Gipsy Jazz

Jul 23, 2010 00:59


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Se il Diavolo si rivela nei dettagli, certa cazzonaggine tipicamente portodanzese (pardon, anziate) anche.

Procediamo con ordine.

Stasera, con mia somma letizia, è stata inaugurata nella splendida cornice della restaurata (stuprata?) Villa Corsini-Sarsina, pendant estivo di quella che, a Roma, è attualmente giusto giusto la sede dell'Accademia dei Read more... )

mostre ed eventi, gipsy jazz fest

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kusobaba July 25 2010, 10:11:25 UTC
Teso', tu e Angelo dovreste seriamente pensare di aprire una ditta di traslochi! ;)
Se puoi organizzarti ne sarei felice, ti assicuro che, al di là delle veline, è stata davvero una bella esperienza. :)
Le bimbominkie sono il tipico marchio di fabbrica di quello stile pacchiano-finto impegnato che imperversava tantissimo al Museo (e anfatti le persone erano quelle): si inaugura una mostra? Chiamiamo il catering e mettiamo i tavoli con gli assaggini dei formaggi nel salone degli affreschi! Non c'è l'impianto per il microclima che li conservi, in teoria non si potrebbero fotografare ma chissenefrega, no?
Ecco.
Sul fatto della poca gente non sono affatto d'accordo: Capossela ha fatto il tutto esaurito (e no, non c'era solo gente venuta da fuori) e giovedì sera uguale, i posti erano quasi tutti occupati, e nonostante il ritardo iniziale una buona fetta di persone ha tirato tardi fino a mezzanotte passata, entrando pure a vedere la "mostra d'arte" organizzata nell'andrione.
E anche lì, non c'erano solo i romani chiccosi che abitano in zona Tirrena o a Santa Teresa.
Se fai una cosa fatta bene (e al di là di tutto questo festival è una cosa fatta bene, infinitamente migliore delle piatte presentazioni dell'Associazione Culturale "Derive") le persone ti seguono, io e Daniele abbiamo sempre sostenuto che non è vero che non esiste da noi chi ama la cultura, è solo che va stanata.
Giacobbo è stato chiamato perché in realtà sono stati invitati quasi tutti i "giornalisti" di Raidue, da Marcello Veneziani a Oliviero Beha, passando per Gabriele La Porta (odiosissimo, incrociato a Palazzo Venezia qualche mese fa per sbaglio).
Tra un "giornalista" e l'altro han ficcato gente che ha pubblicato romanzucoli con case editrici a pagamento, la tizia che c'era giovedì è stata sconcertante nella sua banalità.
Ma non c'è coerenza nella sequenza degli incontri, i libri sono scollegati tra loro e le presentazioni sono due o tre a settimana, decisamente troppe e troppo attaccate per farsi seguire con continuità.
Se giovedì vuoi venire, comunque, io per il jazz ci sono sicuro, se ti interessa dovremmo cominciare alle nove e mezza ;)
Bacio!

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