Il sogno eretico

Jul 17, 2011 23:41

Mi piace questa strana continuità che si è venuta a creare tra il concerto estivo a cui ho assistito l'anno scorso e quello di quest'anno: Capossela diede vita a una messa pagana, un viaggio mistico che ci ha condotti nelle viscere della terra e alle radici della cultura mediterranea; Caparezza, ieri sera, ha dato vita a un rito dissacratorio e dissacrante, un'esecuzione con annessa rinascita, un celebrare quei padri del pensiero "eretico" che si spera riaccendano in noi sacri fuochi rivoluzionari che ci guidino verso un nuovo Risorgimento.
Giordano Bruno, Galileo Galilei, Danton: modelli citati e celebrati, nella speranza che vengano presi a modello.
Speranza che ha un certo fondamento, se si considera che buona parte del pubblico (almeno nel settore dove mi trovavo io) era composta soprattutto da famiglie con bambini, spesso anche piccoli, e spesso davvero molto preparati sui testi delle canzoni.
Canzoni arrabbiate, agguerrite, tutte estremamente politiche nel senso più ampio del termine (ovvero inneggianti a un diverso modo di occuparsi della cosa pubblica, e a un affrancamento dal pensiero religioso), canzoni che spesso venivano urlate più per sfogo che per semplice passione musicale, come in un rito catartico collettivo (quale era, e credo che Capa lo sappia benissimo, la tragedia greca).
Un concerto bellissimo ed emozionante, il cui culmine si è raggiunto con il brano "Non siete Stato voi", quando più di diecimila persone (tanti eravamo, ed è un miracolo se si pensa che Capa non gode della visibilità mediatica di un Vasco o un Liga) hanno urlato insieme il loro atto d'accusa nei confronti di una classe politica inetta e egoista, scattando in piedi ad applaudire quando sul maxischermo è apparsa la scritta "La legge è uguale per tutti."
Immaginatevi cosa è successo quando è partita "Vieni a ballare in Puglia" o quando c'è stata la chiusura con "Vengo dalla luna"... pazzesco, mi sono divertita da morire.
Caparezza è bravissimo, un vero trascinatore e intrattenitore, sempre pronto a tirare fuori una battuta salace e praticamente instancabile.
Vi lascio con un suo pezzo che proprio non riesco a smettere di ascoltare, spero che contagi un po' anche voi.
Bellissima la danza col boia attorno al patibolo, divertente e di grande impatto.

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"Mi bruci per ciò che predico
È una fine che non mi merito,
Mando in cenere la verità
perché sono il tuo sogno eretico."

PS: un piccolo aneddoto per farvi capire la bellezza del personaggio: un addetto alla sicurezza ci ha raccontato che, a differenza di molti artisti che si presentano con macchinoni vari, Caparezza s'è presentato a Capannelle con uno scrausissimo furgoncino.

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