Tutte le persone, sono delle piccole storie straordinarie. Qualcosa che hanno visto, sentito, qualcosa che gli è stato raccontato. O quello che hanno vissuto. Sì, sembrano tutti fatti delle stesse cose se li guardi da fuori. Dentro, invece, siamo tutto quello che non possiamo portarci in faccia. Lei è una piccola storia, una di quelle che ti stringono il cuore e ti imbarazzano. Finisci per non sapere cosa dire. Magari è servito a lei, a te, nel piccolo spazio di un'auto. Troppo piccolo per questa storia, perfettamente intimo.
No, no, non ha frainteso, è una storia vera. ^^ Mi è successa oggi, ma ho cercato di trasformarla in qualcosa che fosse possibile condividere con altri, senza scendere troppo nei dettagli. È una nuova linea che voglio adottare per costringermi ad aprirmi un po', credo di averne bisogno sia come persona che come autrice. ^^ E un po' in questo percorso di autocoscienza c'entri tu. ^^
Ti ricordi quel post lucchettato che ti era piaciuto tanto? Ci ho riflettuto un po', sul fatto che una cosa potesse piacere anche solo per il modo in cui era scritta, che potesse trasmettere qualcosa che non fossero solo informazioni. E ho capito che tutti quei lucchetti erano davvero esagerati. ^^
Tornando al racconto: a lei è servito molto. Moltissimo. Non ha molte occasioni per parlare di lei, col lavoro che fa, non ha uno spazio proprio da ritagliarsi, troppo presa dai figli. Io le sono servita e lei mi ha regalato qualcosa di prezioso (che è quello che ho omesso in questo post). Io mi sorprendo sempre nello scoprire quanto incredibili (nel bene come nel male) possono essere le storie che i visi si portano dietro senza farle trasparire in alcun modo. Assuefatti come siamo alla finzione artistica non ce ne rendiamo mai bene conto, secondo me. È bello quando ogni tanto capita qualcosa che ce lo ricorda, invece. A suo modo fa sentire più vivi di qualsiasi altra esperienza, ci dà la percezione di quanto sia grande il mondo, enorme e inafferrabile la vita. Una vertigine.
A me questo parallelo cinema/ vita reale fa impazzire... è qualcosa che mi ritrovo tantissimo intorno. Alle volte penso che siamo talmente *bombardati* da storie sul video che non abbiamo più un passaggio reale dell'una e dell'altra parte.
Pienamente d'accordo, e da quando sto lavorando su Federico lo stacco mi sembra ancora più preoccupante.
E' una frase bellissima e lascia in silenzio, davvero. Però non lo so, quando ci rifletto credo sia il contrario. E' una storia che vale la pena scrivere e se un film le somigliasse allora sarebbe un film degno di essere visto.
La frase me l'ha detta veramente, anche se non proprio in quella esatta forma. E io non ho saputo davvero cosa aggiungere. Penso però che di storie del genere ci sia davvero un gran bisogno, soprattutto se raccontate di persona, senza appunto la mediazione di una mano da scrittore o l'occhio di un regista.
O quello che hanno vissuto. Sì, sembrano tutti fatti delle stesse cose se li guardi da fuori. Dentro, invece, siamo tutto quello che non possiamo portarci in faccia.
Lei è una piccola storia, una di quelle che ti stringono il cuore e ti imbarazzano. Finisci per non sapere cosa dire.
Magari è servito a lei, a te, nel piccolo spazio di un'auto. Troppo piccolo per questa storia, perfettamente intimo.
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Mi è successa oggi, ma ho cercato di trasformarla in qualcosa che fosse possibile condividere con altri, senza scendere troppo nei dettagli.
È una nuova linea che voglio adottare per costringermi ad aprirmi un po', credo di averne bisogno sia come persona che come autrice. ^^
E un po' in questo percorso di autocoscienza c'entri tu. ^^
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E ho capito che tutti quei lucchetti erano davvero esagerati. ^^
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Moltissimo.
Non ha molte occasioni per parlare di lei, col lavoro che fa, non ha uno spazio proprio da ritagliarsi, troppo presa dai figli.
Io le sono servita e lei mi ha regalato qualcosa di prezioso (che è quello che ho omesso in questo post).
Io mi sorprendo sempre nello scoprire quanto incredibili (nel bene come nel male) possono essere le storie che i visi si portano dietro senza farle trasparire in alcun modo.
Assuefatti come siamo alla finzione artistica non ce ne rendiamo mai bene conto, secondo me.
È bello quando ogni tanto capita qualcosa che ce lo ricorda, invece.
A suo modo fa sentire più vivi di qualsiasi altra esperienza, ci dà la percezione di quanto sia grande il mondo, enorme e inafferrabile la vita.
Una vertigine.
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Alle volte penso che siamo talmente *bombardati* da storie sul video che non abbiamo più un passaggio reale dell'una e dell'altra parte.
Pienamente d'accordo, e da quando sto lavorando su Federico lo stacco mi sembra ancora più preoccupante.
E' una frase bellissima e lascia in silenzio, davvero. Però non lo so, quando ci rifletto credo sia il contrario. E' una storia che vale la pena scrivere e se un film le somigliasse allora sarebbe un film degno di essere visto.
La frase me l'ha detta veramente, anche se non proprio in quella esatta forma.
E io non ho saputo davvero cosa aggiungere.
Penso però che di storie del genere ci sia davvero un gran bisogno, soprattutto se raccontate di persona, senza appunto la mediazione di una mano da scrittore o l'occhio di un regista.
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