"Be brave. Face your life."

Aug 28, 2011 16:23

Ieri pomeriggio sono riuscita a vedere almeno un pezzetto di "Luci della città", uno dei film più famosi e importanti di Charlie Chaplin.
Adoro Chaplin, adoro il suo saper rendere universale e senza tempo ogni scena e ogni gag, adoro il suo idealismo di grande impatto che mai scade nella retorica.
Ha lottato per uscire da un'infanzia difficile e, a suo modo, per costruire un mondo migliore, senza per questo vestire mai i panni del santo o, peggio, quelli del martire.
Il film comincia con Charlot che incontra un milionario che si vuole suicidare a seguito di una delusione amorosa, e senza nemmeno pensarci cerca di dissuaderlo con ogni mezzo.
Anche attraverso le parole che ho scelto come titolo di questo post.
Mi hanno colpito scritte sul loro bel pannello, con i caratteri svolazzanti propri del cinema muto.
Sembravano così facile, ovvie.
Tutto l'inguaribile ottimismo di Charlot, il vagabondo gentile che indossa bombetta e bastone da passeggio come simboli di una dignità che non vuole rassegnarsi alla povertà, al degrado, tutto quel continuo ripetersi: "Oh, beh, pazienza, andrà meglio la prossima volta, inutile stare qui ad arrabbiarsi" sono dei veri e propri balsami per l'anima.
Il cinema di Chaplin ha qualcosa di portentoso.
Ci invita col sorriso a non abbatterci alla barbarie, che sia la disparità sociale dovuta ad una poco equa distribuzione della ricchezza, che sia il logorio e l'alienazione del lavoro nelle società moderne e post-moderne, che sia la barbarie della dittatura.
Non dobbiamo arrenderci, non dobbiamo privarci di bombetta e bastone da passeggio, dobbiamo anzi cercare di farli convivere con le nostre scarpe troppo grandi.
Far coesistere le difficoltà e i sorrisi, e non perdere mai la speranza.
Per chi non nasce genio come è nato lui, talento precocissimo e miniera inesauribile di idee magari è più difficile, ma vale la pena comunque fare un tentativo.
Sorridendo, almeno quello, sempre.

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(Tutto questo post privo di senso per dire che domani inizio lo stage in casa editrice, che ho una certa ansia, che trovo che tutta questa ansia non abbia ragion d'essere e che comunque postare una scena tanto bella è molto più socialmente utile che scrivere un papello di elucubrazioni mentali. "Happy go lucky", questo è il motto di quest'anno.)

lavorare stanca, oscuri inquilini, sognatori, cinema, happy go lucky

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