a non pensare, osservando quei lineamenti delicati, quasi femminili, che può condurmi anche ad altro, se solo io riuscirò a farmi guidare.

Di nuovo, le sue labbra sono sulle mie. È un bacio semplice, dolce, delicato come sarebbe il petalo di una rosa, che sembra quasi testimoniare i miei pensieri: lui può e vuole darmi altro, vuole portarmi ad altro. Io mi lascerò condurre, e se anche questa forma d’amore fosse sbagliata…perdonami, Dio.

Semplicemente non posso resistere.

Lo guardo. Basta poco per capire, ad entrambi. Stavolta sono le mie labbra a cercare le sue ed è un bacio che non ho mai dato prima d’ora, che spero con tutto me stesso sarà per sempre solo per lui.

Il dolore che provo non è forte, ma c’è. Anche se mi sento rilassato, per quello che ho capito ed accettato, e per i suoi baci sul mio petto, non c’è modo di mandarlo via, ma è un dolore così irrilevante rispetto al potermi stringere a lui, all’unione che sento ora tra i nostri corpi… e tra di noi. Credo sia questa unione a completare quel piacere che altrimenti sarebbe solo fisico. È qualcosa di completo. Io sono completo. Io sono diverso, ora.
Grazie a lui.
E mi voglio lasciar andare ai sentimenti che provo per lui.

Mani. Mani che mi accarezzano i capelli, mani gentili, quasi materne. E un calore diverso da quello delle coperte, umano.  Un cuore batte e la mia testa è abbastanza vicina ad esso da sentirlo bene.

“Buongiorno, Youngbae.”

Un bacio.
Ed io sono capace solo di stringermi a lui, ancora incredulo per quello che è successo, ma senza ancora nessun rimpianto.

fandom: bigbang, paring: yu x taeyang, fandom: nega

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