Titolo: Turning tables
Fandom: Frozen
Pairing: Hans/Anna
Rating: arancione
Avvertimenti: het, handjob, dubcon
Turning tables
Se avesse saputo a che cosa andava incontro, il tredicesimo figlio del Re delle Isole del Sud avrebbe preso cavallo e nave e se ne sarebbe tornato dritto dritto ai suoi dodici fratelli e alle spiagge delle sue lande. Invece, da stolto, si era convinto che il suo piano non potesse esser altro che perfetto: corteggiare la principessa, ottenere il suo posto nella famiglia reale di Arendelle e manipolare o sbarazzarsi di eventuali figure d’impiccio.
Visto il gelo con cui l’aveva accolto Elsa, aveva rapidamente modificato il suo obiettivo e si era concentrato su Anna, un’ingenuotta con in testa solo il vero grande amore e la possibilità di una storia da sogno. Ancora una volta la sorella maggiore aveva stroncato il loro entusiasmo, negando seccamente le nozze: dopo qualche negoziazione, ad Hans era stato concesso di restare a palazzo e di fidanzarsi ufficialmente con la giovane principessa, dando loro il tempo di conoscersi meglio e ad Elsa quello di riflettere bene sulla questione.
Nessun problema, si era detto il principe. Solo un fastidioso contrattempo che sperava di poter evitare, ma niente di drammatico: aveva aspettato vent’anni per rivendicare un trono qualsiasi, poteva sopravvivere a qualche mese di prova. Se non fosse per la mano che, dopo esser rimasta immobile sul suo ginocchio per cinque minuti buoni, aveva cominciato a risalire lungo la coscia e si avvicinava pericolosamente a zone da considerarsi off-limits.
Lanciò un’occhiata rapida agli altri seduti al grande tavolo rettangolare che occupava buona parte della sala. Erano stati entrambi ammessi - o piuttosto costretti - a quell’interminabile noiosissima riunione, Anna perché fosse al corrente della politica e delle decisioni di sua sorella, Hans perché imparasse a conoscere il paese di cui forse, in futuro, sarebbe potuto diventare re. Quella che Elsa aveva descritto come un importantissimo incontro organizzativo si era rivelato una lettura di pergamene piene di cifre incomprensibili, pagamenti, commerci, costi di riparazione e altre noiose questioni di cui il principe non voleva neppur sentire parlare.
Eppure era lì, allo stesso tavolo della regina, dell’ex-reggente, che cercava di spiegare la linea politica tenuta negli ultimi anni, e di altri uomini barbuti che continuavano ad annuire con aria soddisfatta e concentrata - o forse stavano solo oscillando per il sonno. Ah, e anche allo stesso tavolo della dolce principessa Anna, che ben lungi da dimostrarsi innocente ed ingenua, stava cercando di scacciare la noia infilando le mani in luoghi che avrebbero dovuto esserle interdetti sino al giorno del matrimonio.
Per sua grande fortuna nessuno dei presenti stava prestando loro grande attenzione, tutti immersi nel rendiconto delle spese; sbirciò alla sua destra per vedere se il tizio che gli stava accanto potesse accorgersi di qualcosa, ma la tovaglia era lunga e rendeva impossibile vedere cosa stesse succedendo al di sotto della sua vita e l’uomo aveva il viso appoggiato al palmo della mano e gli occhi che si chiudevano ad intermittenza.
La mano della graziosa principessa aveva ormai risalito l’intera gamba e, non contenta, si era messa ad accarezzare ciò che stava nel mezzo. Hans s’irrigidì, una parte del suo cervello gli urlava di restare impassibile, un’altra di ricambiare il favore, una terza di prendere la dolce fanciulla e consumare direttamente il matrimonio; ma la più forte gli suggeriva caldamente di fare i bagagli e scappare urlando.
Osò girarsi verso Anna, ma quello che vide fu la semplice maschera da innocente ed adorabile ragazzina inesperta: i suoi occhi ricambiavano il suo sguardo con calore e il sorriso era candido come la neve, salvo per una leggera increspatura delle labbra che aggiungevano un tocco di malizia al tutto. Ma forse era solo una sua sensazione, dovuta a quella singola mano che aveva slacciato la cintura ad una velocità sorprendente ed al fatto che il suo piccolo amico si stava dimostrando entusiasta della situazione.
Se già prima aveva seguito ben poco del discorso, nel momento in cui il suo corpo entrò in diretto contatto con la pelle dell’altra il suo cervello si spense definitivamente. Vide le labbra di Elsa aprirsi e dire qualcosa, vide Anna risponderle con un sorriso a trentadue denti, le approvazioni dei consiglieri, ma l’unica cosa che sentiva veramente era quella mano che lo sfiorava e, con una salda presa, lo stava ritmicamente portando alla perdizione.
Quando la mano lo strinse troppo forte balzò leggermente sulla sedia, trattenendo a stento quello che sarebbe risultato orribilmente simile ad uno squittio; di nuovo si guardò attorno, terrorizzato: cosa sarebbe successo se i consiglieri e la regina l’avessero trovato con le braghe calate ed in chiaro stato d’eccitazione accanto ad Anna? Lo avrebbero accusato di corrompere la loro principessa e la cosa non sarebbe finita bene.
Si aggrappò ai bordi della sedia e sperò che tutto quello finisse in fretta e, possibilmente, prima della riunione; Anna non sembrava dello stesso avviso: rallentò il movimento, provò ad applicare differenti pressioni, arrivò anche solamente a sfiorarlo con la punta delle dita. Dopo qualche minuto di quella tortura il principe stava sudando freddo, certo di non avere alcuna possibilità di scamparla.
Alla fine, quando i consiglieri cominciano ad agitarsi sulle sedie e l’ex-reggente a sistemare le proprie scartoffie, Anna accelera: è una corsa contro il tempo, una scommessa in cui lei non rischia nulla e Hans si sente impallidire, gli manca il fiato e mordendosi il labbro inferiore con quanta discrezione possibile si lascia andare.
Ha ancora il cuore che gli batte in gola quando sente la mano pulirsi su di lui e abbandonarlo così, la cintura slacciata, i pantaloni aperti ed il liquido appiccicoso che testimonia l’atto; fa un respiro profondo e quando vede gli altri muoversi finalmente per avviarsi verso l’uscita approfitta della confusione per ricomporsi e cercare di non dare a vedere quant’è accaduto. Raggiunge in fretta le due sorelle che l’hanno preceduto, incerto su come comportarsi con la più giovane. Avvicinandosi sente Elsa chiedere alla sorella come le era parsa la riunione e una voce cristallina e gioviale risponderle con entusiasmo.
< E’ stato molto istruttivo! Credo che a me e ad Hans farà bene continuare ad assistere a questo genere d’incontri, se ci darai il permesso.>
Per un lunghissimo istante, le Isole del Sud gli sembrano realmente invitanti e la vocina che gli intima di fuggire assolutamente ragionevole. Forse i suoi piani avrebbero necessitato di una revisione.