Chi è stato a Londra almeno una volta, ha conosciuto "The Tube". Chi l'ha conosciuta, la ama, indiscriminatamente. E' uno di quei rapporti che fanno di Londra una città affascinante, una di quelle caratteristiche tanto londinesi da non essere discernibili: non c'è Londra senza Tube e non ci potrebbe essere la Tube così come è senza Londra attorno. Non è una semplice rete metropolitana, underground o di superficie che sia, è come se fosse una città nella città, come se fosse viva.
Rappresenta un lato di Londra che sulla superficie il più delle volte si tenta di nascondere: è sporca, ombrosa, a tratti decadente, eppure è la linfa vitale della città, è il suo sistema circolatorio.
Non sei stato a Londra se non hai preso la Tube.
E di sicuro, non sei stato nella "Londra di sotto".
Il romanzo di Gaiman ti porta lì. No, non ti ci porta, ti ci sbatte, catapulta violentemente. Tanto violentemente che dopo le prime pagine ti ritrovi proprio a farti le stesse domande che si fa Richard (il protagonista, suo malgrado...). Cosa distingue il reale dall'immaginario, il sogno dalla veglia, l'incubo da un pericolo reale? C'è di tutto, sotto i piedi di noi che viviamo a Londra, è solo che di solito fingiamo di non vederlo o di credere che non esista, data la sua improbabilità. Finché un incontro non ci fa cambiare tutta la prospettiva, perché una volta scesi di sotto, indietro non si torna...
Under the streets of London there's a place most people could never even dream of. A city of monsters, and saintrs, murderers and angels, knights in armour and pale girls in black velvet. This is the city of the people who have fallen between the cracks...
Qui le informazioni sull'edizione italiana, anche se io consiglio per chiunque ne sia in grado (anche se come al solito non c'è modo migliore per imparare) di leggere in originale. Gaiman è un genio, e di certo questa non è l'unica cosa che consiglierei della sua produzione, ma fidatevi, lo divorerete tutto di un fiato.
MIND THE GAP!