Un uomo solo - Christopher Isherwood

Feb 02, 2010 22:36


Un uomo solo
Christopher Ishwood.

La prima cosa che mi viene in mente a proposito di questo libro è una citazione del Fu Mattia Pascal.
George Falconer in questo libro "si guarda vivere" come se osservasse il suo corpo muoversi e agire dall'esterno di esso.
Il breve romanzo è il racconto di una giornata, una di quelle giornate nel quale elaborare il lutto per la perdita del compagno sembra essere più difficile di ogni altro giorno.
George si guarda vivere e osserva come gli altri attorno a lui vivano senza far caso a lui, al suo malessere, alla sua *non*voglia di vivere.
Cattura ogni particolare della vita attorno a sé con la precisione di un obiettivo fotografico, lo assimila e lo fa suo, *vivendo* ogni attimo come se fosse prezioso, importante.
Anche se dalla vita non si aspetta più nulla, non vuole più nulla forse.
E c'è Charley, una signora un po' stravagante, amica sua e di Jimmy, che lo invita a cena e parla di famiglie sgretolate, di mariti che non ci sono più, di fughe impossibili, di sogni che sa benissimo di non poter (o voler) mai realizzare.
E c'è Kenny, Kenny che lo segue perché si accorge che qualcosa non va, Kenny che gli parla di droghe, che gli parla della ragazza con cui vorrebbe fare l'amore ma non in uno squallido motel dove tutti sanno benissimo cosa hai intenzione di fare. C'è Kenny, l'allegria della sua gioventù, un bagno nudi nell'acqua, e poi fare l'amore per tentare di riaccendere una scintilla che ormai è destinata a spegnersi.
E infine, Jim. Il suo compagno. Perché George è omosessuale e un omosessuale nell'America degli anni '60 non ha certo la vita facile, tanto che i vicini lo guardano male, lo additano come un pervertito, un uomo pericoloso.
Ma Jim c'era, adesso non c'è più. Eppure la sua presenza, all'interno della storia è forte, costante, in ogni gesto di George, in quel suo modo spasmodico di osservare tutto ciò che gli ruota attorno. Come se adesso che George sa cos'è la morte, voglia disperatamente tentare di tornare a vivere e di riappropriarsi di quelle sensazioni alle quali non aveva mai fatto caso prima.

"Un uomo solo" è il primo romanzo a tematica omosessuale che leggo e mi è piaciuto. Ma non è solo una storia a tematica omosessuale, anzi l'omosessualità non è l'argomento principale dell'opera. Jim avrebbe potuto essere Mary, Jane o chiunque altra, questa è la storia di un uomo che ha perso la propria metà e non riesce a dimenticarla. A questo punto cosa importa se si tratta di un uomo o di una donna?
Nella copertina è scritto che Isherwood ha perseguito per l'intera vita la composizione di un romanzo che andasse quasi come l'obiettivo di una macchina fotografica e sì, c'è perfettamente riuscito.
Da leggere, senza dubbio.

(Colin Firth candidato all'Oscar ** alla faccia di quei critici italiani che hanno distrutto 'sto film u.ù e che fra le tante cose hanno criticato il tipo di ripresa operata da Ford che invece, per quei due minuti di trailer che ho visto, mi sembra perfetta per rendere il punto di vista di George degli eventi. Tiè critici impagliati u.ù)

libri, film

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