Il Principe, il Divo, il Nano, o del tempo che non si è mai mosso

Feb 14, 2010 12:10



I realisti come Machiavelli tengono sempre spietatamente presenti i limiti della condizione umana. Gli utopisti, al contrario, si abbandonano al sogno di una umanità rinnovata in cui tutti possano presto diventare buoni, altruisti, ricchi di qualità e sostanzialmente privi di vizi. Il loro primo progetto è sempre stato quello di affidare a un "principe buono", a un gruppo di "persone sagge", a un "partito onesto", poteri quanto mai estesi per affrettare il miglioramento del mondo. Ma il risultato pratico di questi progetti è stato sempre deludente e assai spesso catastrofico. Come ha spiegato infatti un grande filosofo contemporaneo, Karl R. Popper, la domanda giusta da porsi non è mai: Chi deve governare?, bensì: Come possiamo organizzare le istituzioni politiche per impedire che i governanti cattivi o incompetenti facciano troppo danno? Le democrazie parlamentari, finora, sono state le uniche capaci di offrire, almeno in parte, tali istituzioni. Proprio per questo, dai tempi di Machiavelli, il mondo è, in certa misura, cambiato.

Piero Melograni, Introduzione a "Il principe" di Machiavelli, Milano 1991

A leggere i giornali di questi giorni se il mondo, in certa misura, è cambiato l'Italia, evidentemente, no.

io so, il sistema, fascismi

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