You can't stop the beat
Click to viewNon ci riuscirete mai.
Rassegnatevi.
Mandate pure la polizia, fateci fermare ogni mezzo metro per tirare fuori i documenti.
Fateci sorridere da agenti imbarazzati, o picchiare da agenti esaltati.
Schedateci, sorvegliateci, minacciateci pure quanto vi pare.
Il ridicolo è tutto vostro, noi non vi offriremo spunti.
Accadrà così che "i quattro anni e mezzo per mandare giù tutto" serviranno a voi, e a voi soltanto.
Perché il buon senso non potete ammazzarlo, me ne sono resa conto martedì mattina e, al pensiero, mi sono sentita sollevata.
Su un autobus strapieno una signora ha dato di matto contro un ragazzo nordafricano per motivi inesistenti.
L'autobus strapieno l'ha cacciata all'unanimità a calci nel sedere.
Eravamo a pochi passi dalla Provincia di Roma, dove erano stati convocati gli Stati Generali contro il razzismo.
Io non posso fare a meno di cantare e di ballare, di urlare a squarcia gola, di correre all'impazzata.
Io sono io e sono libera, e guai se qualcuno dovesse mettere in discussione questo principio.
Non potete fermare il cambiamento, né la protesta, quando è pacifica.
Siete il vecchio che va cambiato, cominciate pure a contare le ore che mancano alla vostra dipartita.
You can't stop the beat.