Titolo: nu stand e na maglietta
Fandom: Jojo's Bizarre Adventure
Personaggi: Giorno Giovanna, Bruno Bucciarati, Guido Mista, Narancia Ghirga, Pannacotta Fugo, Leone Abbacchio
Rating: SAFE
Wordcount: 675
Warnings: neomelodici
Note:
1. International Fanwork Day, doveva essere una drabble, e invece
2. gente che discute di neomelodici. Non lo so perché, esiste e basta. Ho ascoltato compilation di cinque ore per questo. Perché.
«Hey, Giorno!».
«Sì, Narancia?».
«Qual è il tuo cantante preferito?».
La domanda è improvvisa e lo spiazza, ma in quei giorni gli hanno chiesto domande molto più intime e scomode, che a confronto una banale richiesta sui suoi gusti musicali è facilmente gestibile, e risponde «Non saprei, non ci ho mai pensato».
«Sei il tipo da “ascolto uno di tutto, tranne country e rap”?».
«All’incirca… non ascolto neanche molta musica, per la verità»
Narancia salta in piedi, dacché era placidamente seduto a terra con le cuffie attorno al collo e la radio al suo fianco, è un miracolo che lo scatto non l’abbia rotta. «Come fai a non ascoltare musica?!».
«Non ascolto molto la radio, tutto qui».
Narancia lo fissa come se gli avesse appena rivelato un segreto terribile che avrebbe cambiato il destino dell’umanità. «Non so come tu faccia, io non riuscirei a vivere senza musica!» commenta, anche lui col tono di aver appena affermato qualcosa di colossalmente importante.
«Del tipo?» Giorno chiede, con ingenua curiosità, ma già intravede lo sguardo rassegnato di Fugo, in un angolo a parlare con Abbacchio, e si pente di aver chiesto a Narancia una domanda simile.
«Potrei stare ORE a parlarti di tutti i cantanti che adoro, te li farei ascoltare tutti, ma se proprio dovessi sceglierne uno da ascoltare per il resto della vita, sarebbe Gianni Celeste!».
Una cosa Giorno odia davvero di Napoli, senza offesa per i napoletani a cui piace, ed è la canzone neomelodica, senza offesa per i cantanti. No, anche con qualche offesa, visto che la trova assolutamente monotona, stupida, cacofonica e cafona.
«Oh, uhm» borbotta il biondo, cercando una risposta che interrompa il discorso senza risultare scortese, ma Bruno interviene prima e lo interrompe «Gianni Celeste? Non credevo avessi dei gusti così banali».
«Saranno anche banali, ma almeno sono buoni!».
«Ah, se lo dici tu».
«Perché, tu che ascolti di così meglio?».
Ci sono due istanti di silenzio, in attesa di una risposta.
«Nino D’Angelo, ovviamente».
Giorno si sente tradito, sperava che almeno Bruno si salvasse.
«Pfff, di tutte le voci che ci sono, proprio Caschetto Biondo dovevi sceglierti?» Narancia piglia il suo capo per il sedere.
«Hey, quei tempi ormai sono passati, e musicalmente è molto migliorato, non puoi negarlo!».
«Sì, ma se non avesse fatto tutti quei film, non lo considereresti neanche».
«Per la verità non ne ho visto nessuno, giusto qualche scena di “Un jeans e una maglietta”, ma preferisco ascoltarlo, piuttosto che vederlo recitare».
Guido alza gli occhi dalla sua pistola a quelle parole e decide d’intromettersi, il che fa sentire Giorno ancora più tradito, tu quoque Mista «Li ho visti tutti, ma nessuno può battere Mario Merola».
«Ah, non ne dubito» Bruno concorda, ma Narancia evidentemente ha da ridire «Ma è noioso! Lui, e anche i suoi film!».
«Come...» Guido lo fissa come se gli avessero appena ammazzato la famiglia «Come puoi parlare così di Mario Merola?».
«Chissenefrega se è il re della sceneggiata, a me fa schifo».
«Ma se è a lui che devi tutta la popolarità della canzone napoletana! Porta almeno un po’ di rispetto».
Giorno fissa la sceneggiata napoletana che va formandosi di fronte a lui, e indietreggia fino all’angolo dove Fugo e Abbacchio se ne stanno per fatti loro, e li fissa con circospezione. «Almeno voi, ditemi che non v’interessa della neomelodica» chiede con una disperazione un po’ troppo teatrale per non essere in fondo influenzata dallo spirito napoletano. Abbacchio richiama il suo sguardo, ma come al solito è truce e i suoi occhi trasmettono l’odio e la malafede che ripone in Giorno, ma infine alza le spalle e risponde «Non toccherei niente di italiano neanche con un palo di sei metri».
«Neanche Pino Daniele?» Fugo risponde «Almeno lui fa musica decente».
“Vi prego, qualcuno mi faccia uscire da questo covo di matti” è il mantra che si ripete nella testa di Giorno, tra l’incudine della discussione su come Merola sia oggettivamente superiore a chiunque, e il martello del ma manco De André ti piace, non ti piace proprio niente, emo di merda.
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