Ognuno ha il proprio posto

Sep 10, 2011 23:28

Molte volte scrivo qui per mettere in ordine la massa di pensieri confusi che ho in testa. Altre, come questa, scrivo per fissare certe cose che ho capito, prima che mi sfuggano di mente. 
Un giorno, durante il corso di Tao, mentre il sensei stava lavorando sul mio settimo chakra, mi è diventata chiara una cosa: non avevo (e non ho) un terreno mio e volevo avere un posto tutto mio. Volevo la mia stanza, fuori dall'appartamento dei miei, solo mia, lontana dai miei, però non l'ho potuta avere. Per quest'estate l'ho ceduta in affitto a W-senpai e ho rimandato il progetto di farla diventare camera mia. Per tutto questo tempo non volevo dormire nella mia attuale stanza ma in quella, forse anche perché l'avevo già vista "mia". Dormire lì con W-senpai non sarebbe stato un problema così grande, eppure non ci sono mai riuscita e in quel momento al Tao ho compreso realmente il perché. Mi è tornato in mente ieri sera, quando sono entrata di nuovo in quella stanza e per quanto guardassi e cercassi non c'era nemmeno un posticino per me. Non c'è mai un solo buco dove appoggiare le mie cose, il mio cellulare, le mie mollette... le mie cose. Non è un posto che posso fare anche mio, posso solo continuare a sentirmi ospite. 
Sempre durante il Tao, A-kun mi ha dato la possibilità di scoprire un'altra cosa. Noi personcine yin dobbiamo fare di casa nostra ogni posto in cui viviamo. Se ci stiamo anche solo una settimana, dobbiamo fare di quel posto "casa". Ed è in effetti una cosa che ho sempre fatto ovunque, a Tokyo, a Firenze, Collalto... mi viene molto difficile dire "torniamo in albergo", mi viene molto più spontaneo dire "andiamo a casa", anche se so che quella non è casa mia. 
Eppure in quella stanza non so ricavarci un posto per me, è come se ci fosse posto solo per lui, è sua e basta. E' un po' come se di riflesso, sentissi che non c'è posto per me in lui e questo mi mette a disagio perché io invece continuo a cercarlo il mio posto lì dentro.
Tornata dal Tao ho dormito lì. Ero tornata preparata a non trovarci nemmeno un buco, invece quello è stato il giorno in cui la stanza era piena di spazio, sul tavolo, sui comodini, sulle sedie... e ho sentito il posto per me.
E' una strana sensazione che purtroppo non sono riuscita a comunicare. Non appena qualcuno mi prende un po' in giro mentre cerco di spiegare una cosa seria, me la prendo subito e non vado più avanti. Forse questa cosa non andrebbe neppure spiegata, forse è una cosa che va bene che io tenga per me. Bah, in ogni caso, fra poco l'estate finirà e io avrò di nuovo a disposizione quello spazio per me, e forse non lo vorrò più, perché il solo pensare di non avere quella stanza occupata ogni giorno dal senpai, mi rende triste.

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